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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Riprendendo - come ormai fa abitualmente da anni - una sua pièce, Salemme gioca in casa e affina una sceneggiatura limata col tempo azzeccando un'infilata di battute che pone il film tra i più spassosi della sua ormai lunga carriera cinematografica. Per quanto in apparenza più grigio e cupo del consueto, a tratti quasi sciatto (in linea col protagonista, dimesso e poco incline alla risata), CON TUTTO IL CUORE si giova invece di un Salemme attore semplicemente perfetto, che mantenendo una misura encomiabile sottolinea con straordinaria espressività e impeccabile gestione dei tempi comici ogni frase, ogni scambio, trovando in Antonio Guerriero un partner d'eccezione...Leggi tutto con cui accendere botta e risposta in alcune occasioni strepitosi. Ottantacinquesimo in graduatoria per ricevere un cuore da qualche donatore, Ottavio Camaldoli (Salemme) sale per un errore dell'infermiere (Guerriero) al primo posto proprio nel momento in cui un killer della camorra, detto il Barbiere, viene ucciso in un agguato. Il chirurgo (Casagrande) non riesce nell'impresa disperata di salvare il criminale, ma dal momento che il cuore ancora batte, la madre (Donadio) decide che quel cuore dovrà andare all'uomo che verrà incaricato di vendicare il Barbiere. La bislacca idea della signora, insomma, è quella che il cuore del figlio sia sufficiente a tenerlo idealmente in vita, un organo a cui rivolgersi parlando, anche se racchiuso nel corpo di un'altra persona. Ottavio però, una volta comprese le assurde mire della donna, non ha alcuna intenzione di assecondarle e d'incaricarsi della sanguinosa vendetta. E' il problema più serio di chi dopo due mesi ha già sperimentato un rientro a casa non dei più felici: le stanze sottosopra, il figlio adolescente (Guazzo) che per lui continua a non mostrare alcun rispetto, pure una badante indiana che il ragazzo ha chiamato ad occuparsi del padre convinto che causa operazione non sia più autosufficiente... Ecco, la badante; un altro personaggio esemplare delle qualità del film: dai tratti fortemente mascolini (capiremo perché), è una figura assolutamente riciclata, che si lancia in gag non certo nuove... eppure funziona, perché quando la sceneggiatura è scritta con sapienza, con bella attenzione alla battuta, non è necessario essere originali. Come non lo è appunto, nella sua abissale ignoranza, il sedicente infermiere interpretato da Antonio Guerriero, il partner col quale qui Salemme trova i momenti più comici in assoluto: la mancanza di ogni minima base culturale diventa fonte - proprio quando rapportata ai pensieri più "alti" del professore - di equivoci lessicali continui, talora proseguiti virtuosisticamente fino al parossismo. Tutta la prima parte fila veloce, non sbaglia quasi nulla, diverte con facilità a cominciare dal primo duetto in sala operatoria con Casagrande (successivamente ben poco in scena purtroppo). Si ha un inatteso cedimento improvviso solo quando Osvaldo - notando come tutti cominciano a guardarlo sempre con maggior rispetto dopo aver seguito su YouTube un video in cui la mamma della vittima spiega come lo spirito del vero Barbiere sia entrato in lui -  affonda il colpo e vestito da gran signore si lancia in eccentricità eccessive. La teatralità di Salemme si concede minuti all'insegna del bizzarro poco riuscito. Poi però si ricomincia e si apprezzano anche gli interventi del preside (Romolo), ad esempio, a conferma di spalle centratissime che completano un quadro d'insieme di buon valore. Che cede un po' nella seconda parte, magari non convince del tutto nelle scene “gomorriane”, comunica persino una certa povertà, inserisce un personaggio non esattamente centrato come quello interpretato dalla brava Autieri, ma diverte spesso e volentieri riconfermando Salemme ai vertici della commedia partenopea (e non solo) di oggi. Con qualche timida critica persino ai luoghi comuni della napoletanità e un'osservazione della realtà che sa essere a tratti satirica, un film solo a prima vista minore che sa essere sorprendentemente godibile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/10/21 DAL BENEMERITO REEVES POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/10/21
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Markus 10/10/21 14:45 - 3690 commenti

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Come ci ha abituati Vincenzo Salemme nelle sue ultime fatiche cinematografiche, il film è tratto da una sua omonima pièce. L'opera, ben recitata e soprattutto nella prima parte spassosa, si sviluppa attraverso un canovaccio forte di scene surreali e talvolta parodistiche. Le sceneggiatura è forte di dialoghi ed espressioni tipiche del cinema partenopeo classico. Tolgono un po' di fiato, nella seconda parte del film, alcune venature eccessivamente romantiche e passaggi ai fini della storia evitabilissimi.

