Buiomega71 • 23/02/13 10:37
Consigliere - 27154 interventiRivisto dopo nove anni (il bello di avere una collezione è anche questo, anzi, soprattutto questo), debbo dire che mi ha conquistato ancor più che la prima volta.
Dopo
Echi Mortali (che per il sottoscritto è forse uno dei migliori "ghost movie" mai girati), David Koepp (che aveva dato segnali da "tenere d'occhio" fin dal suo esordio registico con
Effetto Black-Out) si riconferma regista straordinario, narratore sopraffino che muove la macchina da presa come un novello Brian De Palma (penso alle soggettive mozzafiato iniziali, che entrano nel cottage di Depp e si fermano sul pc accesso) oppure nel finale, dove gli ultimi 15 minuti regalano battute thriller da antologia (che valgono tutti i finali di tutti i
Venerdi 13 messi insieme), nonchè pervarsi da una certa crudeltà e ferocia e dal beffardo "pannocchioso" finale.
Koepp si immerge nel tunnel del cinema polanskiano, regala sprazzi depalmiani non indifferenti, cita
Psyco con innesti da
Angel Heart, titilla il thrilling montanaro (mi e pure venuto in mente il poco conosciuto
Prigioniera di un incubo), non rinuncia a sprazzi visionari (l'incubo di Depp della scogliera, il cottage che si spacca in due) e addirittura echi del cappellaccio di Freddy Krugher, con piccoli doni allo
Shining kubrickiano (la parola
Shooter incisa dovunque per tutta la casa).
Di King rimangono reminiscenze della
Metà oscura e di
Shining, anche se il blocco dello scrittore, in crisi creativa (e non solo) può benissimo calzare anche a Koepp (visto che prima che regista è sceneggiatore di certa rilevanza), e mentre il film e la vita a scatafascio di Depp mi correvano sotto gli occhi, pensavo più a Koepp che non a King (anche per il look di Depp, vagamente somigliante a quello di Koepp, una specie di nemesi cronenberghiana)
Intuizioni registiche che Koepp riconferma dopo
Echi mortali, soprattutto nel finale quando i nodi vengono al pettine:
ATTENZIONE MEGASPOILERONE
Depp che si sdoppia e delira, sequenza straordinaria, un "Mi sdoppio in 4" in versione paranoica e folle, squisitamente visionaria che avrei messo nel momento da ricordare al mio commento, se non fosse che spoilera spudoratamente)
La proiezione mentale di crearsi un personaggio inesistente, già collaudata da David Fincher in "Fight Club", che incanala il seme della follia (bellissimo il flashback di Depp ad una fiera, che indossa il cappello a larghe tese distorcendo la voce, timidi approcci al personaggio di John Shooter) sorprende ancora.
FINE MEGASPOILER
Alcuni difetti ci sono, tipo la parte divorzista poteva essere tranquillamente evitata e di maniera le musiche di Philip Glass, fin troppo howardshoriane.
Altra scena di culto è quando Depp si specchia e vede la sua nuca, ma in parte ammonita dal fatto che succedeva la stessa cosa a Jennifer Jason Leigh ne
L'ultima Eclisse.
Bellissimo l'inizio invernale al motel con amara sorpresa per Depp e tutto il finale a base di cacciaviti piantati nelle caviglie e terribili badilate che sfocia nell'horror e appaga le coronarie e regala picchi crudeli non indifferenti.
Depp è costantemente sopra le righe e per tutto il primo tempo regge il film da solo e il suo tic alla mascella è indimenticabile.
Koepp trae linfa dal raccontino di Stephen King, ma paradossalmente (e per quanto mi concerne) ci ho visto molto Koepp e poco King e questa sì che è personalità (che calza a pennello, oltretutto).
Ottimo kammerspiel della paranoia e della follia, che regala sprazzi di gran cinema di uno degli autori più intelligenti e dotati del nuovo cinema americano.
Rambo90
Mota, Cangaceiro, Ultimo, Furetto60
Mdmaster, Buiomega71, Saintgifts, Lupus73, Noodles
Caesars, Undying, Galbo, Redeyes, Hackett, Daniela, Myvincent, Rullo, Manfrin, Pinhead80, Vito, Ira72, Marcel M.J. Davinotti jr.
Belfagor, Mr.geko, Burattino, Didda23, Piero68, Stelio
Fele, Cotola, Giacomovie, Giùan