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Titolo originale: Perkins' 14
Anno: 2009
Genere: horror (colore)
Regia: Craig Singer
Note: In lista per l'edizione prossima (la terza) dell'After Dark Horrorfest. Tuttora inedito in Italia.
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/07/09 DAL BENEMERITO UNDYING
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- Non male, dopotutto:
Undying, Schramm, Mco - Mediocre, ma con un suo perché:
Brainiac - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Greymouser
Ronald Perkins (Richard Brake) a seguito di un non meglio definito incidente infantile, vittima i suoi genitori, a sei anni è rimasto orfano. Da adulto si comporta in maniera carognesca, rapendo bambini che rinchiude in apposite gabbie all'interno d'un seminterrato. Quando Hopper (Patrick O'Kane), una guardia carceraria, riconosce a causa di un dito mozzato il nuovo internato (Perkins), ovvero il rapitore di suo figlio... Interessante esempio di horror diviso in due parti: la prima psicologica e introspettiva, ben resa dalle infelici espressioni di O'Kane, ed una seconda illogica e violenta.
MEMORABILE: "Hai dimenticato tuo figlio. Avresti dovuto continuare a cercarlo", sentenzia Patrick di fronte ad una mole di VHS con incise le sue malefatte. BANG!
Uno scantinato marcescente ricolmo di videotape sospetti. Uno sceriffo dal passato tormentato che indaga sul presunto serial killer dal ghigno beffardo. Ok-penso-Perkins'14 è l'ennesimo clone di Seven. Poi la storia repentina svolta: adolescenti in vena d'approcci sessuali espliciti vengono maciullati a colpi di machete. Non male-dico-Perkins'14 è l'ennesimo clone di Venerdì 13. Ma lo script isterico non sta ferma un attimo: gli assalitori dilaniano le vittime con foga zombesca! Ohibò - mi interrogo - ma non sarà che Perkins'13 è l'ennesimo clone di Zombi?
Come si fa a togliere di mezzo dopo neppure mezz'ora l'unico personaggio interessante del cast? Il ghigno psicotico dell'assassino era da sfruttare all'osso per tutto il film. Ma il masochismo del regista gli fa preferire una virata sull'ovvio a base dei soliti simil-zombi, che ormai quando li vedo maledico perfino Romero. Peccato, perché l'incipit prometteva qualcosa di buono. Il finale ultrascontato completa l'occasione mancata.
Basta un poco di polvere d'angelo e la vendetta va giù, tutti soffriran di più. Perché lasciare 70 volte 7 quando a Perkins (un nome un programma) basta raddoppiare per rifarsi su un'intera città dei torti subìti? Onta su onta, il lavaggio col sangue è servito da un'armata romeriana che si muove implacabile su una sceneggiatura/scenografia a scacchi, tra i neri di un plot originale tutto twist inattesi e imperterrita cattiveria e i bianchi di una confezione non sempre scintillante (il parco attori da colecistite) che finiscono per liquefarsi in una grey area ove orrore metafisico e strazio terreno si danno continuamente il cambio.
Due le direzioni da seguire. La prima che si muove approfondendo le dinamiche legate alla mente criminale che riposa in una delle celle di Stone Cove. La seconda, invece, lascia da parte tali premesse per sprofondare nelle zone paludose vicine al territorio zombi. Entrambe vengono percorse da un Patrick O'Kane a cui la vita pare aver tolto tutto eccetto l'amore della figlia. I ritmi passano da lenti a forsennati e il locus clausus in cui si rifugia il manipolo di sopravvissuti riporta a tanti survival sui morti viventi. Graziosa la Beesley.
MEMORABILE: L'abbraccio tra padre e figlio; La fuga a piedi nudi della Mihut nei cunicoli.
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- Perkins' 14 è un film singolare: riuscito solo parzialmente per uno sbilanciamento tra prima e seconda parte (densa di splatter e con risvolto quasi zombesco) da imputare, in buona parte, alla genesi stessa del prodotto.
Il sito Massify.com coinvolse, on-line, ogni appassionato di horror indicendo un sondaggio relativo alla migliore idea da trasformare in film e tale "filosofia" (a mio avviso fallimentare) la si può notare anche dal trailer, che non a caso pubblicizza Perkins'14 come ideato, scritto e realizzato dal pubblico.
Tutto ciò fuori il controllo dell'ente che ne ha, in parte, sponsorizzato la nascita (l'After Dark's Horrorfest).
Il film parte benissimo (ricorda le atmosfere di Manhunter), con quaranta strepitosi minuti, sorretti dalla sofferta interpretazione del bravissimo Patrick O'Kanedel, nei tragici panni di Dwayne Hopper, poliziotto/padre disperatamente abbattuto per la perdita del secondogenito, rapito da un enigmatico personaggio (14 sono le sue vittime: da cui il titolo).
Il secondo tempo, invece, tramuta in uno splatter dozzinale, incoerente (le ex-piccole vittime iperattive e simili agli zombi) pur se efficace per certe trovate di regia e per una scorrettezza di fondo che si chiude con un finale altamente impopolare.
Da vedere solo se appassionati del genere horror.
Ultima modifica: 14/07/09 02:28 da Undying - Le votazioni sul sito internet da parte degli spettatori hanno coinvolto l'intera realizzazione del film,infatti,oltre alla già riportata scelta dell'idea di base del film,gli utenti hanno potuto scegliere il casting,rimaneggiare l'intera sceneggiatura che poi è stata portata a conclusione dal regista Craig Singer.
Fonte: Nocturno, luglio 2009. - Brainiac ebbe a dire nella sezione CURIOSITA':
Le votazioni sul sito internet da parte degli spettatori hanno coinvolto l'intera realizzazione del film,infatti,oltre alla già riportata scelta dell'idea di base del film,gli utenti hanno potuto scegliere il casting,rimaneggiare l'intera sceneggiatura che poi è stata portata a conclusione dal regista Craig Singer.
Fonte:Nocturno,luglio 2009.
Nda:effettivamente un film discontinuo,sembra composto da tre parti poco omogenee,comunque l'esperimento era davvero interessante...facciamo un Davinotti-movie?
In effetti, degli otto film presenti all'edizione 2009 dell'After Dark Horrorfest, tenutasi nel gennaio scorso, questo non sfigura.
Fare un film?
Ma non ci avevano già provato su Nocturno a fare una cosa del genere, o sbaglio?
Se non ci son riusciti loro...
P.s.:
Elenco degli otto film presentati all'After Dark Horrorfest (IIIa edizione 2009)Ultima modifica: 1/08/09 03:10 da Undying
