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"'Film imbevuto di un sadismo totale' lo ha definito il critico Tadao Sato e, infatti, è chiara l'impronta del Divino Marchese nel rapporto tra il purissimo carnefice e le inquietanti vittime che gridano e si agitano ma nulla fanno per sfuggire alla loro sorte, quasi ne provassero un profondo, inconfessabile diletto sessuale."
Callisto Cosulich, "Le guerrigliere del soccorso rosa", in ABC n. 25, 1972
Il film è quasi certamente ispirato alle clamorose gesta dell'omicida seriale Richard Speck, che nel luglio del '66 culminò la propria carriera omicidiaria irrompendo in un dormitorio femminile e facendo strage di 8 studentesse. Una nona, salvatasi grazie a un'abile tanatomimesi, l'ha poi immediatamente denunciato e fatto catturare.
La vicenda è stata fonte di ispirazione anche per alcune situazioni di Dieci minuti a mezzanotte.
Come si legge qui:
(...) Inoltre mi trovavo in sintonia con le intenzioni di Oshima. Potevo comprendere il suo punto di vista: dopotutto, l’idea di scegliere il soggetto di un film tra le pagine di cronaca nera non era una cosa nuova per me. Sebbene ambientato in Giappone, il mio Angeli violati (Nihon boko ankokushi, 1967), è basato sul famoso caso Richard Speck, un cittadino dell’Illinois che aveva violentato e ucciso otto infermiere del South Chicago Community Hospital durante l’estate dell’anno precedente.
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