44 Inch chest - Film (2009)

Con l'aiuto di quattro vecchi amici, Colin rapisce l'amate della moglie e gli infligge la giusta punizione... Dramma da camera dall'impianto smaccatamente teatrale, scritto dagli autori di Sexy Beast, si mantiene robusto e credibile nel puro kammerspiel, ma soffre di qualche impaccio nelle scene in esterno che rivendicano la bontà cinematografica del prodotto. Eccellente il cast: Winstone, McShane e Hurt da appalusi. La progressiva deriva psicotica è piuttosto spiazzante, mentre la scelta del finale più imprevedibile si rivela quella meno appagante. Musiche di Badalamenti e Massive Attack.

Sconvolto dall'annuncio che la moglie lo sta per lasciare per un giovane amante, un uomo prima sclera poi segue i consigli di quattro vecchi amici... che danno cattivi consigli. Dramma da camera, quasi tutto girato in interni, che può avvalersi di un gruppo di ottimi interpreti, a partire da Winstone, qui anche produttore, convincente nel rappresentare la rabbia e la disperazione del protagonista. Il finale, plausibile ma con l'effetto di un soufflée che si sgonfia, abbassa la valutazione.

Un kammerspiel in piena regola, se si esclude qualche scena girata all'esterno. Il dramma di un uomo che viene lasciato dalla propria moglie è qui racchiuso nella vendetta violenta che richiede un sacrificio umano per la perdita affettiva. L'elaborazione del "lutto" avviene con la complicità di quattro amici bizzarri e pronti a tutto per l'amico. Le sorprese non mancano così come le battute al fulmicotone e il linguaggio scurrile. La seconda parte del film è un'allucinazione continua che però chiarifica e forse porta pace. Sorprendente.

Quattro amici ne aiutano un quinto a vendicarsi del tradimento della moglie di quest'ultimo e per questo rapiscono il malcapitato, a cui ne diranno di tutti i colori. Film desueto e inclassificabile, scorre lento e noioso, con stile kafkiano ed enigmatico. Prima di scoprirne la realtà (ammesso che si scopra veramente) è tutto un susseguirsi di battute che, francamente, non fanno né ridere né riflettere. Bocciato senza riserve.