"Il trono di spade" stagione per stagione

19 Settembre 2012

LA PAGINA DEGLI ESPERTI

In questa pagina sono raccolti i commenti pervenuti sulle singole stagioni di questa serie. Chi volesse contribuire commentando un'unica e precisa stagione non ha che da CLICCARE QUI e farlo, scrivendo nel forum il proprio commento e facendolo anticipare dal numero della stagione (es. STAGIONE 2) e dal relativo pallinaggio. Il commento verrà prelevato “automaticamente” (per via umana, cioè da me) dal forum e trasferito in questa pagina nel punto esatto.


STAGIONE 1 (2011)
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Un Medio Evo parallelo, sette casate precariamente riunite in un regno, confini pericolosi al di là dei quali si estendono terre abitate da genti misteriose. Lotte politiche, intrighi, conflitti familiari, guerre. Qualcuno ha parlato dell'autore della saga letteraria come del Tolkien del XXI secolo. La serie ridefinisce i canoni del telefilm, con sfarzo produttivo incredibile, un cast interessante e una storia che merita di essere seguita (per quanto troppi antefatti siano lasciati in sospeso). In attesa della seconda stagione. "L'inverno sta arrivando". (Tarabas)

****! Un ricco medioevo immaginario in cui il contesto fantasy amplifica le possibilità narrative ma dove le passioni e i comportamenti sono visceralmente umani: lotta per il potere e legami di sangue, amore e amicizia, onore e tradimento. Grande sceneggiatura che riesce a restituirci la densità corale dell'epica vicenda, dandoci personaggi complessi e dialoghi memorabili; ottima la messa in scena, con un cast all'altezza e la giusta crudezza di sesso e violenza. Shakespeare + "Il signore degli anelli" + il meglio della moderna fiction Usa. (MacGuffin)

***! Di chiara derivazione "tolkeniana", Il trono di spade è una serie di genere intermedio tra l'epico e il fantasy. Tratta da un ciclo di romanzi di George RR Martin, è un prodotto realizzato con alti standard produttivi. Serie molto godibile, presenta una buona commistione tra azione e approfondimento dei personaggi con suggestive ambientazioni e un gruppo di attori calati bene (a partire da Sean Bean) nei propri personaggi. (Galbo)

***! Di questa prima stagione ho notato l'impianto scenico davvero credibile, il crudo cinismo di stampo realista nel trattare i personaggi (vittime dei giochi di potere, più che eroi romantici) e la notevole dose di sangue, nudi, sesso. Quasi a chiarire, sia a livello visivo che di narrativa, il sapore dell'epoca storica che viene parafrasata. I meccanismi di addiction, ovviamente, funzionano in pieno (anche se non ai livelli di Lost). (Xamini)

***! Il gran pregio, di questo cupo medioevo, è l'illuminare la piovosità dei paesaggi, il freddo, con un'ottima sceneggiatura. La storia si sviluppa principalmente su tre fronti, ben sviluppati e che non mostrano falle. Si apprezza la dimensione a metà strada fra il fantasy e il quasi storico. Sicuramente d'impatto il finale con carinissima Daenerys ed il canto della sua stirpe. (Redeyes)

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La serie carbura piano (impegnata com'è nelle prime puntate a presentare la sua miriade di personaggi), ma quando la marcia è ingranata è decisamente un bel vedere: lo pseudo-medioevo, pur se posticcio, viene descritto con cura dei particolari ed il grande lavoro scenografico rende, per il sottoscritto,meno dolorose le derive fantasy che fanno prepotentemente capolino qui e lì e che non promettono nulla di buono per la seconda stagione. Bean, che sembra sempre in preda ai postumi di una sbronza, fa il suo sporco lavoro e il resto del cast indossa i pellicciotti in maniera plausibile. (Jandileida)

***! Sulla scia del Signore degli anelli ma con molte più complicazioni dal punto di vista di alleanze e complotti. Questo medioevo inventato colpisce nel segno grazie a personaggi costruiti molto bene, a scenografie e ambientazioni bellissime e a una crudezza e una violenza palpabili che rendono molto più drammatiche le situazioni. Questa prima stagione scorre bene, seppure con alcune lentezze, tra dialoghi interessanti e battaglie (non solo fisiche, ma soprattutto verbali e psicologiche). Bean fa il suo ottimo lavoro, Addy gli è degno compare, tutti gli altri emergono poco a poco. Notevole. (Rambo90)

**** Prima stagione di assoluto livello per questa serie tv che appassiona milioni di spettatori in tutto il mondo. Non sono un amante di questo genere però la serie mi ha subito appassionato a partire dalla prima puntata (il finale un pugno allo stomaco). Mano a mano che si procede con le puntate si riescono anche a capire meglio intrighi e luoghi. Uno dei grandi meriti è che non si sa mai cosa possa succedere da un momento all'altro. Da non perdere. (Pinhead80)


