Uno dei migliori film di Bruno Mattei. Gli zombi sono davvero realistici, con un make-up ottimo. Buone anche le musiche e le riprese. La sceneggiatura non presenta grandi lacune e si riallaccia al film precedente di Mattei ovvero "L'isola dei morti viventi", ancora inedito in Italia. Forse il migliore film del defunto regista.
MEMORABILE: La sala con le donne partorienti, gli omaggi ai vari Zombi (1, 2, 3), le scenografie e gli effetti speciali.
Ultimo atto della zombilogia matteiana 2006/2007, che inizia dove finiva il precedente modificandone però gli esiti con gran spudoratezza. Ricompare così la tenera e tascabile Sigourney filippina Yvette Yzon, immersa non più in un horror esotico-avventuroso ma in un fanta-action d'assalto super-cameroniano (lo squadrone militare in avanscoperta su terreno sconosciuto, i parti mostruosi, il "nido"), con tanto di ignoti spezzoni sommergibilistici insertati alla carlona. Quel po' di fantasia in più negli sfx prostetici è il classico ago nell'immondezzaio di situazioni ed interpretazioni.
MEMORABILE: La soldatessa che si rifugia dentro la camionetta urlando al collega un "Close the fucking dooooooooooor!" memore del fragassiano Troll 2...
Continua e qui si conclude la saga "zombesca" e la filmografia di Bruno Mattei in arte Vincent Dawn (morì pochi mesi dopo la conclusione di questo film). La pellicola ripercorre debolmente la via già aperta con L'isola dei morti viventi, al quale il regista aggiunge forse maggior cura nei dettagli splatter. Resta però un'opera assai datata con lo stampo degli Anni '80; i "prestiti" di dialoghi e scene presi di petto da altri film, poi, non si contano. L'aria da Z-movie c'è tutta, ma si scorge qua e là una cura dettata dal mestiere.
Sequel di L'isola dei morti viventi che clona palesemente Aliens in salsa zombesca, arrivando addirittura a copiarne pedissequamente svolgimento, sequenze e dialoghi; come se il plagio non bastasse, l'ineffabile Mattei copia e incolla letteralmente le scene del sottomarino da Allarme rosso in una curiosissima operazione "insert" già approcciata in altri suoi titoli dei duemila. Detto questo, il regista mostra ancora un certo mestiere e gli SPFX splatter sono più che discreti. E' il suo ultimo film: onore almeno alla coerenza.
Rispetto a L'isola dei morti viventi, la qualità sembra migliorata (il primo aveva una grana da direct-to-video di Joe D'Amato, questo è accostabile a un film TV della Asylum), inoltre il plot è più compatto, la fotografia stranamente efficace e le sequenze generalmente meglio dirette. Ma si tratta di una lama a doppio taglio: senza il trash sfrenato e anarchico, questo sequel resta solo un prodotto mediocre. Si riscatta tuttavia grazie allo splatter abbondante (e artigianale) e a un finale assurdo che non fa rimpiangere la visione. Passabile.
MEMORABILE: Il parto sanguinario; Le teste esplose; Uno scimmione (?) trancia a metà una soldatessa; Il finale con svolta sci-fi, fra tentacoli e parti cesarei.
Purtroppo pollice verso. Secondo film filippino di Mattei girato spalla a spalla con Island. Se il primo aveva un gustoso sapore minimalista alla After death (dal quale ripescava pure l'attore Gaines sr), questo omaggio/plagio di Aliens non diverte affatto. Torna la Yzon e sono dolori. I bebè col testone di cartapesta, veri e propri lucignoli zombificati, fan calare tristemente il sipario sull'ultimo film di Mattei.
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Mattei che tenta di rimacinare in chiave zombie un classico dell'action fantascientifica come Aliens-Scontro finale...
Con esiti immaginabilissimi.
Gli ho messo mezzo punto in più sia per gli effetti speciali ben realizzati e fantasiosi sia perchè si tratta del commiato cinematografico del regista romano, spentosi di lì a pochi mesi all'età di 76 anni (21/05/2007).