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Discussioni su C'era una volta in America - Film (1984) | Pagina 2

DISCUSSIONE GENERALE

184 post
  • Capannelle • 14/07/11 23:47
    Scrivano - 3927 interventi
    E' un film che può non piacere, io stesso lo trovo discontinuo. Ma parlare di 4 ore perse, quello no.

    E non credo che il film sia sopravvalutato, se non sbaglio molti critici e appassionati lo giudicano con riserve.

    Su Leone: grande inventore di un modo di far cinema e maestoso nel trovare la sintonia con Morricone. Ma non è un regista a tutto tondo, oltre questo genere e oltre i suoi personaggi non mi convince.
    Ultima modifica: 14/07/11 23:47 da Capannelle
  • Tarabas • 15/07/11 00:16
    Segretario - 2069 interventi
    Avrete notizie dai miei padrini.


    Buio, il gioco tu lo conosci.
  • Buiomega71 • 15/07/11 10:56
    Consigliere - 27210 interventi
    Leone sarà un gran tecnico come regista, non discuto, ma il suo cinema non mi piace.Se ha ispirato la metà dei registi di "nuove generazioni" buon per loro, al contrario considero Peckinpah il maestro assoluto e fonte inesauribile di omaggi e citazioni. L'unico potabile resta C'era una volta il west, il resto proprio non mi và giù. Ripeto, tecnicamente C'era una volta in america è intoccabile, ci mancherebbe, io parlo di emozioni, coinvolgimento, palpitazioni. In questa lagna di 4 ore non ho avuto un sussulto(se non per scene davvero ridicole e inutili) e uno stato da narcolessia non indifferente. Ancora meglio Billy Bathgate, e ho detto tutto. Attenzione però, non dico questo per dar contro a un film intoccabile, non vorrei passasse questo messaggio. Non mi è proprio piaciuto, ne ho spiegato i motivi e continua a essere, fastidiosamente, sopravvalutato.
    Ultima modifica: 15/07/11 10:59 da Buiomega71
  • Columbo • 15/07/11 11:18
    Pulizia ai piani - 1097 interventi
    Tecnicamente, è un film magistrale. Leone dilata e sconnette i tempi, per comporre una sinfonia di morte, un'elegia funebre di un genere e di una nazione: violenza, morte, passioni, sesso, amicizia, tradimenti. Come Peckinpah, insomma (che globalmente gli è una spanna sopra, però). Per me, non un capolavoro, ma è un grande film.
    Ultima modifica: 15/07/11 11:30 da Columbo
  • Buiomega71 • 15/07/11 11:56
    Consigliere - 27210 interventi
    Io per "tecnicamente" mi riferivo alle scenografie, ai costumi, alle musiche, al reparto attoriale. Ma il film non dà nessunissima emozione, anzi, proprio il contrario.
  • Greymouser • 15/07/11 12:06
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Le emozioni sono un fattore tremendamente soggettivo.
    Si dovrebbe dire: "a me non dà nessuna emozione". Come si fa a giudicare apoditticamente la capacità di suscitare emozioni?
    A me C'era una volta in America dà molte emozioni. Sarò mica l'unico sul pianeta Terra?
    In definitiva, credo che si confonda troppo il piano del giudizio, che è soggettivo, con quello di una pretesa oggettività che non può essere attinta da nessuno.
    Perchè il fatto che il film in questione sia sopravvalutato (ammesso che lo sia realmente) deve essere "fastidioso"? Non indica semplicemente che vi sono più persone a cui piace che persone a cui non piace? Che male c'è?
    Fare una sorta di crociata personale a favore o contro un film non è mai indice di "oggettività" o "imparzialità" di giudizio; anzi, sembra andare nella direzione contraria.
    Sarebbe più utile forse motivare in maniera più concreta le proprie opinioni, e anche più interessante. Le reazioni di "pancia" sono infatti comprensibili, ma difficilmente generano reali possibilità di confronto.
  • Buiomega71 • 15/07/11 12:12
    Consigliere - 27210 interventi
    Il fattore deriva dalle mie passate discussioni(su altri forum et alia)su questo film. Quasi una sorta di monumento intoccabile, quasi che debba piacere per forza e a tutti i costi. Della serie:"Detesti C'era una volta in america? Ma come puoi? Allora non ami il cinema" e cretinate di questo tipo. Da più parti leggo che dovrebbe essere uno dei più grandi "gangster movie" mai girati, bella bestemmia. Comunque sia il mio pensiero resta tale, e non faccio nessuna crociata, ribadisco solo il mio pensiero, condivisibile o meno, verso questo film.
  • Giùan • 15/07/11 12:18
    Risorse umane - 246 interventi
    Bella querelle quella tra "tecnica" ed "emozione" (o tra soggettività ed oggettività) ragazzi: più o meno indirimibile per noi cinefili di quella tra Natura e Cultura che appassiona gli antropologi e quelle altre bestie lì. Leone era un Esteta della cinepresa: le emozioni amava filtrarle nelle inquadrature (era lì che metteva il cuore)e ovviamente nelle musiche di Morricone. E dire Buio che C'era una volta in america è il film in cui sicuramente ha meno lesinato lacrime e pathos. Comunque capisco cosa intendi per "il non esser preso..." da quel genere di cinema: il crepuscolarismo di Peckinpah era certo diverso (non migliore se non appunto soggettivamente).
    Se ti ha portato ad uno stato di Narcolessia comunque Leone ti avrà quantomeno suggestionato e sarai stato in compagnia di Noodles nella fumeria d'oppio dall'inizio alla fine del film...........il resto (la Vita) non sarà stato che il solito noioso Intermezzo
  • Greymouser • 15/07/11 12:20
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Il fattore deriva dalle mie passate discussioni(su altri forum et alia)su questo film. Quasi una sorta di monumento intoccabile, quasi che debba piacere per forza e a tutti i costi. Della serie:"Detesti C'era una volta in america? Ma come puoi? Allora non ami il cinema" e cretinate di questo tipo. Da più parti leggo che dovrebbe essere uno dei più grandi "gangster movie" mai girati, bella bestemmia. Comunque sia il mio pensiero resta tale, e non faccio nessuna crociata, ribadisco solo il mio pensiero, condivisibile o meno, verso questo film.

    Non credo che su questo sito ci siano in generale atteggiamenti del genere. Nè tanto meno sillogismi stupidi del tipo che giustamente denunci.
    Che il tuo pensiero debba restare tale, ci mancherebbe il contrario! Sarebbe solo auspicabile che nessuno considerasse una bestemmia un parere diverso dal proprio. C'era una volta in America può essere per molti il miglior gangster-movie mai girato, per altri il peggiore, per me - ad esempio - può essere uno tra i migliori, e così via.
    E per ognuno il proprio pensiero resterà tale, e non sarà condivisibile da tutti. E questo non sarà una bestemmia ma una benedizione.
    Ultima modifica: 15/07/11 12:25 da Greymouser
  • Zender • 15/07/11 12:33
    Capo scrivano - 49017 interventi
    Esatto. Perché è giustissimo protestare se qualcuno non ti permette di esprimere la tua opinione senza offenderti o darti del pirla che non capisce nulla di cinema, però bisogna fare attenzione che la cosa funzioni anche in direzione opposta. Perché se poi ci s'incazza quando uno ci dà del pirla ma subito dopo si è pronti a dare del pirla a chi invece non la pensa come noi l'atteggiamento diventa DOPPIAMENTE sbagliato. E questo non tutti lo capiscono, purtroppo, me ne sono accorto col passare degli anni. Perché ognuno è di base talmente convinto che le proprie opinioni siano quelle oggettivamente giuste che c'è bisogno di uno sforzo doppio (anche a livello intellettuale) e un'apertura mentale non da poco per capire che non è affatto detto sia così.
  • Columbo • 15/07/11 12:34
    Pulizia ai piani - 1097 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Ma il film non dà nessunissima emozione, anzi, proprio il contrario.

