Classico fra i classici, forse il più fotunato degli adattamenti shakespeariani di Olivier per il grande schermo , premiato con un mazzetto di Oscar. Sir Laurence ci mette una fisicità prorompente e una regia molto presente, ma nonostante l'indubbia caratura il filmone non riesce a scrollarsi del tutto di dosso l'ascendenza teatrale, a essere cinema a tutto tondo. Ma sono minuzie, utili solo a scegliere fra zona-capolavoro e zona-Uefa. Peter Cushing si aggira nel cast cominciando ad affilare paletti di frassino
Splendida fotografia nebbiosa con la cinepresa che si muove tra scalinate, corridoi e stanze del castello e tra scenografie notevoli, anche se alcune troppo teatrali (le piattaforme sulle torri, senza merli, sono solo dei palchi per recitare) adatte all'istrionismo di Olivier. Avendo letto il testo di Shakespeare trovo questo (seppur buon) adattamento inferiore, per via di certe scelte. L'atmosfera generale è oscura e coinvolge nella tragedia. Povero Peter Cushing... blasfemi: non sapevano chi avevano davanti!
MEMORABILE: Il monologo verso l'inizio: essere o non essere... si vede nella testa di Amleto, da dietro, apparire il cervello che si confonde con la nebbia e il mare...
Per quanto si possano preferire l'energia barbara wellesiana o apprezzare certe libere varianti alla Kurosawa, è difficile non riconoscere l'importanza di Olivier nel campo della trasposizione dei capolavori del Bardo e questo Amleto ne è il risultato più acclamato. Visivamente meno fastoso ed emozionante del più cinematografico Enrico V, Amleto non nasconde la sua ascendenza teatrale, stilizzando le ambientazioni per privilegiare il testo, con inquadrature strette sugli interpreti, sui cui volti trascolorano luci ed ombre, passioni e follia. Grandioso.
Laurence Olivier maneggia la materia shakespeariana con grande cautela, ai limiti della deferenza, e propone una versione filologicamente ineccepibile e molto vicina alla rappresentazione teatrale. Ma bisogna ammettere che i rari momenti di "cinema" sono sublimi e certi controcampi stillano classe pura. Molto buono l'apporto del cast e curatissima la scenografia così come tutto il comparto tecnico, in cui solo le musiche di Walton sono a tratti ridondanti. In ogni caso l'eccellente testo originale del Bardo lo rende un gran bel momento di cinema, da gustarsi in poltrona.
MEMORABILE: Il funerale di Ofelia.
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MusicheColumbo • 22/08/11 08:48 Pulizia ai piani - 1097 interventi
Colonna sonora del grande compositore inglese William Walton, disponibile, in ottime esecuzioni, su Cd Chandos: