Discussioni su American psycho - Film (2000)

DISCUSSIONE GENERALE

32 post
  • Daniela • 23/12/16 13:44
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Piero68 ebbe a dire:
    SPOILER
    Insomma la terza soluzione potrebbe essere il messaggio secondario del film che alla fine non esclude la prima.
    Questi yuppies sono talmente malati di edonismo che per quanto cerchino di superarsi tra loro alla fine sono tutti uguali nel loro essere "diversi". E sono talmente superficiali che si possono confondere tra loro senza che nemmeno se ne accorgono.


    Mi pare che questa tua lettura che vede la prima e la terza interpretazione non inconciliabili ma piuttosto complementari fra loro sia in effetti la più azzeccata fra quelle possibili, oltre alla più affascinante.
  • Raremirko • 24/12/16 21:56
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Piero68 ebbe a dire:
    SPOILER


    Insomma la terza soluzione potrebbe essere il messaggio secondario del film che alla fine non esclude la prima.
    Questi yuppies sono talmente malati di edonismo che per quanto cerchino di superarsi tra loro alla fine sono tutti uguali nel loro essere "diversi". E sono talmente superficiali che si possono confondere tra loro senza che nemmeno se ne accorgono.




    Si, anche Less than zero, libro e film, lanciano questi messaggi.
  • Almicione • 23/05/17 03:06
    Fotocopista - 11 interventi
    Purtroppo sono in ritardo, ma Piero68 ha sollevato un'interessantissima questione sul finale del film, che in effetti è la chiave per comprendere bene tutta la pellicola (e il libro assieme).

    SPOILER

    Personalmente sono un fan del film – l'unico qui a quanto pare –: l'ho visto 4-5 volte e ho letto il romanzo qualche anno fa. Il finale mi ha sempre un po' confuso oltre che affascinato e in effetti ho sempre dato per scontato la versione seconda, cioè che l'avvocato avesse agito nell'interesse del cliente facendo un repulisti e consentendo così a Bateman di salvarsi; questo senza mai mettere in discussione che Bateman abbia una mente malata né che i personaggi vengano scambiati e si scambino essi stessi fra loro in una confusione continua (che è abbastanza ovvio dalla visione). Ma sinceramente la terza versione proposta, ovvero quella per cui Bale non sia effettivamente Patrick Bateman mi è sembrata davvero troppo elaborata e non corrispondente a diversi dettagli della pellicola. Mi ha invece convinto la prima, di un Bateman sempre più pazzo che si inventa praticamente tutto; e ciò che lo spettatore vede, lo osserva dalla prospettiva del protagonista. Tuttavia, mi rimaneva qualche dubbio sul dialogo fra Bateman e l'agente immobiliare nella presunta casa di Paul Allen: la donna sembra capire subito la situazione e saperla gestire, quando in realtà non dovrebbe! In particolare le parole, gli sguardi (la sequenza è pregna di un alone di mistero in stile lynchiano) cozzano con la versione che vuole la sola immaginazione di Bateman l'artefice di tutto. Oppure dovremmo credere che ogni cosa, ma proprio ogni frase, personaggio e ambientazione, sia immaginato dal protagonista, anche quelle scene che sembrano normali. E non mi sembra che avrebbe alcun senso sotto ogni punto di vista.

    Molti altri spettatori si sono chiesti quale fosse il vero significato da attribuire all'ambiguo finale. Qui (http://www.cinemablend.com/new/American-Psycho-Ending-What-Really-Happened-70126.html) vi è un non breve e interessante articolo in inglese che cerca di dirimere la questione, ma in realtà ho trovato particolarmente illuminante e rivelatorio il commento di un utente, lawyerdude666, che mi ha permesso di riprendre in considerazione la seconda versione che avevamo tutti scartato.
    Ultima modifica: 23/05/17 07:29 da Zender
  • Zender • 23/05/17 07:28
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Perché dici unico fan, Almicione? Vedo molti ***! che non è certo poco, lo stesso Marcel gli piazza ***. Anche a me piace, per dire. Occhio a scrivere SPOILER bello chiaro, se vuoi parlare del finale di un film.
  • Buiomega71 • 23/05/17 09:07
    Consigliere - 25998 interventi
    A memoria credo che sia una delle più grandi delusioni cinematografiche che io ricordi. Tanta era stasa l' attesa, quanto più grossa fu l amara delusione

    Ho trovato la regia della Harron sciapa e con ben poco mordente. Mi chiedo cosa ne avrebbe tirato fuori un Roger Avary, per dire. Un occasione ( ma soprattutto un potenziale) buttato alle ortiche, ma tant'è...
    Ultima modifica: 23/05/17 09:18 da Buiomega71
  • Raremirko • 24/05/17 01:07
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Grazie Almicione per l'interessante link.
  • Raremirko • 24/05/17 01:20
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    A mio avviso comunque il fatto che uccida o meno è di importanza focale.

    Io proporrei più per il fatto che si immagini tutto, visto che imho, Ellis e la regista volevan più sottolineare l'aurea del riccone modaiolo che fantastica tanto ma, per una serie di motivi, non riesce ad arrivare a fondo.
  • Didda23 • 24/05/17 09:58
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Un buon film, ma sono d'accordo con Buio: in mano ad un altro regista il risultato sarebbe stato migliore.
  • Piero68 • 24/05/17 11:31
    Contratto a progetto - 241 interventi
    @Almicione

    Ho letto il link di cinemablend, e francamente mi sembra che anche loro brancolino nel buio. Tante teorie ma nessuna "dimostrabile" fino in fondo. Addirittura l'articolista ipotizza che Bateman abbia ammazzato realmente tutti meno che Allen, che è stata solo una fantasia.

    SPOILER

    A questo punto mi convinco sempre più che in realtà abbia sempre e solo immaginato tutto (magari mentre disegnava sul diario) e che la sua follia lo ha persino spinto a costruire il personaggio di Bateman (o magari si è immedesimato in questo Bateman che esiste davvero) mentre la vera identità di Bale nella realtà è un'altra. Magari il mr. Smith che il custode del primo palazzo riconosce. L'unica cosa concreta, il vero messaggio chiaro del film, è che questi Yuppies sono talmente uguali tra loro da essere persino interscambiabili senza che nessuno, o quasi, se ne accorga. Per cui chiunque in quell'ambiente può essere/diventare chiunque e anche tra di loro, spesso, si confondono e non riescono a distinguersi
    Ultima modifica: 24/05/17 11:37 da Piero68
  • Raremirko • 24/05/17 12:13
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Bravissimo Piero68, concordo appieno; è del resto il messaggio che Ellis accennò dapprima in Less than zero, libro e film.
  • Almicione • 25/05/17 15:11
    Fotocopista - 11 interventi
    Piero68 ebbe a dire:
    @Almicione

    Ho letto il link di cinemablend, e francamente mi sembra che anche loro brancolino nel buio. Tante teorie ma nessuna "dimostrabile" fino in fondo. Addirittura l'articolista ipotizza che Bateman abbia ammazzato realmente tutti meno che Allen, che è stata solo una fantasia.

    SPOILER

    A questo punto mi convinco sempre più che in realtà abbia sempre e solo immaginato tutto (magari mentre disegnava sul diario) e che la sua follia lo ha persino spinto a costruire il personaggio di Bateman (o magari si è immedesimato in questo Bateman che esiste davvero) mentre la vera identità di Bale nella realtà è un'altra. Magari il mr. Smith che il custode del primo palazzo riconosce. L'unica cosa concreta, il vero messaggio chiaro del film, è che questi Yuppies sono talmente uguali tra loro da essere persino interscambiabili senza che nessuno, o quasi, se ne accorga. Per cui chiunque in quell'ambiente può essere/diventare chiunque e anche tra di loro, spesso, si confondono e non riescono a distinguersi