    Beh ci si può emozionare anche guardando una puntata di "Don Matteo", ma non per questo lo consideriamo un prodotto pregevole. Si confonde spesso il piano del giudizio obiettivo estetico-tecnico-contenutistico-storico con quello troppo soggettivo e fuorviante dell'emmozione o del semplice "mi piace, non mi piace" (credo di averla già detta questa cosa, vero?).
  • Buiomega71 • 15/07/11 12:38
    Consigliere - 27210 interventi
    Non mi riferivo a questo forum, ovviamente. Una "bestemmia" per me, Grey, poi , per carità, per molti sarà pure il film del cuore, ci mancherebbe. Ti dirò , Giùan, leggerai-se vuoi-il mio commento in proposito al film, in realtà mi ha suggestionato molto, ma molto, poco. Per finire, metto a paragone il film leoniano con un capolavoro assoluto, che non si è filato nessuno, finito nel dimenticatoio. Non cambierei una sola inquadratura dell'immenso Ragtime con le 4 ore narcolettiche di C'era una volta in america. Ecco, per me, il vero CINEMA è Ragtime, quello che ti stravolge e coinvolge e che ti lascia emozioni indellebili. Perfetta fusione di tecnica e lacrime agli occhi.
  • Buiomega71 • 15/07/11 12:42
    Consigliere - 27210 interventi
    Scusa, Capannelle, ma se vai dare un occhiata a molte liste dei "film più belli mai girati", ti ritroverai spesso il film di Leone. :)
  • Giùan • 15/07/11 13:02
    Risorse umane - 246 interventi
    Buio ovviamente il mio commento sulle suggestioni narcolettiche che ti avrebbe provocato il film era ironico: confido l'avrai compreso. Che il film non ti abbia "toccato" non mi pare sia fraintendibile. Quanto a Ragtime ne ho un ricordo lontanissimo (e lunghissimo: diamine su Teleregione color di Barletta davan la Pubblicità ogni 15 minuti vedete voi) ma non vago: concordo che il film di Forman aveva una sua Forza per quanto snobbato da critica e pubblico: ma anche questo sarebbe un discorso lungo
  • Capannelle • 15/07/11 13:14
    Scrivano - 3927 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Scusa, Capannelle, ma se vai dare un occhiata a molte liste dei "film più belli mai girati", ti ritroverai spesso il film di Leone. :)

    Belfagor ha fatto uno speciale sulle top10 mondiali e non compare mai.

    Sto girando da 20 minuti Filmsite, sito americano specializzato nelle classifiche top100 di TUTTI i generi e Leone compare solo con i suoi celeberrimi western.
  • Buiomega71 • 15/07/11 13:16
    Consigliere - 27210 interventi
    Io intendevo le liste stilate dai cinefili, non dai critici. Comunque Ciak e Film-tv lo mettono tra i cento film da "salvare". ;)
  • Gestarsh99 • 15/07/11 13:18
    Scrivano - 21543 interventi
    Per quanto mi riguarda, è innegabile che la regia sia quella di un immenso Maestro (non per altro di Leone apprezzo tantissimo sia
    Il buono, il brutto, il cattivo che C'era una volta il west), ciò che metto in discussione è la resa complessiva dell'opera.
    Io l'ho sempre visto come un mega-prodottone eccessivamente gonfiato, forzato, freddo, formalmente cerebrale, irritante in moltissimi punti, pompato, poco sincero e coinvolgente. Ecco perchè nel genere preferisco di gran lunga pellicole assai più "romantiche" e/o grottesche come quelle di Coppola e Scorsese
    (Quei bravi ragazzi e Casinò ad esempio).
    Non voglio assolutamente insinuare che gli elementi tecnici e formali coprano l'eventuale poca sostanza del film (cosa impensabile) però dico che il film ha una presunzione di grandezza sin troppo sfacciata e fastidiosa.
    La sostanza c'è ma la forma di cui viene vestita è tanto opulenta, barocca, labirintica e stratificata che alla fine risulta smisuratamente ingombrante rispetto all'importanza del contenuto.
    In questo senso concordo col Mereghetti (ed è strana questa mia comunione di giudizio...)

    Come definizione riassuntiva in cui condensare il mio pensiero su C'era una volta in America a me piace utilizzare sempre la stessa: "un pachiderma travestito da epopea sull'Alzheimer" (il riferimento alle borgesiane sconnessioni crono-mnemoniche del protagonista è beffardamente voluto).
  • Didda23 • 15/07/11 15:45
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    La discussione è molto interessante e non sono riuscito ad astenermi.
    Il mio discorso non vuole entrare nei meriti o nei demeriti del film di Leone ( come qualsiasi cosa può piacere o no).
    Secondo me è decisamente più importante un'altra cosa, evidenziata molto bene da Zender. Dal mio punto di vista una persona può stroncare un film anche con termini forti ed esagerati (come ha fatto Buio),però allo stesso tempo QUELLA STESSA PERSONA deve accettare con eleganza e soprattutto con umiltà il fatto che un'altra persona possa stroncare un suo film cult.
    Purtroppo questa cosa non succede spesso e mi dispiace.
    Non sopporto le persone che avvalendosi di una presunta oggettività credono di avere in tasca la verità.

