Interviste dal documentario "Simonetti Project"
4 Giugno 2009
Durante la lavorazione di
BLU BAR avevo già in mente il soggetto per il prossimo documentario:
CLAUDIO SIMONETTI. In fondo fu semplice e spontaneo, avendo conosciuto l’uomo e l’artista durante l’intervista per
BLU BAR.
Iniziammo la lavorazione a
SIMONETTI PROJECT nel maggio del 2005. Il secondo documentario, sempre con la regia di
Alessandro Benna, sarebbe stato un parto decisamente lungo e travagliato, e difatti la realizzazione è giunta al termine solo agli inizi del 2008. Questo perché il lavoro si presentava più complesso: intanto avremmo dovuto seguire Claudio in alcuni suoi concerti, poi la sua vita artistica è davvero vasta ed articolata.
Il documentario comprende: 6 interviste, spezzoni di videoclip, spezzoni di concerti live e location.
Anche in questo caso abbiamo passato 4 giorni massacranti a Roma (dovrò decidermi ad andarci come turista almeno una volta!).
Nota: tutte le immagini e i testi delle interviste sono proprietà artistica ed intellettuale di
Davide Della Nina (soggetto) e
Alessandro Benna (regia), autori del documentario
Simonetti Project (2008). Il
Davinotti ha l’esclusiva (non a scopo di lucro) sull’utilizzo delle medesime per fini puramente culturali. L'utilizzo di suddette immagini o testi a scopo di lucro e/o di divulgazione a mezzo di un qualunque tipo di mezzo di informazione/comunicazione non autorizzato preventivamente (per iscritto) da
Davide Della Nina o
Alessandro Benna prevederà una immediata azione legale.
Davide Della Nina
Di seguito gli stralci di alcune interviste:
18/05/06 – 12:00 – Laboratorio di Stivaletti…
INTERVISTA A SERGIO STIVALETTI
La prima occasione nella quale abbiamo potuto collaborare è stato il video di
Demoni, nel quale lui era appunto il protagonista. La regia era di
Michele Soavi, che mi chiese di occuparmi degli effetti speciali...
...Riscrissi velocemente questo soggetto sulle basi di
Profondo Rosso e della musica che abbiamo sentito (che tra l'altro era una versione molto ricca perché con l'orchestra), quindi proposi a
Claudio questa ipotesi e lui, attraverso la produzione musicale, si fece portavoce di quest'idea che fu accolta favorevolmente.
Ci ritrovammo appunto in questo capannone con i
Daemonia e cominciammo a mettere le mani sulla parte tecnico-pratica del progetto. A quel punto mi venne l'idea di ricostruire la stanza murata e immaginai che
Claudio, come il protagonista del film, ne rompesse la parete. Inoltre avrei fatto morire tutti i
Daemonia ognuno con una morte ispirata a
Profondo Rosso ... Avrei riservato a
Claudio la morte più importante (videoclip - colonna sonora di
Profondo Rosso )...
19/05/06 – 11:00 – Studio LEAD…
INTERVISTA A GIUSEPPE RANIERI
Claudio iniziò a fare un genere di musica dance a fine anni '70, incominciando inoltre a produrre: produceva
Vivien Vei,
Easy Going... non so se se vi ricordate di queste. Ha prodotto anche
Claudio Cecchetto con
“Gioca juer”...
...Nell'84 '85, credo,
Claudio ha messo su uno studio di registrazione che si chiamava
Acquario ed in quel periodo mi ha contattato per collaborare con lui. Insomma, era nato un rapporto di amicizia e da lì praticamente nacque il primo lavoro fatto all'
Acquario:
Phenomena!
...Quando ha fatto
Phenomena... non lo so, si è messo lì... chino sulla tastiera e ha tirato fuori l'arpeggio. Quell'arpeggio rimane, non è che lui poi ci pensa, lo studia e lo modifica... no, quello rimane!
E gli venne in 5 minuti! Mi ricordo che il pomeriggio gli avevano commissionato questo lavoro e lui già la mattina del giorno dopo arrivò con tutto lo scritto e da lì siamo partiti in studio, all'
Acquario.
Claudio usa molto le sonorità elettroniche (essendo molto appassionato dei moog).
19/05/06 – 14:00 – Sede della BIXIO/CINEVOX…
INTERVISTA A FRANCO BIXIO
Claudio era un bambino prodigio. Sarà perché è del mese dell'Acquario... Senza fare nessun paragone, sotto questo segno sono nati tantissimi artisti.
Aveva in sè uno spirito musicale molto... molto forte, che il padre ha subito captato; sin da giovanissimo ha cominciato a fargli frequentare gli studi di registrazione. Mi ricordo che per lo sceneggiato
Gamma,
Claudio suonava già le tastiere e quindi poteva cominciare a capire un po' questo oscuro e bellissimo lavoro che è la musica... fare il musicista di colonne sonore...