STAGIONE2  (2012)
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Orfana di un elemento cardine della prima stagione, la serie ci ripropone più o meno lo stesso sapore. La premessa mitologica evocata dal finale precedente viene appena sfiorata e la struttura rimane la consueta: un'alternarsi senza fine di situazioni e dialoghi (ossia nessuna soluzione particolare). Fortunatamente la base letteraria è solida, l'approfondimento notevole, i personaggi molto ben tratteggiati e interpretati (chi non adora Tyrion Lannister?) e la ricostruzione scenografica d'eccellenza. In definitiva si resta dalle parti del capolavoro. (Xamini)

**** Orfano di un protagonista assoluto, da questo muove i passi per scindersi. La lotta al trono comincia, si apprezza la perfezione e la cura delle singole fazioni. Si riesce a dare risalto a ciascuno senza con questo annichilirne nessuno. Al solito si conclude con la naturale erede al trono di spade, Daenerys, ma anche con l'orda dei non-morti in marcia verso la barriera, in connubio di fiamme e ghiaccio. Eccellente. (Redeyes)

***! Serie dagli alti standard produttivi, Il trono di spade presenta una seconda stagione di livello uguale se non migliore rispetto alla prima, tanto da potersi permettere di rinunciare ad uno dei personaggi principali. Ancora una volta colpiscono la cura dei personaggi, tutti ottimamente caratterizzati, la tensione delle scene principali e gli splendidi scenari naturali che fanno da sfondo agli episodi. Buono il doppiaggio italiano. Ottima. (Galbo)

**** Pur senza l'ausilio di una manciata di interessanti personaggi crepati durante la prima stagione, la seconda si rivela, dal punto di vista della trama, ancora più avvincente. Le battaglie sono più numerose e anche la magia è più presente, per la gioia degli amanti del fantasy classico. Fotografia, scenografie e costumi sempre a massimi livelli. Superba colonna sonora. Grandiosi gli effetti speciali. (Ryo)

*** Leggermente inferiore alla prima stagione, perché tolto di mezzo Bean l'inizio è stentato, tra una moltitudine di personaggi dove si fa fatica a trovare un perno. Poi si cominciano a fare largo alcuni per carisma e bravura (Dinklage su tutti) e cominciano finalmente a smuoversi le acque, avvicinandosi a una battaglia che negli ultimi due episodi si fa spettacolare e cruenta. Molti i colpi di scena nella seconda parte della stagione, tutti riuscitissimi, e ritmo molto più alto rispetto all'inizio. Ottimi gli effetti speciali, le coreografie dei combattimenti e la messa in scena tutta, che evidenza la grande qualità di questa produzione. Ultimo episodio fiume ma di gran lunga il migliore. (Rambo90)


STAGIONE 3 (2013)
**** Non sono un fanatico del fantasy ma il trono mi piace eccome. La terza stagione forse arranca sotto il profilo dello svolgimento temporale, finendo per centellinare le azioni, per dilatare gli attimi, dire tutto ma di poco. Regni ormai in guerra aperta e mostri alle porte. Draghi in crescita di pari passo con Daenerys edil suo esercito di uomini liberi contrapposto all'estremo a un universo di ricchi laidi e poveri cristi. Chi attende sviluppi celeri resterà deluso, chi si aspetta gli stessi interpreti nella prossima stagione altrettanto. Metamorfosi dell'uccisore di re, amore per il corvo Snow, pugnali per gli immortali e un inverno sempre più alle porte. Eccellente. (Redeyes)

***! La terza stagione della serie della HBO non presenta sostanziali cesure narrative e qualitative rispetto alla precedente. Pochi nuovi personaggi ma eventi fondamentali per il prosieguo del racconto tanto da farne un punto di snodo fondamentale per la storia. Come sempre colpisce positivamente la straordinaria cura per la scelta delle locations. Tra le varie sottotrame, la più interessante è forse quella che riguarda John Snow. (Galbo)

**** La terza stagione è fino ad ora la migliore della serie: trama incalzante con colpi di scena scioccanti (occhio alla puntata 9). Non starò a fare paragoni con il libro, serie tv e carta vanno su binari differenti. Il binario cinematografico va comunque alla grandissima. (Ryo)

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La saga continua, con approfondimenti sempre maggiori di personaggi che a volte si rivelano completamente diversi da come li avevamo immaginati nelle prime due stagioni. Le situazioni si ribaltano e si ingarbugliano, dando luogo anche a violenze e torture tra le più spinte viste sino ad ora, in una serie diversa anche per questo, perché osa sempre di più e non si adagia sugli allori. Le ultime due puntate sono al cardiopalma, tra stragi inaspettate e reunion agognate. Bravissimo come sempre Dinklage, ma si fanno largo anche Coster-Waldau (a cui spettano anche simpatici tocchi di ironia in coppia con la Christie) e la rediviva Diana Rigg. Notevole. (Rambo90)


