L'ospite - Film (2018)

L'ospite
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Titolo originale: The Little Stranger
Anno: 2018
Genere: horror (colore)
Note: Soggetto dall'omonimo romanzo di Sarah Waters.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/07/19 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 18/07/19 10:33 - 12606 commenti

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Tornato nel paese natale, un giovane medico frequenta la famiglia presso la quale la madre aveva prestato servizio come cameriera... Ghost story formalmente molto curata che dà l'impressione di una tavola riccamente imbandita in cui manchi l'elemento essenziale: il cibo, ossia la sostanza. Tutto resta troppo evanescente, compresa l'ipotesi più suggestiva suggerita dall'interpretazione risentita ed inquietante di Gleeson. Alla fine la frustrazione ("cosa ho visto?") prevale sulla fascinazione.

Corinne 20/07/19 13:35 - 420 commenti

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Una ghost story d'altri tempi, come se non se ne fanno più, con tutti gli elementi più classici del genere (la tetra dimora nella campagna inglese, l'evento tragico del passato, la nursery) che dovrebbe fare del suo punto di forza l'ambiguità sulla natura degli eventi. Dovrebbe, ma non riesce: è tutto troppo lento e vago, i personaggi sembrano promettere rivelazioni che non arriveranno mai. Suggestivo ma non incisivo.

Pigro 31/01/22 14:56 - 9623 commenti

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Una casa avita in disfacimento, con sole tre persone e un cane, dove arriva un medico che in quella casa era entrato una volta da bambino. L’atmosfera lenta e sospesa sull’ineffabile (quello di un fragile passato del divario sociale, quello di un presente di misteriose presenze) è resa magnificamente: nulla sembra davvero accadere eppure... Ma, ahimè, quando si arriva al dunque, il bel castello logico (il cui sunto narrativo si capisce in realtà molto presto) si sbriciola diventando inconsistente e incoerente. Uno Shyamalan crepuscolare: fascinoso e irrisolto.

Pumpkh75 20/05/22 11:32 - 1735 commenti

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Nobiltà decadute di metà Novecento, dimore in disfacimento che hanno più da nascondere che da mostrare, le enormi campagne dei possedimenti inglesi: gli ingredienti per la classica ghost story sono tutti presenti, ma per una completa riuscita sarebbe servita una celere decisione sull’ambiguità della componente soprannaturale, che giunge solo in chiusura e in palese ritardo rispetto al necessario. Nella quiete, l’espressione gelida e contrastata di Gleeson fa la sua (più che) onesta figura. Sufficiente, ma durante la visione non è raro distrarsi e pensare a tutt’altro.

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  • Discussione Pigro • 31/01/22 16:00
    Consigliere - 1658 interventi
    Non voglio aprire una discussione o proporre una modifica, ma solo lasciare perlomeno un segno riguardo alla questione del genere. In questo caso "horror" mi sembra un po' forzato, considerando che per la prima ora del film non succede nulla che possa far riferimento all'horror, e dopo ci saranno in tutto 4-5 minuti applicabili a questo genere. Tant'è vero che "horror", in molti siti (da Imdb a MoviePlayer, ecc.), è sempre messo come secondo o terzo genere rispetto a "drammatico" e "thriller", oppure non è neanche messo (FilmTv lo indica esclusivamente come "drammatico").
    Aggiungo che l'ho visto su Netflix con amici, che erano arrivati a metà e l'hanno rivisto daccapo con me. Conoscendo i loro gusti, ho chiesto loro, dopo aver consultato (come faccio sempre) il Davinotti: "Ah, stavate guardando un film horror?". E loro mi hanno detto che assolutamente no, a loro non piace il genere e quello che stavano vedendo non c'entrava nulla con l'horror. Questo non dimostra nulla, ma per far capire come sia davvero difficile per un normale spettatore identificarlo come horror.
  • Discussione Zender • 31/01/22 16:47
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ok, io non l'ho visto, il problema genere sappiamo qual è, aggiungo solo che su Imdb i generi sono elencati in semplice ordine alfabetico e horror è secondo solo perché la H è tra la D e la T.