Erotico italo-francese confuso e sconclusionato, tecnicamente molto raffazzonato (anche se abbondano grandangoli e movimenti di macchina) ma ricco di elementi tutt'altro che trascurabili per l'appassionato di cinema bis: una Benussi in gran spolvero, inattese sequenze hardeggianti (non nella versione italiana, suppongo), un po' di ridicolo involontario, un prefinale di compiaciuta morbosità, una colonna sonora dal main-theme (sprecato e per giunta poco sfruttato) favoloso. Non particolarmente malvagio, ma la sufficienza rimane lontanissima.
Boiata noiosissima che mischia malissimo eros, scene hard e politica. Cast da dimenticare: la Benussi è bella ma scarsa come attrice e di rado cambia espressione. La trama è debole e pare un pretesto per mostrare solo corpi nudi, anche maschili. Unico punto a favore, l'ottima colonna sonora.
MEMORABILE: La rissa tra reazionari e marxisti mi ha ricordato una innocente "rissa" tra bambini.
Sesso e politica alla Bénazéraf in un liceo inverosimile dove la Benussi trotzkista (... ) insegna matematica (!), la Longo cita Rilke (!!) e tutti trombano con tutti (ma solo a noi compagne pudibondissime?) fra una lettura di Lotta continua e una sfogliata al Manifesto. Sembrerebbero presupposti stracultistici e invece il film rimane irrisolto e pesantuccio. Belle ma invadenti le musiche di Micalizzi. Lassander non pervenuta
Dramma erotico a sfondo contestatario con protagonista un'affascinante insegnante (divorziata di fresco) morbosamente attratta da un suo giovane (e complicato) allievo. Al centro della vicenda: politica, amore e sesso... ma il risultato finale è assai lento e sconclusionato. Vanno menzionate le meravigliose musiche di Micalizzi, la buona prova attoriale della Benussi (bellissima e in parte) e le belle location perugine. Per il resto prevale una discreta atmosfera morbosa e decadente che lo rende particolarmente affascinante.
MEMORABILE: "Saprò essere violenta se tu lo vorrai... saprò essere dolce se preferisci... sono la donna di cui tu hai bisogno! "; La scena d'amore (saffica).
Il finale è col botto, ma abbiamo un'ora in cui petting e contumelie varie s'infarciscono di cultura e di idee politiche che sembrano gratuite e di contorno, quindi nonostante Perugia sia splendida e la colonna sonora magnifica, si potrebbe pensare a una fregatura. Quando però ci si rende conto di come esca sempre vincitore chi è coerente con le proprie idee (pur se discutibili e moralmente riprovevoli) contro chi fa il rivoluzionario solo per conseguire ciò che per lui, ma non per la sua educazione, sarebbe naturale, ecco che il voto va alle stelle.
MEMORABILE: "Un regista, un certo Benazeraf, mi ha detto che ho il culo più bello del mondo".
José Bénazéraf HA DIRETTO ANCHE...
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L'incredibile frase di lancio, pronunciata nel trailer cinematografico italiano del film...
L'amore è un'occasione unica per prendere forma,
per divenire noi stessi un mondo.
Poiché l'amare e l'essere amato è un alta esigenza,
un'ambizione senza limiti che fa,
di colui che ama,
un eletto...
Subito seguita da un estratto di dialogo tra due giovanotti, che così commentano il passaggio della Benussi:
"Sì, ha un bel culo però!"
"In questo film mi sono trovata a girare in mezzo ad uno sciopero vero, con un corteo di operai di una ditta di automobili al palazzetto dello sport di Parigi e dei politici importanti che arringavano la folla. E io che pensavo: "se si accorgono di noi ci danno tante di quelle botte!".
Fonte: intervista a Femi Benussi su "Cine70 e dintorni" (2002).