Dove è stato girato Il minestrone? Qui di seguito le location del film che sono state da noi verificate, controllate e inserite nel radar (quando non di passaggio).
Sono molte location di questo film/sceneggiato girato fra il Lazio e (per la gran parte delle scene) la Toscana. Segnalo intanto che la via dove Davoli e Citti cercano di strappare per la fame del cibo a un cane è Via Marotta a Roma.
Citti e Davoli cercano del cibo inutilmente nei cestini di un comprensorio, che si trova in Viale Cesare Pavese vicinissimo al comprensorio finale di Borotalco (ho ritrovato il posto anche grazie ai palazzi).
Il casale dove il gruppo di affamati si ripara dopo un temporale e dove salveranno il padrone che si voleva suicidare è il "Casale della Civita" nelle campagne vicino a Tarquinia (VT), lungo Strada Santo spirito-Civita (si riconoscono i fori circolari accanto e sopra all'ingresso):
Lo si vede lo stesso anno nel Marchese del grillo (sotto, si rimanda a lì per le prove), in condizioni migliori perché risistemato per il film, come mi disse lo scenografo.
La strada di Poggibonsi dove i tre protagonisti si ritrovano spaesati dopo aver passato la notte in treno è in realtà via Lama di Reno a Lama di Reno (Marzabotto, BO). Grazie a Iena per la descrizione.
Qui siamo appena più avanti, sempre in via Lama di Reno:
La strada che il gruppo di affamati attraversa nel finale, guidati da un santone (Gaber), allargando il gruppo e facendo l'elenco di ciò che mangeranno a destinazione, è il Borgo di Colle Ameno sulla Via Porrettana a Pontecchio Marconi (Sasso Marconi, Bologna), già visto in Come se fosse amore (2002). Grazie a Iena per fotogrammi e descrizione.
Una delle vicine strade del piccolo borgo emiliano:
La strada dove Francesco (Citti) e Giovannino (Davoli) vengono arrestati e condotti nel carcere dove incontreranno il “Maestro” (Benigni) è Via Elio Lampridio Cerva a Roma:
Il punto esatto nel quale si erano fermati i due e dove saranno prelevati dalle forze dell’ordine:
Il casale dove Francesco (Citti), Giovannino (Davoli) e il “Maestro” (Benigni) si presentano nella speranza di trovar cibo dall’anziana Beatrice, che si vedrà costretta a sacrificare la sua tartaruga per sfamarli, è il Casale Doria Pamphilj, situato in Via Onorato Occhioni 12 in località Testa di Lepre (Fiumicino, RM) e già visto ne Il sorpasso (1962):
La strada verso il confine di stato dove il gruppo di affamati diretto all’estero, nella speranza di trovarvi cibo, incrocia un altro gruppo di disperati incamminati nella direzione opposta è, come mi segnala il mio amico Matteo, Via Forcola (SS 301 “del Foscagno”) a Livigno (Sondrio). Questo il momento dell’incrocio tra i due gruppi:
Le montagne nel controcampo:
La scena è stata girata circa 2 Km e mezzo sotto la Forcola di Livigno (2315 metri), valico di confine tra Italia e Svizzera (Poschiavo), verso il quale il santone (Gaber) punta il dito, indicando la prossima meta del gruppo. Da notare che negli anni successivi lungo l’ultimo tratto della strada diretta alla Forcola sono state costruite delle gallerie paravalanghe:
Il bivio per il ristorante “Ai Cacciatori”, dove Francesco (Citti), Giovannino (Davoli) e il “Maestro” (Benigni) imboccheranno la strada sbagliata e percorreranno 15 anziché 5 Km per raggiungerlo si trova, come mi segnala il mio amico Matteo, lungo la SP 451 “di Monte Oliveto” alle porte di Chiusure (Asciano, Siena).
Il controcampo con la statua:
Ecco il laghetto dal quale i tre sfrecceranno correndo nella direzione sbagliata: si trova sempre in comune di Asciano, ma a ben 20 Km di distanza dal bivio per Chiusure (la strada che stanno percorrendo in quella scena è Strada di Leonina)
Il bivio dove, seguendo la proprietaria dell’impresa di pompe funebri (Carlisi) che li sta conducendo verso il cimitero dove dovranno seppellire una bara, i quattro affamati (Citti, Davoli, Benigni e Traversa) si distraggono e sbagliano strada si trova, come mi segnala il mio amico Matteo, in Via Pozzo Tondo a Colle di Val d’Elsa (Siena). Nel fotogramma vediamo i quattro tirare dritto lungo Via Pozzo Tondo mentre la Carlisi, che li precedeva in motorino, scendeva lungo Via San Sebastiano (sulla destra):
Panoramica sulla cittadina toscana e sul precedente tratto di Via Pozzo Tondo:
L’edificio che i quattro affamati (Citti, Davoli, Benigni e Traversa) scambiano per il cimitero nel quale dovevano seppellire la bara affidata loro dalla proprietaria dell’impresa di pompe funebri (Carlisi) è, come mi segnala il mio amico Matteo, il Castello di Leonina, situato in Strada di Leonina 5 ad Asciano (Siena).
Roger • 14/04/15 12:44 Fotocopista - 2922 interventi
La villa dove abita il marchese (Faà di Bruno) padre di Gildo (Farnese), che riaccoglierà il figlio in casa a patto che abbandoni moglie (Nicolodi) e figlia è la villa il Toiano (gli attori entrano dallo storico ingresso sulla Porrettana, oggi l'ingresso è in via Bolsenda) in strada statale Porrettana a Casalecchio di Reno (BO). Grazie a Mauro per fotogramma e descrizione. Gli interni sono stati girati presso Villa Torlonia al Lago di Traiano, situata in Via Portuense a Fiumicino (Roma).
Nella scena immediatamente precedente, come nota Mauro, vediamo Gildo e il gruppo di affamati mentre si incamminano verso la villa, percorrere questo ponte, situato in Via Vizzano a Palazzo Rossi (Sasso Marconi, Bologna) (44.415731,11.2721099):
Il ristorante “Ai Cacciatori” dal quale Francesco (Citti), Giovannino (Davoli) e il “Maestro” (Benigni) fuggono dopo aver intuito il rischio di finire fucilati dai titolari (Monni / Diogene) si trovava in Via di Trigoria a Castel Romano (Roma). Grazie a Iena per la descrizione e a Mauro per i fotogrammi. Il casale che lo ospitava oggi versa in stato d’abbandono:
Il posto dove i quattro affamati (Citti, Davoli, Benigni e Traversa) chiedono informazioni a un gruppo di ragazze che danzano su come arrivare al cimitero è in strada di Leonina ad Asciano (SI). Il posto è mutato rispetto al 1981 ma i casolari sono riconoscibili: