Buiomega71 • 28/08/20 10:48
Consigliere - 27118 interventi Rassegna estiva: Italian Graffiti d'agosto Unico nel suo genere, incredibilmente sorprendente (credevo di assistere ad una commedia agrodolce tipica del periodo e mi ritrovo tutt'altro), cinico, cattivissimo, surreale, grottesco e allucinato apologo batailleiano di una cattiveria che rasenta la crudeltà.
De Sica è narratore straordinario, disincantato, intensissimo, vero e proprio genio del surrealismo (lo script non avrebbe sfigurato in un opera di Marco Ferreri), che con sorriso beffardo racconta delle meschinità, delle miserie, delle umiliazioni di un Sordi in uno dei suoi ruoli migliori, azzecando momenti cultissimi, tra un twist e un hully gully, sempre in bilico tra farsa amarissima e realismo lancinante.
Il film si apre già con l'irresistibile motivetto tormentone "Wheels", e De Sica già proietta lo spettatore nell'italia del boom, con le sue menzogne e le sue manie di grandezza, per poi sfociare nella follia, in un prefinale quasi parafantascientifico che fa orbitare il film in una dimensione incubotica e stralunata.
In mezzo feste e bagordi post
Dolce vita (la straordinaria sequenza dei piedini fatti sotto il tavolo, tra sfilar di scarpette femminili e facce goduriose) dove Sordi , ubriaco, sbrocca in un momento di gran cinema da tramandare ai posteri, vomitando cattiverie e spiattelando in faccia ai suoi ospiti -finti amici- la cruda verità, in una parentesi di meraviglioso cinismo (mi son venuti in mente gli sbotti facsimili, al party, di Burke Dennings nell'
Esorcista), mogli venali e pretenziose, palazzi in costruzione (dove ci scappa pure il morto) e squallide arrampicature sociali.
E De Sica rincara la dose con i marchettari in piazza , la parola "froci" (rara da sentire in un film dell'epoca), il diabolico patto faustiano con la terribile mater della Nicolai (e di momenti da antologia come la scelta dei bidet o Sordi che, all'inizio, crede che la maliarda voglia fare sesso con lui, in realtà la posta in gioco è ben più terrificante e decisamente più inquietante), e i crucci, che pian piano diventano paure e angoscia, di Sordi che trasmettono ansia anche nello spettatore (l'amarissimo momento della telefonata disperata alla moglie nella cabina telefonica, il panico che attanaglia Sordi una volta entrato nella sala operatoria).
Andirivieni di situazioni nerissime e angustiose (la visita dall'oculista che sembra una pre cura Ludovico di kubrickiana memoria, Sordi che giocherella con l'occhio di vetro ripreso dalla Nicolai come se fosse un bambino, la cifra da pattuire per il macabro accordo con Sordi che se ne esce con "un miliardo!", dove prima cade il gelo, eppoi le crasse risate della coppia offerente, la fuga di Sordi in ascensore, il suo costante e umiliante chiedere prestiti a chiunque, l'espressione impietrita e inebetita di Sordi quando la Nicolai le fa la proposta indecente e raccapricciante, la processione verso la basilica a piedi nudi, le rovinose cadute di Sordi con in mano l'ombrello e quella del fantino ) in una delle opere più originali e bizzarre del nostro cinema che fu.
Particina per la Buccella nei succinti panni della provocante segretaria dello "strozzino" e la matrona della Nicolai è un incubo ossessivo tra fredezza implacabile e sulfurea capacità di convizione.
Come sempre di rara suggestione la fotografia dell'immenso Armando Nannuzzi.
Semplicemente e beffardamente geniale.
Graf, Motorship, Silvia75
Buiomega71, Alex75, Reeves
Gugly, Il Dandi, Max92, Daniela, Rambo90, Stefania, Liv, Il ferrini, Maxx g, Paulaster, Bubobubo, Siska80, Cerveza, Marcel M.J. Davinotti jr.
Samuel1979, Markus, Minitina80, Rufus68, Keyser3, Pessoa, Ira72, Nando, Apoffaldin
B. Legnani, Galbo, Cotola, Gabrius79, Rocchiola
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