Discussioni su Venere nera - Film (2010)

DISCUSSIONE GENERALE

  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Schramm • 3/08/11 15:03
    Scrivano - 7694 interventi
    mi potreste cortesemente linkare i subts?
    non li trovo nemmeno a recitare il corano al contrario
    anche inglese o francese sarebbero wundebar!
    grassie
    Ultima modifica: 3/08/11 15:03 da Schramm
  • Cotola • 3/08/11 20:40
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Io l'ho visto al cinema. Ma posso vedere cosa
    si può fare. Ti faccio sapere.
  • Buiomega71 • 9/10/21 10:21
    Consigliere - 25934 interventi
    Opera potentissima, dolorosa, ferocissima, che fa sembrare la sopravvalutata Donna scimmia ferreriana un filmetto per bambini, nonostante le quasi tre ore sul groppone (il sottoscritto teme le durate che vanno oltre le due ore, ma quì, come nel secondo segmento del Nymph()maniac vontreieriano, il tempo di esecuzione non mostra mai la sua pesantezza), che si divide in un inizio stile Elephant man (il fenomeno da baraccone  visto come remunerativo guadagno, il crudele padrone senza scrupolo alcuno), per passare , poi, dai tribunali londinesi fino ai libertinaggi dell'altà societa parigina, agli studi della scienza (che si dimostra più scellerata della debosciata borghesia) per finire in zona "bordello movie" tra slanci carnali e olezzosi, voyeurismi sessuali, copule sudaticcie e vagine infette.

    Kechiche si muove , impietoso, tra Browning, Bunuel e un Fellini andato in necrosi, sbattendo in faccia allo spettatore, senza tanti preamboli (e con l'assenza, quasi totale, di colonna sonora) la disumana curiosità e il perverso ludibrio razzista della civiltà occidentale (e anche noi ne siamo impotenti carneficini, anche senza toccare il sedere della "venere ottentotta"", squallido rituale che si ripete ad ogni "spettacolo") e , scelta narrativa notevole che impreziosisce ulteriormente il film, il regista tunisino racconta poco della vita passata della "venere nera", se non a spizzichi e bocconi, amplificandone la sua condanna, regalando i suoi sguardi sospettosi e rassegnati a chi la scruta-sia in termini di mera curiosità, che sia scentifica o sessuale- e ne viola la sua intimità (di straordinaria bravura Yahima Torres, vieppiù presa dalla "strada" e attrice non professionista).

    I continui colpi di tosse sempre più violenti, le lacrime che solcano il suo viso nella pseudorgia nel salotto quasi sadiano dei libertini, il dildo (passato da una leccata all'altra), la vecchia maliarda a seno scoperto che cavalca la "venere nera", le coppiette sul divano che si pastrugnano e si eccitano assistendo al numero circense che sfocia in perversione sessuale, le febbrili danze, la catena al collo, il mostruoso cinismo finale della vendita del cadavere ai "baroni della medicina", per concludersi in una disezzione anatomica che varca i confini dell'horror, tra vagine messe sottovetro nella formalina, cervelli asportati e calchi di impressionante realismo (Kechiche , sui titoli di coda, rende giustizia al cadavere di Sarah, violato anche da morta, con le immagini-vere-del trasporto della sua salma dalla Francia al Sudafrica, con degna sepoltura e commiati tribali).

    "Freak movie" che colpisce come un maglio, dalla miseria dell'animo umano alla dignità che questa donna, nonostante tutto mantiene, all'incontro con un giornalista scandalistico da quattro soldi (scriverò che sei una principessa, alle mie lettrici piacerà), dove tutti pensano al lauto guadagno che la "negra" può dare loro, che sia fiera in una gabbia, oggetto esotico/sessuale, prostituta dalle grandi labbra usate per eccitare i clienti o esaminata, e infine sezionata, come se fosse una specie di extraterrestre.

    Unico momento di "tenerezza" e umanità accade proprio alla clinica degli scienziati, dove uno di loro la ritrae in un contesto bucolico di quasi normalità (quasi come una venere botticelliana), tutto il resto sono botte, umiliazioni, cinismo, solitudine e lacrime, dove la "venere ottentotta" sembra rassegnata, consolandosi negli unici vizi che può permettersi (fumando sigari e trincando peggio di un marinaio).

    E Kechiche passa da una Londra con sfondo in CG ai salotti parigini tra dame e ruffiani, vecchie merchese vogliose e criptogay, tra padroni che le urlano addosso e vallette agghingate come mistress, fino alle prostitute del bordello che se la radono e ridono tra loro, con lo sguardo di Sarah che tutto osserva, come se, in realtà, i veri animali siano quelli che stanno applaudendo, affogati nelle loro risatine di dileggio e nelle loro frivolezze proibite, concupiti ciecamente nella libido del fascino esotico (ma che, a differenza della medicina, si fermano e si indignano alla vista delle sue lacrime).

    Se la capziosità non mi piglia sarebbe tragica. Ma, in due momenti, ho avuto quasi l'impressione che Kechiche abbia voluto omaggiare il cinema di Steven Spielberg:

    La prima alla locanda, dove si assiste alla gara di bicchierini da tracannare a più non posso tra Elina Lowensohn e un tizio, pressapoco identica a quella con Karen Allen nei Predatori dell'arca perduta (e guarda caso, come nel film di Spielberg, vince lei).  La seconda (tra i momenti più commoventi del film) e alla prima  festicciola nel salotto parigino . dove Sarah , con il suo strumento musicale a corde, ripete, perfettamente, le note del violinista, come gli uomini di Lacombe entravano in contatto con gli alieni, musicalmente, in Incontri ravvicinati del terzo tipo.

    Il patetismo (che magari, quà e là, faceva capolino nell'uomo elefante lynchiano) viene completamente bandito dal regista della Vita di Adele, altro punto a favore di un opera dura, cruda e inesorabile, ma che necessita almeno di una visione, per come non sia cambiato molto l'aspetto razzistico della "supremazia" della razza bianca.

    E noi, come Sarah, scrutiamo, assistiamo in silenzio, impotenti, e forse anche complici del nauseabondo razzismo, e, come lei, non sorridiamo mai.

    Non ho mai visto testa umana più simile a quella delle scimmie Frase lapidaria (detta da un medico fa venir ancor di più i brividi) che fa vergognare, chi assiste e ascolta, di appartenere al genere umano.



    Ultima modifica: 9/10/21 14:39 da Buiomega71
  • Buiomega71 • 9/10/21 13:48
    Consigliere - 25934 interventi
    Nel commento del buon Schramm si legge, linkato: Freddie Francis che vessa in pubblico John Merrick 

    Sospetto fortemente che si intenda Freddie Jones e non Freddie Francis
  • Zender • 9/10/21 13:53
    Capo scrivano - 47726 interventi
    OK, ne parlo con Schramm e vedo se c'era un errore e poi correggo, grazie.
  • Buiomega71 • 9/10/21 13:55
    Consigliere - 25934 interventi
    Zender ebbe a dire:
    OK, ne parlo con Schramm e vedo se c'era un errore e poi correggo, grazie.

    Naturalmente ho chiamato anche lui, essendo l'autore del commento
  • Schramm • 9/10/21 19:53
    Scrivano - 7694 interventi
    schramm sempre meno buon e vieppiù calamotà naturale. si trattasi di mio refuso da sonno perso. quando chiesi a zendy di linkarlo non ci feci caso (e dire che avevo anche più volte riletto il commento) e a quanto sembra il buon zendy nemmeno :)

    imperativa la correzione immediata, chiamo subito il capomastro. grazie buione!