    Ieri sera ho visto per la prima volta "Non aprite quella porta",non mi è piaciuto e l'ho massacrato. Preferisco decisamente il remake. Sono consapevole delle conseguenze e delle critiche che posso ricevere. Ma le accetterò (se ci saranno) con eleganza,perchè so che per la stra-grande maggioranza delle persone è un film ottimo.
    Ma se qualcuno si porrà in maniera altezzosa e arrogante (per esempio in nome di una maggiore conoscenza del genere),mi darà fastidio.

    Non è mio intento attaccare nessuno, rispetto profondamente ogni opinione diversa dalla mia.
  • Tarabas • 15/07/11 17:11
    Segretario - 2069 interventi
    Due centesimi sulla questione del "mi piacenon mi piace - a me sìa te no" e due sul film.

    Premesso che alla libertà di opinione sono particolarmente affezionato, non sono d'accordo sul fatto che le opinioni siano tutte uguali e che siano, in teoria, degne di rispetto per il solo fatto di essere opinioni (naturalmente questo è più probabile che accada per questioni di maggior momento che non il giudizio su un film, ma dal punto di vista teorico il punto non cambia).

    Per me un'opinione è un giudizio, il che implica una motivazione. Dall'accuratezza e logicità della motivazione si può ben dedurre se l'opinione è fondata o meno. Altrimenti alcuni secoli di critica andrebbero a farsi friggere, il che mi pare arduo da sostenere. Anche al nostro livello di semplici appassionati, limitarsi a dire "mi piace perchè sì" non contribuisce a farmi ritenere l'autore particolarmente interessante (il che non implica che lo debba insultare o accapigliarmici, ma questo essenzialmente perchè ho quasi di sicuro di meglio da fare).

    Per aspetti strettamente estetici, questo è più difficile, ma stroncare film considerati capolavori in modo pressochè unanime richiede, a mio parere, un "supplemento d'indagine" perchè la motivazione a quel punto dovrebbe essere particolarmente robusta. In altri termini, ci vorrebbe forse un po' d'umiltà perchè andare controcorrente va benone, ma farlo per partito preso o pour epater les lecteurs, per me va un po' "meno benone".

    Sul film, io lo amo pazzamente (come quasi tutto Leone). Faccio un po' fatica a leggere che sarebbe una "lagna". Che possa non piacere, mi pare ovvio. Però è dura bollare un film comunque ritenuto importante con un aggettivetto così, e via. Questo senza offesa, per quel che ho potuto vedere anche di persona, Buio è persona ammodo e cordiale e quindi penso che non ci sia protervia nelle sue parole ma forse un eccesso di sintesi (che su questi maledetti forum capita spesso!).

    Per mera curiosità, se ve la cavate con l'inglese, questa è la recensione di un critico americano molto noto, che a me piace molto perchè dà molto peso all'aspetto narrativo del cinema e scrive molto bene, senza sproloqui (Roger Ebert del Chicago Sun Times).

    http://rogerebert.suntimes.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/19840101/REVIEWS/401010365/1023

    Il tutto in my fucking humble opinion regà, statemi bene che è venerdì!
    Ultima modifica: 15/07/11 17:12 da Tarabas
  • Zender • 15/07/11 18:23
    Capo scrivano - 49017 interventi
    Sì, su questo hai ragione senz'altro Tarabas: tutto sta nel motivare quanto meglio si può il proprio pensiero, e questo vale per tutto. Perché è da quello, che poi uno può ed è anzi giusto che si faccia, la propria opinione. Tutti han diritto di dire tutto (sempre cercando di evitare di mancare rispetto agli altri, va da sè), poi starà a chi legge giudicare se quell'opinione è ragionevole o meno. Detto questo, in maggior parte - oserei dire - qui siamo semplici appassionati di cinema e non si possono pretendere analisi critiche pari a quelle di chi lo fa per mestiere, non sarebbe giusto.