Horror televisivo diretto dal solitamente abile Curtis, che in questo caso però sembra essere piuttosto sottotono; infatti, nonostante la breve durata (1h 13') il film annoia abbastanza, principalmente a causa di una totale assenza di sangue e di una tensione alquanto latitante. I dialoghi non sono tutti da buttare, anche grazie a un buon cast e il colpo di scena finale da giallo non è disprezzabile; musiche e atmosfera fanno il loro mestiere quindi qualcuno potrebbe gradire; però, pur se fan del cinema '70s, io l'ho trovato tedioso.
Il richiamo al mannaro è solo un ammiccamento poiché il film è incentrato sul rapporto primordiale tra l’uomo e il suo istinto ancestrale di cacciatore, tra predatore e preda. Riesce, senza far vedere una goccia di sangue, a risvegliare quella paura atavica verso il lato più oscuro di noi stessi. Walker è freddo come una calotta antartica e possiede le fattezze perfette del cacciatore spietato. È destinato alla televisione, ma non ci si accorge di nulla. Da riscoprire.
Notevole. Atmosfera perfetta, con una bella fotografia che sa fare buon uso delle scene notturne, che così risultano inquietanti. Finto horror, ma il finale è realizzato talmente bene che si perdona il fatto di aver giocato col "licantropo"; molto affascinante. Ottimo Graves, cast secondario non famosissimo ma che si impegna lodevolmente; come vittima c'è pure Bonnie Van Dyke, già vittima in Colombo! Bel ritmo e un lungo body-count. Merita, senza ombra di dubbio.
MEMORABILE: La Van Dyke che amoreggia prima dell'arrivo dell'ospite a sorpresa!
La prima parte è di desolante piattezza: le musiche, la suspense, i volti (Graves), persino le auto della polizia delineano un (datatissimo) telefilm anni Settanta. Per fortuna sale gradatamente in cattedra Walker a disegnare un personaggio complesso nel quale si miscelano l'arroganza del conte Zaroff (chi vuol intendere, intenda...), un allucinato superomismo e un bel sarcasmo western. E proprio in un western si va a finire (si tratta di fantastico evemerista, infatti), con istituzionale duello finale. Vedibile.
Homo homini lupus diceva Hobbes e, partendo da questa affermazione, Curtis confeziona un buon film per la tv di difficile catalogazione: presenta tratti horror nei delitti ma non si può definire un horror dato che siamo più dalle parti del thriller, reso ancor più suggestivo dalle scene con la luna piena. Ottimo Graves ma anche i comprimari se la cavano dignitosamente.
Sembra che un lupo mannaro si diverta a maciullare le sue vittime, prese a caso, in una sperduta cittadina degli States. Come ispirato a "Il mastino di Baskerville", il film gioca sul dubbio interpretativo del caso, mortificandosi però dietro a uno stile troppo desolatamente televisivo. La noia fa capolino dovunque, resuscitata appena da un finale indovinato, anche se a ben vedere chiaramente preannunciato.
Ennesima variazione sul tema della licantropia che si colloca nella lunga sfilza di film sull'argomento. La trama procede piuttosto banale e senza grossi sobbalzi verso un finale ad effetto (ma in qualche modo anch'esso telefonato) che ne solleva parzialmente le sorti. Il cast di vecchie glorie rintuzza a stento la piattezza della sceneggiatura e lo rende in qualche modo fruibile agli spettatori con poche pretese, complice la durata breve. Confezione arrangiata che risente del budget televisivo, con le atmosfere horror che sono più immaginate che mostrate. Nel complesso modesto.
Dan Curtis HA DIRETTO ANCHE...
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Questo lo vidi da ragazzino, passava spesso sulle tv private, poi l'oblio. Non e ho un ricordo vivido, ma forse il meno riuscito degli horror (per la tv e non) dello zio Dan
Concordo con Buio. Anche il mio ricordo si perde un po' nella notte dei tempi, ma sicuramente a suo tempo mi deluse un po'. Mi piacerebbe rivederlo (Dan Curtis è pur sempre Dan Curtis...)
Sì, davvero un'ottima chiusa, caro Ciavazzaro.
Il Curtis in questione è tornato molto di moda negli ultimi tempi, risvegliato da appassionati e collezionisti.
Un prodotto più che discreto che destò la nostra attenzione parecchi annetti fa, soprattutto perché inserito nei palinsesti notturni delle emittenti regionali. E da allora è quasi sparito...