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Discussioni su Secondina in un carcere femminile - Film (1975)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/11/08 DAL BENEMERITO CAPANNELLE
  • Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
  • Quello che si dice un buon film:
    Fauno, Gold cult
  • Non male, dopotutto:
    Mco
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Daidae
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Il Gobbo, Buiomega71
  • Gravemente insufficiente!:
    Capannelle, Deepred89, Rufus68

DISCUSSIONE GENERALE

13 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Undying • 6/08/09 23:05
    Comunicazione esterna - 7567 interventi
    Cotola ebbe a dire nella SEZIONE CURIOSITA':
    Il film fu girato in contemporanea con "Penitenziario femminile per reati sessuali"
    La cosa curiosa è che, a quanto pare, Franco abbia fatto tutto sua sponte ed abbia girato un altro film senza farlo capire agli attori, per poi poter vendere la pellicola sottobanco ad una compagnia italiana cui doveva dei soldi.


    Fonte: Roberto Curti Tommaso La Selva "Sex and violence. Percorsi nel cinema estremo" Lindau


    Ecco: questo modo di agire non è da autore, ma da truffatore.
    Qualcuno s'incazzerà e citerà titoli emblematici di Franco.
    Hai voglia: tra migliaia di cose fatte qualcuna buona sarà pure saltata fuori.

    Anche noi abbiamo avuto il nostro Jesus Franco italiano, ovvero Massaccesi: solo che Aristide non sbagliava mai un film e, eccezion fatta per l'ultimo periodo degli erotici in stile soap-opera, (quasi) ogni sua pellicola merita d'esser vista e rivista.
  • Zender • 7/08/09 09:08
    Capo scrivano - 49044 interventi
    Il parallelo Massaccesi/Franco lo trovo corretto in effetti. Poi che non sbagliasse un film mi pare un tantinello esagerato... Film come Deep Blood - Sangue negli abissi, Scansati... a Trinità arriva Eldorado, certi Emanuelle non li considero così buoni. Comunque tra i due scelgo D'Amato. Franco, al di là di qualche titolo azzeccato (per la legge dei grandi numeri, come dice Undying) ha veramente girato troppa robaccia, per i miei gusti.
  • Ciavazzaro • 7/08/09 10:29
    Scrivano - 5583 interventi
    Io invece da stra-fan di Franco non posso che scegliere lui.
    In ogni suo film (anche il piu' brutto) c'e comunque un tocco registico da segnalare,pero' con Franco e' cosi':o lo si ama incondizionamente o lo si odia senza speranza.
    Per carita' D'amato e' un buon regista,ma preferisco Franco.
  • Cotola • 7/08/09 10:55
    Consigliere avanzato - 3911 interventi
    D'altronde pare che Franco non fosse nuovo a questo tipo di operazioni. A tal proposito uno dei suoi produttori disse: "lo mandi a girare in una location e lui riesce a mettere insieme un'altra pellicola con lo stesso budget, stessa troupe, stessi attori - e senza che questi se ne accorgano - e poi rivende l'altro film per conto proprio"
    Peccato che non vengano citati altri titoli che vennero fuori da un tale modo di agire.

    Circa l'eccessiva prolificità di Franco è cosa notoria. Effettivamente come detto da Undying è normale che su tanti film qualcosa si buono ne sia uscito fuori. D'altronde quando si girano anche 7-8 film all'anno, non meraviglia che la maggior parte siano delle ciofeche.
  • Undying • 7/08/09 13:50
    Comunicazione esterna - 7567 interventi
    Ciavazzaro ebbe a dire:
    Io invece da stra-fan di Franco non posso che scegliere lui.
    In ogni suo film (anche il piu' brutto) c'e comunque un tocco registico da segnalare,pero' con Franco e' cosi':o lo si ama incondizionamente o lo si odia senza speranza.
    Per carita' D'amato e' un buon regista,ma preferisco Franco.


    L'uso e abuso di zoom, la staticità di situazioni, trama e dialoghi, la ripetitività del subplot lesbico: ecco il tratto distintivo di Jesus Franco, un (probabile) pasticcione ossessionato dalla macchina da presa che ha girato km e km di pellicola senza un minimo senso di logica.

    Nei Dossier di Nocturno, arrampicandosi sugli specchi, gli autori tentano di mettere assieme i "pezzi di un mosaico" folle.
    Chi gli imponeva di girare 5,6 o più film all'anno?
    Perchè girare tanto per ottenere poco?
    Poteva benissimo optare per il contrario, come tanti autori hanno fatto: ovvero pochi titoli, ma più curati e dignitosi.