    SPOILER


    Piero68, sul messaggio generale dell'interscambiabilità degli yuppie siam tutti d'accordo. Rimangono dei dubbi invece sulle singole scene e su quale sia il grado di immaginazione che pervade le sequenze finali. Ripeto che a mio avviso è un salto troppo grande dire che Bale non è in realtà Bateman, bensì qualcun altro – chi sarebbe poi? –, oppure che tutto quanto, fin dall'inizio, sia frutto della pura immaginazione del protagonista. E affermo questo solo perché non trovo elementi nel film che lo fanno intendere.
    Sulla sequenza del "Mr. Smith!" io la vedo così: Bateman, in stato confusionale dopo avere fatto esplodere due auto della polizia, entra in un edificio che è praticamente identico a quello in cui è ubicato il suo ufficio. Il guardiano lo scambia per un tale Mr. Smith, che arguisco essere un altro yuppie simile a quelli del gruppo ma non appartenente ad esso; il cognome Smith, diffusissimo nei paesi anglosassoni, sottolineerebbe l'omogeneità di questi individui. Bateman lo fa fuori per evitare che rimangano testimoni oculari. D'altronde, se Bale non è effettivamente Bateman bensì qualcun altro che si immedesima consciamente o inconsciamente in Bateman, com'è possibile che riesca a entrare nella sua vita (nel suo ufficio, nel suo appartamento) e la maggior parte delle persone lo scambi per il vero Bateman? Semplicemente per me non è questo il taglio che si è voluto dare all'opera.

    Poi va be', la pellicola lascia un ampio grado di ambiguità e per questo ne sono derivate interpretazioni di ogni tipo, come quella che afferma che in realtà Paul Allen è solo una delle molte personalità (quella buona) del personaggio di Bale.
  • Almicione • 29/05/17 00:25
    Fotocopista - 11 interventi
    Non pago delle mie precedenti ricerche ho scovato (qui: https://www.yahoo.com/movies/american-psycho-screenwriter-guinevere-turner-on-116656999987.html) un'intervista a Guinevere Turner, cosceneggiatrice del film insieme alla regista Harron.
    Riporto solo i passi più importanti:
    Another decision made early on by Turner and Harron was that all the violence in film should actually be happening, rather than taking place in Patrick Bateman’s head. “We failed on that one,” Turner says bluntly. “When I meet people who know that I wrote the movie, the first thing they ask is, ‘Was it real or not?’” That ambiguity, while unintentional, has turned out to be one of the movie’s most enduring talking points. “That people argue about the ending of the movie, that they still have that burning question – [thanks to that], we totally win,” says Turner. “We succeeded because they care, although we failed in our objective.”

    E più avanti l'articolo continua:
    But back to that ending. Here, in Turner’s own words, is her explanation of where Patrick Bateman breaks from reality. “Everything was really happening. But at some point, we’re starting to see things through Patrick’s eyes,” she says. “He’s losing his mind. So for example, in the scene where he gets the two hookers to come over, and he’s videotaping himself and looking at himself in the mirror – in real life, they probably they weren’t as attractive as they are, and it wasn’t all as Penthouse Letters as it is. So that’s where we start getting into Patrick’s head. And then by the time the ATM says ‘Feed me a stray cat’ – he’s there, he’s got the kitten, but the ATM doesn’t actually say that. He’s just going nuts. And then he’s unraveling from there."

    “So by the end, the idea was that this man lives in this world where nobody can tell anyone apart — and obviously the whole movie is a hyper-reality — but he did do all this stuff and he still cannot stand out because nobody cares about anything and nobody’s paying attention to anyone. And they’re all interchangeable. And so he’s stuck. He’s practically begging, saying, ‘I kill people! I’m not like all of you, I have something special about me! And they’re like, ‘Wait, who are you?’ And that’s what we were going for, that big metaphor.”