Reeves 8/10/21 13:47 - 2224 commenti

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Il trapianto di cuore procura al trapiantato una vicenda decisamente surreale. Di fatto è una sorta di parodia indiretta di Gomorra, come prova la presenza fortemente iconica (ma anche profondamente ironica) di Cristina Donadio. Vincenzo Salemme sa costruire una commedia piacevole, che scorre liscia, si avvale di ottima recitazione e di dialoghi divertenti e ben ritmati. Un prodotto medio del quale il nostro cinema ha davvero bisogno.

Rambo90 12/10/21 01:32 - 7700 commenti

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Un Salemme particolarmente fiacco e monocorde guida un film sciatto, dalla fotografia plumbea e dalla sceneggiatura stracca. Personaggi che vanno e vengono senza vero motivo d'essere (Autieri su tutti), sketch allungati fino all'inverosimile con i duetti con Guerrieri presi di peso dai precedenti cinematografici e soprattutto teatrali. L'origine stessa è teatrale, ma la trasformazione in film non soddisfa anche per inquadrature statiche e lunghe, così come non aiutano le musiche ripetitive e poco ispirate. Pochi sorrisi e forse l'unica nota di merito va a Cristina Donadio.

Sircharles 12/10/21 20:18 - 104 commenti

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Il film avrebbe bisogno di un'ulteriore visione per essere pienamente apprezzato. Forse perché non è una commedia destinata a strappare la risata facile, ma un'opera elegante e complessa che, su una vicenda surreale con risvolti più seri che esilaranti, innesta elementi di divertimento grazie alla dimensione caricaturale data al contesto malavitoso, alle angherie vagamente fantozziane subite dal protagonista e alle sue illusorie rivalse, e all'intesa comica fra Salemme e le sue spalle, soprattutto lo sciroccato Guerriero. E non mancano nemmeno, qua e là, pillole di amarezza.

Puppigallo 19/04/22 16:12 - 5279 commenti

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Salemme realizza una simpatica commedia, che se non fosse per una leggera ma costante discesa nella seconda parte, sarebbe stata più convincente. A parte lui, ben calato nei panni di un professore circondato da incompetenti e furbetti, spicca la figura dell'infermiere ("Io non sono infermiere, faccio l'infermiere"), che con la sua ignoranza ostentata senza pudore fa da utile spalla al protagonista. Da segnalare anche la "badante indiana" con testa tremolante. Nel complesso non male, grazie soprattutto ai commenti di Salemme e ad alcuni botta e risposta tipicamente napoletani.
MEMORABILE: Il chirurgo a Salemme sul tavolo operatorio: "Che ci fa lei qua?". E lui: "Oh Dio dottò che brutta domanda da fare in questo momento"; "Zio Fester".

Galbo 19/04/22 19:45 - 12398 commenti

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Da una sua commedia teatrale, una commedia di e con Vincenzo Salemme che possiede l'ambizione "alta" di parlare di coscienza collettiva, attraverso una sceneggiatura che è più ambiziosa di quello che potrebbe sembrare. Dove funziona il Salemme attore, viene invece un po' a mancare il regista, che non garantisce un ritmo costante e inserisce personaggi piuttosto pleonastici (come quello interpretato dalla Auteri) o riciclati in qualche modo dai precedenti lavori. Al netto di questi limiti, si tratta di un'opera godibile, tra le migliori dell'artista partenopeo.

Gabrius79 25/04/22 23:36 - 1427 commenti

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Buona commedia diretta da Salemme e tratta da un suo lavoro teatrale. Nella prima parte ci si diverte e il ritmo non manca, poi appena entra in pista la Autieri, nella seconda parte, la pellicola subisce un cambiamento, diventa piuttosto noiosa (non per colpa di lei) e si ride molto meno. Si nota un certo riciclo di personaggi e gag dai precedenti film del regista, che vengono in qualche modo rinfrescati. Vedibile.

Redeyes 17/08/22 07:37 - 2449 commenti

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Salemme pur niente novando ci delizia con questa spassosissima commedia in cui è arduo trovare difetti castranti. Si potrebbe storcere il naso per i troppi rimandi al 18simo che fu: la dondolante badante, un Di Maria altrettanto tonto, il tassista che ricorda il secondino e per finire il professore appare come un'estensione cupa del geometra. Si potrebbe farlo, ma è meglio concentrarsi sulla qualità di una sceneggiatura ottimamente scritta e un cast eccellente, con l'unica eccezione dell'Autieri, in un ruolo poco comprensibile ai fini del raccontato. Assolutamente da vedere!
MEMORABILE: L'infermiere; La famiglia del barbiere

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