    Ci dicono che Franco è un cultore della macchina da presa e che starebbe 24 ore al giorno a catturare immagini: bella spiegazione.

    Anche un autoptico, premendo un bottone, oggi può ottenere ore e ore di immagini utilizzando una videocamera digitale.
    Il problema sta che tali immagini vanno messe assieme, assemblate secondo un disegno logico, una trama, una certa coerenza e rispetto per chi le deve vedere.

    Non tutto il cinema di Franco è inguardabile, ma per la maggior parte (e parlo di pubblico vergine, ovvero incondizionato) i suoi prodotti sono davvero brutti.

    Provate a far vedere ad un vostro amico roba come Oasis of the zombies, Una vergine tra i morti viventi, Dracula contro Frankenstein, La maledizione di Frankenstein, Karzan contro le donne dal seno nudo, Le sexy goditrici (e potremmo continuare all'infinito, ma ci fermiamo qua) e vedrete che i commenti saranno poco lusinghieri.
    Ultima modifica: 7/08/09 13:54 da Undying
  • Uomomite • 7/08/09 17:46
    Galoppino - 85 interventi
    Undying ebbe a dire:
    Ciavazzaro ebbe a dire:
    Io invece da stra-fan di Franco non posso che scegliere lui.
    In ogni suo film (anche il piu' brutto) c'e comunque un tocco registico da segnalare,pero' con Franco e' cosi':o lo si ama incondizionamente o lo si odia senza speranza.
    Per carita' D'amato e' un buon regista,ma preferisco Franco.


    L'uso e abuso di zoom, la staticità di situazioni, trama e dialoghi, la ripetitività del subplot lesbico: ecco il tratto distintivo di Jesus Franco, un (probabile) pasticcione ossessionato dalla macchina da presa che ha girato km e km di pellicola senza un minimo senso di logica.

    Nei Dossier di Nocturno, arrampicandosi sugli specchi, gli autori tentano di mettere assieme i "pezzi di un mosaico" folle.
    Chi gli imponeva di girare 5,6 o più film all'anno?
    Perchè girare tanto per ottenere poco?
    Poteva benissimo optare per il contrario, come tanti autori hanno fatto: ovvero pochi titoli, ma più curati e dignitosi.

    Ci dicono che Franco è un cultore della macchina da presa e che starebbe 24 ore al giorno a catturare immagini: bella spiegazione.

    Anche un autoptico, premendo un bottone, oggi può ottenere ore e ore di immagini utilizzando una videocamera digitale.
    Il problema sta che tali immagini vanno messe assieme, assemblate secondo un disegno logico, una trama, una certa coerenza e rispetto per chi le deve vedere.

    Non tutto il cinema di Franco è inguardabile, ma per la maggior parte (e parlo di pubblico vergine, ovvero incondizionato) i suoi prodotti sono davvero brutti.

    Provate a far vedere ad un vostro amico roba come Oasis of the zombies, Una vergine tra i morti viventi, Dracula contro Frankenstein, La maledizione di Frankenstein, Karzan contro le donne dal seno nudo, Le sexy goditrici (e potremmo continuare all'infinito, ma ci fermiamo qua) e vedrete che i commenti saranno poco lusinghieri.


    Porco il mondo che c'ho sotto ai piedi! Se mi ci metto io quel Franco li lo straccio in 5 minuti! Prendo un paio di donne nude, premo un bottone e giro una vergine tra i morti viventi, porco il mondo che c'ho sotto ai piedi, vivo glielo faccio mangiare lo zoom!
  • Undying • 7/08/09 19:51
    Comunicazione esterna - 7567 interventi
    Uomomite ebbe a dire:

    Porco il mondo che c'ho sotto ai piedi! Se mi ci metto io quel Franco li lo straccio in 5 minuti! Prendo un paio di donne nude, premo un bottone e giro una vergine tra i morti viventi, porco il mondo che c'ho sotto ai piedi, vivo glielo faccio mangiare lo zoom!


    Sì bravo, Uomomite.

    Il sistema più elementare di controbattere.
    Cioè a dire, quello stronzo di Undying parla male di Jesus Franco perché è invidioso.

    Quell'incompetente di Undying è un artista mancato e frustrato.

    Perché non ci prova Undying a fare un film, invece di buttare fango su un'artista?

    Sai che ti dico?
    Ti invidio, perché riesci a goderti i "bei" film di Franco e riesci a cogliere, dietro a questi, un tocco unico e artistico, un significato altrimenti indistinguibile per i soliti detrattori ignoranti (come il sottoscritto).
    Ultima modifica: 7/08/09 19:54 da Undying
  • Uomomite • 7/08/09 20:14
    Galoppino - 85 interventi
    Undying ebbe a dire:
    Uomomite ebbe a dire:

    Porco il mondo che c'ho sotto ai piedi! Se mi ci metto io quel Franco li lo straccio in 5 minuti! Prendo un paio di donne nude, premo un bottone e giro una vergine tra i morti viventi, porco il mondo che c'ho sotto ai piedi, vivo glielo faccio mangiare lo zoom!


