124c • 22/11/10 16:55
Contatti col mondo - 5193 interventiA Leiji Matsumoto premevano i viaggi interstellari ed anche
Danguard scade, nella seconda parte (quella del viaggio dalla Terra al pianeta Prometeo), nel classico clichè di Matsumoto. Il perfido cancelliere Doppler ha mire cosmiche, non s'interessa della comquita della Terra, perchè, per lui, è solo una palla di fango inquinata.
Danguard parte bene con l'addestramento del protagonista, Arin, e con il mistero del capitano Dan (un segreto di Pulcinlella, visto che Dan è, in realtà, il baffuto capitano Cosmos, il padre del giovane Arin, un tempo catturato e reso schiavo dai nazisti di Doppler). L'errore più magistrare è proprio aver fatto morire Dan, il personaggio più carismatico dell'intera serie, perchè ormai accanto ad Arin c'era il secondo pilota del Danguard, Tony (che, in realtà, era un emerito deficiente).
Danguard è anche l'unico anime che conosca dove il robot protagonista appare dopo una manciata d'episodi (nel manga, invece, il robot trasformato appare solo nell'ultima pagina). Da bambino la cosa mi faceva spazientire, ma oggi quegli episodi iniziali un pò li rimpiango. Matsumoto non era decisamente a suo agio con i robot giganti, a differenza di Go Nagai, perchè la loro utilità diminuiva di puntata in puntata, visto che contavano di più le psicologie dei protaginisti. Purtroppo, riterngo Arin un personaggio che, nonostante l'addestramento avuto dal padre, poco sveglio. L'aver trasformato
Danguard in una saga troppo per giovani ha ammazzato l'anime! Che ne dici, Fabiodm102?
Ultima modifica: 22/11/10 17:02 da
124c
Lucius, Aco
124c