...Non è così facile trovare un musicista che abbia fatto tutti gli studi classici nel mondo del rock; e proprio derivando da quelli non c'è dubbio che come tastierista
Claudio nasca sull'organo; un
Claudio che suonava la chitarra era il giovane figlio di
Enrico Simonetti. Ai primi successi, mi pare, il padre gli regalò proprio il suo primo
Hammond, se non erro un
Hammond c3...
...Nacque questo fortunato incontro tra il suo nuovo gruppo, i
Goblin, e il regista
Dario Argento. Fu la fortuna dei
Goblin e in alcuni casi i
Goblin sono stati la fortuna di
Dario (o quantomeno hanno apportato una grande fortuna ai film di
Dario). Dopo
Profondo Rosso ci fu subito un tentativo di allontanarsi da questo ambiente di musicisti di colonne sonore, e per questo i Goblin fecero un disco,
Roller, molto amato dai collezionisti...
19/05/06 – 16:00 – Studi della BIXIO/CINEVOX…
INTERVISTA A GIORGIO AGAZZI
In quel periodo non è che ci fosse grande varietà di strumenti e sistemi computerizzati, perciò tutto veniva fatto in tempo reale a mano; senza sbagliare,perché non si poteva tornare indietro; si tagliava, si montava... Però non è come adesso, tanto è vero che per fare quella sequenza iniziale del tema era difficile mantenere un tempo costante per 4 o 5 minuti: si facevano le prime due battute poi si tagliava, si faceva un anello e lo si faceva girare su se stesso e quello lì rimaneva come, diciamo, una parte iniziale... che rimaneva sempre in sottofondo (lavorazione alla colonna sonora di
Profondo Rosso).
...Fu utilizzato un organo a canne di una chiesa che sta a
Roma in
piazza Euclide (non era un organo
Hammond, come si usava normalmente in quasi tutti gli studi). Lo studio di registrazione era situato proprio sotto la chiesa e i
Goblin erano facilitati dal fatto di poter portare su i microfoni...
INTERVISTE A CLAUDIO SIMONETTI
Suspiria è stato forse il lavoro che ha avuto più ricerca sonora di tutti quelli che abbiamo fatto.
Dario Argento ci aveva richiamato per il suo nuovo film dopo circa un anno, però lui voleva chiaramente una musica completamente diversa da
Profondo Rosso perché il film aveva una tematica diversa; non più quella del serial killer, adesso avremmo avuto a che fare con la stregoneria!
Ci disse: ”Voglio che renda l'idea che le streghe siano sempre presenti nel film; anche durante le scene normali si deve sempre avvertire la presenza delle streghe”.
Noi abbiamo cercato di seguire la sua visione del film... abbiamo avuto la possibilità di stare per tre mesi in sala di registrazione; avevamo uno studio a disposizione e ci siamo inventati veramente di tutto... Abbiamo usato persino strumenti etnici quali il tabla indiano, il boozoky greco... poi ho fatto venire apposta da Bologna un
moog: il famoso
moog Sistem 100, quello grosso grosso, che veniva già usato da
Keith Emerson negli
Emerson, Lake & Palmer. All'avanguardia insomma, però molto difficile da usare; tant'è che venne il maestro
Felice Fugazza, che è stato un grande programmatore di computer, e lui sulle nostre direttive agiva sul
moog.
Abbiamo fatto molto lavoro di ricerca. Che so... davanti al microfono scrocchiavamo i bicchieri di carta, scuotevamo bacinelle d'acqua...
...Con loro (i
Daemonia) io ho ritrovato appunto il gusto, la gioia di ritornare on the road, di andare a suonare dal vivo e da lì l' idea di arrangiare tutti i brani scritti per i film di
Dario Argento; non solo quelli miei o dei
Goblin, nell' album dei
Daemonia ci sono anche brani scritti da
Keith Emerson ed
Ennio Morricone. Abbiamo cercato di dare una nuova sonorità a quei vecchi pezzi, abbiamo rispolverato le vecchie sonorità unendole alle nuove, con musicisti giovani che hanno un background diverso dal mio (anche se veniamo tutti dalla matrice rock di fine anni '60 inizio '70).
...Io uso ancora il mio vecchio mini moog con il quale ho cominciato proprio lavorando nel cinema; usavo il sintetizzatore (il moog, appunto) con
Profondo Rosso , e nonostante questo uso anche il plug-in con il moog a seconda del tipo di suono che voglio ottenere.Le apparecchiature vintage è vero che sono belle, però hanno meno stabilità; molti apparecchi addirittura sono ancora molto stonati perché hanno bisogno di tempo per riscaldarsi, invece a volte uno attacca i plug-in e può più o meno ottenere la stessa cosa. Ho unito il vecchio sound degli anni '70 a suoni un po' strani, particolari, che si trovano solo adesso...
Questo documentario esiste grazie alla collaborazione di molte persone ed alla disponibilità di tutti gli intervistati, in modo particolare dello stesso
Simonetti.
Grazie…
INTERVISTE INSERITE DAL BENEMERITO
PAGNIMAURI
4 Giugno 2009 08:35
8 Giugno 2009 04:28
9 Giugno 2009 09:04
Grazie a voi!
Davide Della Nina
Alessandro Benna
12 Giugno 2009 03:29