    Sì bravo, Uomomite.

    Il sistema più elementare di controbattere.
    Cioè a dire, quello stronzo di Undying parla male di Jesus Franco perché è invidioso.

    Quell'incompetente di Undying è un artista mancato e frustrato.

    Perché non ci prova Undying a fare un film, invece di buttare fango su un'artista?

    Sai che ti dico?
    Ti invidio, perché riesci a goderti i "bei" film di Franco e riesci a cogliere, dietro a questi, un tocco unico e artistico, un significato altrimenti indistinguibile per i soliti detrattori ignoranti (come il sottoscritto).


    Ma no, niente del genere. Mia nonna dice che Picasso fa scarabocchi, mio zio sostiene che John Zorn non è un vero jazzista. La nonna vuole vedere bei prati in fiori, dove un fiore sembra proprio un fiore e mio zio se non sente una bella melodia in scala maggiore gli viene l'ulcera. Però poi una volta un amico intellettuale di mio zio gli ha detto che John Zorn è tanto, tanto apprezzato dai radical newyorkesi e lui, per non fare brutta figura, ha comprato tutto il progetto Masada. Ora se la prende con Gianni Gebbia, dice: oh, ma questo non suona il sax, soffia dentro un tubo, lo so fare anche io. Povero zio, non lo sa ancora che Gianni Gebbia ha avuto 5 stellette su Alias, non c'è pace per questo pover'uomo. Tu, lei e lui volete usare gli occhi per vedere e le orecchie per sentire, il che è assolutamente carino, rispettabile, coccoloso. Potremmo definire la tua/vostra ricerca infantile, nazional popolare. Lo dico con tutto il rispetto per il concetto di nazional popolare. Una volta, da ubriaco, ho persino trovato divertente una battuta di Clerks. Nel 1986 sono arrivato a pensare che Adrian Lyne fosse un regista. Quindi don't worry, tutto tranquillo, niente di nuovo sotto il sole.
  • Zender • 8/08/09 10:30
    Capo scrivano - 49044 interventi
    Uomomite ebbe a dire:
    [b]Ma no, niente del genere. Mia nonna dice che Picasso fa scarabocchi, mio zio sostiene che John Zorn non è un vero jazzista. La nonna vuole vedere bei prati in fiori, dove un fiore sembra proprio un fiore e mio zio se non sente una bella melodia in scala maggiore gli viene l'ulcera. Però poi una volta un amico intellettuale di mio zio gli ha detto che John Zorn è tanto, tanto apprezzato dai radical newyorkesi e lui, per non fare brutta figura, ha comprato tutto il progetto Masada. Ora se la prende con Gianni Gebbia, dice: oh, ma questo non suona il sax, soffia dentro un tubo, lo so fare anche io. Povero zio, non lo sa ancora che Gianni Gebbia ha avuto 5 stellette su Alias, non c'è pace per questo pover'uomo. Tu, lei e lui volete usare gli occhi per vedere e le orecchie per sentire, il che è assolutamente carino, rispettabile, coccoloso. Potremmo definire la tua/vostra ricerca infantile, nazional popolare. Lo dico con tutto il rispetto per il concetto di nazional popolare. Una volta, da ubriaco, ho persino trovato divertente una battuta di Clerks. Nel 1986 sono arrivato a pensare che Adrian Lyne fosse un regista. Quindi don't worry, tutto tranquillo, niente di nuovo sotto il sole.
    Scusa Uomomite, ma non ti pare che anche l'opinione di altri, per quanto possa essere diversa dal sentire comune, vada rispettata? Da come la poni pare che se non apprezzi Picasso o Zorn non hai diritto di parlare o sei nazionalpopolare per forza, o coccoloso o quant'altro. Hai riso vedendo Clerks solo da ubriaco? Forse per questo ti sei sentito più vicino alla massa incolta che osa ridere con film simili? A me pare questo, un comportamento un po' superficiale, di quello che pensa di poter giudicare da sè ciò che è bello e ciò che è brutto, ciò che fa ridere o ciò che fa cadere le braccia e la critica prima o poi ne deve convenire altrimenti la critica sbaglia. Di quello che si pone su un altro livello perché capisce che Zorn, Picasso e Gebbia vanno apprezzati fin da subito. O forse ho capito male io, naturalmente.
  • Xtron • 17/07/12 22:08
    Servizio caffè - 2236 interventi
    Zender, il cast indicato nella scheda si riferisce a questo film:
    http://www.imdb.com/title/tt0073017/ a cui viene indicato erroneamente il titolo di "Una secondina in un carcere femminile". Il film corretto è questo:
    http://www.imdb.com/title/tt0381985/
  • Zender • 18/07/12 08:24
    Capo scrivano - 49044 interventi
    Ah, grave questo. Grazie mille Xtron, ogni tanto in effetti Imdb fa casino coi titoli italiani...
  • Zender • 30/11/12 17:50
    Capo scrivano - 49044 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Notare la ragazza con il fucile nella locandina del film: uguale a quella che la Futurama metterà sulla cover della vhs di Red Heat...