STAGIONE 4 (2014) 
***! Banchetti nuziali e veleno, montagne e vipere. La quarta stagione appare quasi di transizione, come a dilatare i tempi per una nuova e più grande battaglia. Mentre Daenerys libera gli schiavi, "re" Stannis cerca fondi dalle banche e Theon viene ammaestrato come un orso del circo, la vera azione avviene a nord della barriera. John Snow, il figliastro, piano piano si trasforma nel vero trascinatore della stagione. Finale con battaglia epica, patricidi, uxoricidi e fughe, cuori trafitti da frecce di cupido, ma non solo. Tourbillonante... (Redeyes)

***! La vera forza di questa serie televisiva è quella di rinunciare a personaggi fondamentali, per "rilanciare" in ogni nuova stagione. In questa quarta, l'azione si focalizza su pochi importanti personaggi, John Snow in particolare, i destini dei quali si definiscono in misura sempre maggiore. Non mancano certamente azione e battaglie campali ma anche sentimenti e passioni in un contesto ambientale come sempre suggestivo e ben reso. (Galbo)

****! Quando pensi che una serie tv abbia dato il suo meglio con la precedente stagione, ecco che immediatamente quella successiva fa ancora meglio regalando momenti di assoluto gaudio, con scene memorabili che distruggono certezze e fan capire, una volta per tutte, che in questa serie non esistono protagonisti: tutti hanno lo stesso peso e sono funzionali alla trama. Nessun buonismo e nulla è dato per scontato. Stupenda. (Ryo)

***! La miglior stagione, per ora, di questa serie. Tra colpi di scena, tradimenti, rovesciamenti di situazioni, duelli e battaglie e chi più ne ha più ne metta. Il livello produttivo è sempre alto, con le splendide location, i costumi e le scenografie curatissime, le musiche possenti. Interessante il ruolo sempre più preponderante della magia, con visioni e trasmigrazioni di corpo. Unica nota stonata il lunghissimo episodio dedicato alla battaglia dei guardiani della notte contro i bruti, appesantito tra l'altro dalla recitazione pessima di Harington, che difficilmente riesce a sostenere quello che è uno dei personaggi più sfaccettati della serie. Nel complesso, notevole. (Rambo90)


STAGIONE 5 (2015) 
***! Martin riparte e decide di gettare nel calderone della politica anche la religione ed ecco arrivare l'Alto Passero e la Madre Misericordiosa. Ancora una volta il nostro decide di tessere minuziosamente la trama per buona metà parte della stagione andando poi a sciogliere i nodi con le ultimissime puntate. Come già nella precedente si mette in evidenza Snow, che appare quasi l'alter ego maschile di Daenerys, agli antipodi del mondo. Difficile dire senza svelare troppo, ma si giungerà a una puntata finale che lascerà di stucco, fra Confraternite cieche e ottuse, sacrifici folli e inutili, baci di commiato e pentimenti itineranti. Le stagioni aumentano ma ancora la noia soccombe agli intrighi. (Redeyes)

*** La quinta stagione, rispetto alle precedenti, soffre di un ritmo più blando, caratterizzato da scene più lunghe con alcuni episodi che più di altri risentono dei tempi morti. L'aggiunta della componente religiosa non è un'idea molto felice, in quanto principale causa di pesantezza in una storia che altrimenti sarebbe ancora fresca e intrigante come nella prima stagione. Comunque il livello produttivo è sempre alto e alcuni colpi di scene svolte tengono vivo l'interesse. Ultima puntata particolarmente ricca. (Rambo90)


STAGIONE 6 (2016)
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Arrivati sin qui non senza qualche scivolone, lo spettacolo si fa intenso. Tutti i nodi di una storia dalle mille sottotrame cominciano ad arrivare al pettine, con ricongiungimenti agognati, vendette finalmente compiute e cattivi sempre più spietati e divertenti nella loro follia. Il cast è in stato di grazia (tranne una Clarke sempre più rigida) ed amalgamato ormai benissimo. L'introduzione delle visioni (e dei paradossi temporali) rende alcuni episodi più affascinanti del previsto. Ultime due puntate fantastiche. (Rambo90)

***! Ormai il Trono ha il dono di non dire quasi niente ma di farlo benissimo. Lasciatoci con uno Snow agonizzante, ce lo riconsegna rinvigorito e pronto ad affrontare il grande esercito, che sembra ormai alle porte. Al calduccio, invece, un'impostata (fin troppo) Daenerys con un imponente esercito guida il suo ritorno verso il trono. Regina incontrastata resta però sempre la malefica Cersei, che saprà sfuggire dalle maglie dei 7 con un colpo di scena col botto. Finale di stagione eccellente. (Redeyes)


