Fabbiu • 20/05/12 12:04
Archivista in seconda - 662 interventiCredo che ormai Burton è diventato troppo facilmente attaccabile, e persino da chi i suoi film non li ha visti.
Credo che sia successo con
Alice e prima ancora
la fabbrica di cioccolato, quando ha deluso le aspettative degli amanti dei classici; chi credeva di ritrovare la vera storia e si è visto qualcosa di nuovo e un po strampalato.
Anche a me Alice non è piaciuto troppo, anche se sinceramente non mi è nemmeno dispiaciuto.
Dark Shadow era innanzitutto una soap opera anni 70, pare che piaceva sia a Burton che a J.Depp, e che quindi hanno deciso di omaggiarla.
Per me questo film segna un vero ritorno, e in fin dei conti lo fa, se ricordiamo "lo stile" che lo ha sempre contraddistinto, nella cura per le forme ed i colori (specie nella realizzazione di atmosfere tetre) questo film sembra quasi tornare ai canoni di
Beetlejuice (chiarmaente non siamo alla fine degli anni 80 e l'impianto visivo ha uno studio diverso) per quel modo di fondere un umorismo vispo (non demenziale, ma di semplice commedia) a iconografie di stampo tradizionale; qui abbiamo il fantasy-horror nella sua dimensione piu stereotipata (vampiri, streghe, vecchi manieri) in chiave umoristica e se vogliamo un po infantile ( come in
la sposa cadavere) trapiantato però in un epoca totalmente estranea a quei contesti: la cultura hippie degli anni 70; si gioca con questo parallelismo strano (perchè il vampiro, viene disseppellito appunto secoli dopo) da cui nascono gag nel puro stile d'intrattenimento bello e buono (non mi sforzerei mai di trovare troppe chiavi di lettura filosofica in Burton, per me è sempre stato un genio del puro divertimento cinematografico) con una cura non indifferente non solo per ciò che attiene all'aspetto (la fotografia per me è una delizia dall'inizio alla fine) ma anche nella confezione in se; c'è una selezione musicale impeccabile (grandi successi anni 70, da Season of the witch di Donovan che pare citare per un attimo l'esordio di Romero, ai black sabbath, fino anche a una inaspettata e simpaticissima parte per Alice Cooper nei panni di se stesso) ci sono belle battute ( spesso quando si gioca nel disorientamento del personaggio, che si trova ad esempio ad identificare il marchio di Mac Donald con quello di Mefistofele) e soprattutto, considerando la matrice da cui nasce e si sviluppa la sceneggiatura, riesce a restare fedele allo stile da telefilm vintage; non ho visto la soap, ma non si può non pensare agli
Addams - a cui sono affezionato - quando ci presentano una famiglia disfunzionale gotica che si trova costantemente a confrontare la sua diversità con quella di un mondo ordinario, ponendo l'interrogativo sul termine "normalità". Ripeto ancora una volta, non è un filmone, e non è di certo
Ed Wood (il mio film di Burton preferito), ma direi che è un film da vedere al cinema per passare un paio d'ore felici, nel puro spirito dell'intrattenimento a cui il nostro ci aveva abituato per diversi anni, secondo una ricetta di Black-Humor commerciale.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/02/13
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