All through the house - Film (2015)

Il serial-killer vestito da Babbo Natale non è certo una novità, dai classici You better watch out e Un Natale di sangue fino al recente Silent night; tuttavia questo slasher indie ne rappresenta una decorosa alternativa, puntando dritto ai fans dei cliché ottantiani (tette a profusione, "chi fa sesso muore", traumi infantili) e citando a piene mani i classici, il tutto condito da una dose di splatter davvero notevole (con ottimi SPFX). Fotografia e cast piuttosto anonimi, ma poco conta di fronte a 90 godibili minuti di massacro old-fashioned.

Ennesimo film che cerca di recuperare il cinema horror anni 80. Il riferimento principale è quello dei Natale di sangue col Babbo Natale assassino, ma poi ci si buttano dentro anche una psicopatica che si gingilla coi manichini (scene identiche a Maniac), nonché i traumi infantili transgender alla Sleepaway camp e la cesoia gigante del Cropsy di The burning. Ciò che manca sono la soave "leggerezza" degli horror ottantiani e una regia valida. Livello di splatter elevato con castrazioni esplicite. Nel filone meglio il recente Silent night.

Altro killer che rievoca Natale di Sangue (ma più vicino al remake). Gli ingredienti dello slasher di Natale ci sono tutti e pressappoco gli stessi: il killer mascherato da Babbo Natale, il trauma infantile, la sessuofobia. Formalmente gli omicidi sono molto splatter ma di cattivo gusto e dozzinali; la storia che emerge dal finale è ancor più improntata sul lato sessuale e abbastanza fantasiosa e interessante; la scream queen è un bel vedere e non mancano scenette pseudo erotiche; torna la figura della madre pazza (Profondo rosso, Venerdì 13). Ma la regia è davvero modesta.