STAGIONE 7 (2017)
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I nodi cominciano a venire al pettine, le varie casate si riuniscono e la serie comincia a dover far i patti con la necessità di concludere. Il che porta molta meno azione e più dramma, con tempi che per fortuna si sveltiscono per arrivare ai punti salienti e intrecci di personaggi che ricordano vagamente gli sviluppi di una soap. Il tutto senza però perdere freschezza, con la solita confezione curatissima, di livello cinematografico sia per fotografia che ambientazioni e messa in scena generale. Colpi di scena a non finire, vendette, rivelazioni e finalmente molta luce si intravede alla fine del tunnel. Vedere quasi tutti i personaggi insieme poi in un'unica scena è davvero una gioia. Notevole. (Rambo90)

***! Prossima all’inverno, la serie scende a patti col telespettatore tradendo lo spirito iniziale, eppur mi sento non solo di giustificarla ma anche di apprezzarla. La scelta di iniziare a chiudere i cerchi è corretta e così qualche pecca nelle caratterizzazioni è accettata. La frammentazione va a morire in virtù della vera lotta fra fuoco e ghiaccio che arriva e tutto scombussola coadiuvata anche da retroscena da soap opera (vedi Snow) e epiche battaglie fra i cieli. Fotografia come al solito superba, effetti speciali ben riusciti, dialoghi curati, meno sesso ma più strategia. La battaglia finale è giunta così come i primi fiocchi di neve. (Redeyes)


STAGIONE 8 (2019)
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Dopo un anno di pausa tornano i sette Regni con il gran finale. Per certi versi anche inattesa dal punto di vista narrativo, l'ultima stagione si concede infatti qualche rischio e scompagina alcuneipotesi  dello spettatore, portando agli ultimi due episodi un finale di grande potenza emotiva e narrativa. Ottime le scene di battaglia, soprattutto quella decisiva contro Cersei, mentre lasciano un po' a desiderare gli effetti di quella notturna contro il re della notte e il suo esercito. Bene il cast, dove come quasi sempre risalta la figura di Dinklage, di grande carisma e naturalezza. Nessun tentativo disonesto di tenersi aperte porte per eventuali futuri nell'ultimo episodio, ma anzi un bel senso di compiutezza. (Rambo90)

***! Diciamo subito che SKY ha riservato una bruttissima sorpresa: infatti, per chi non può vedere la nuova stagione in 4k (mancanza di TV o di nuovo decoder SKY Q) la qualità delle immagini è molto deludente. Soprattutto nell'episodio che tutti aspettavano: lo scontro contro i morti, che per di più si svolge anche di notte. Detto questo l'ultima stagione soddisfa le aspettative solo in parte. Per quello che riguarda il succo narrativo, i sei episodi "XL",sono pure troppi visto che tolte le puntate delle battaglie e la puntata di chiusura tutto il resto poteva tranquillamente stare in un unico episodio. E infatti il ritmo si fa lento, la regia indugia su particolari di scarsa importanza per allungare il brodo e così via. Inoltre, anche se muoiono personaggi principali, non si può dire che ci siano colpi di scena eclatanti. Insomma, tutto sembra scorrere in percorsi già ampiamente tracciati dalle stagioni precedenti. (Piero68)

**** Giunti non già alle porte coi sassi, ma coi morti alle porte, giocoforza investiamo emozioni per la sfida esiziale per un verso e mortale per l’altro per contradditorio che possa apparire. Gli episodi si allungano per cercare di chiudere i cerchi e in tutta onestà il tratto delle circonferenze è gradevolmente punteggiato di acidità, ma assaporandolo a fondo non si può non apprezzarne la coerenza, se visto nell’integrità dell’arco. Il percorso di mutazione di Daenerys ha il suo apice, cristallizzato nella splendida scena delle ali di drago dietro di lei per il discorso al popolo ad Approdo del re. Tutto è andato come diceva la memoria del tempo e quindi come già scritto, ma in fondo ne siamo felici. (Redeyes)

**! Senza infamia né lode la seria arriva a una conclusione che rende poco omaggio nel rappresentare la morte dei personaggi che più hanno rappresentato la serie in questi 8 anni. L'assenza di Martin al soggetto è pesante e si vede tutta la differenza: idee sbrigative con pochi intrecci, sconvolgimenti delle caratterizzazioni dei personaggi (che a tratti sembrano irriconoscibili). Molte le scelte di dubbia credibilità, ma è finita e questa serie, lo si voglia o no, resterà nella storia. (Ryo)

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