    Ahah bella questa Buio, ennesimo caso di riciclaggio
  • Buiomega71 • 8/08/18 10:02
    Consigliere - 27247 interventi
    Sadisterotica-L'estate torbida dello tio Jess

    Franco e il WIP, Franco che non riesce a districarsi dalle banalità e dai momenti di fiacca (il terribile finale "cartolinesco", il sottoplot che manco un b-movie degli anni 50)

    Se lo si prende come puro WIP si rimane sconcertati dalla pochezza dell'insieme, con sevizie e sopraffazioni prossime allo zero, che impallidisce di fronte ai capisaldi del genere (penso solo a quelli nostrani), dove i classici topoi del (de)genere (torture, lesbismo, umiliazioni) sono condotte con stanchezza e non lasciano il minimo segno che possa destare dall'apatia.

    Come opus franchiano rimane poco, giusto qualche frustata , gli elettrodi infilati nella vagina della Romay supplizio a la Notte delle matite spezzate, una lesbicata con vagine che si cercano tra la Romay e la Martine Stedil (dove, ahimè, sono totalmente assenti le gustose slinguazzate) e uno strangolamento inaspettato in cella (modus operandi franchiano/sadisterotico delittuoso, come lo stesso Franco strangolerà Linda Hastreiter nella Vergine tra gli zombi o Armando Borges ai danni di Aida Gouveia in Sinfonia erotica)

    Il resto è quasi imbarazzante, da una fastidiosa voce fuori campo, alla svolta (penosa) dei diamanti (che nemmeno in un krimi da quattro soldi) all'incipit da "poliziottesco" turco

    Tra un direttore carcerario che assomiglia spiaccicato a Wes Craven, un secondino che pare il sosia sfigato di Quentin Tarantino, e detenute brutte e ben poco femminili (dove il doppiaggio italico ne rincara la volgarità fumettosa : "La vita è una merda" (sic!), il Franco touch si sgonfia per un filmettino parecchio noioso, scritto male e realizzato peggio

    Franco non sembra a suo agio con trame poliziesche e donne in prigione (a meno che non la butti sull'exploitation, che però qui latita), e si ritaglia pure la parte del duro (e improbabile) Bill (manco fosse un gangster alla Melville), che in una sequenza quasi metacinematografica di rapporto musa/mentore, compagna/amante/puttana, prende a sberle la Romay sul letto.

    La Romay che emana meno fascino lussurioso del solito, giocando a fare "l'ammerecana", anche se caccia la linguetta come una serpentella vogliosa e gira con le tette fuori dallo stretto e conturbante vestitino

    Solo Franco poteva mostrare le detenute che indossano tacconi, zeppe e zatteroni (più gli zoccoloni della Romay) e che dormono nude , dove la sua birichina MDP indugia sul loro folto sesso.

    Franco, però, mi ha abituato a ben altro, quell'altro che qui arriva a stento e senza la sua forza dirompente e ipnotica sprigionata dalla sua erotomania, dalla sua lussuria delirante, dall'onirismo da fiaba per adulti che si respira nei suoi lavori migliori.

    Di sculto assoluto la velocizzazione da comica nella sequenza in cui la Romay prende in ostaggio Wes Craven, cioè volevo dire il direttore del carcere (minacciandolo con una pistola) e escono insieme dalla prigione.

    A dir poco atroci le musiche di Daniel White

    Non pervenuti nemmeno gli squarci visivi ammalianti e improvvisi che Franco ficca dentro nelle sue opere

    E non basta Lina Romay che dinnanzi a Wes Craven (vabbè, il direttore del carcere) bella comoda sul lettone, che si inonda le tette di profumo per odorare spizzichi dell'amato tio Jess

    Il Franco che amo io stà fuori dalle sbarre di un carcere all'acqua di rose.
    Ultima modifica: 8/08/18 16:29 da Buiomega71