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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/08/10 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 11/08/10 01:23 - 5617 commenti

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Molto bello. Commedia drammatica creata unendo aneddoti narrati da Fabrizi sull’avanspettacolo, colpisce per la sapiente miscela di momenti umoristici (taluni esilaranti, come la fuga dall’albergo) a vicende drammatiche (una scena che precede il finale di Io la conoscevo bene!). Cast strepitoso, con Aldo Fabrizi sommo, la Scala brava e adorabile, la Lollo giovane e incredibilmente brava. Meno efficace la stangona Lees, bella e altera. E Giuffrè, Scotti, Mastroianni...
MEMORABILE: La fuga dall'alberghetto di Civita Pratese.

Giùan 17/08/11 15:42 - 4794 commenti

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Prima regia nella quale Monicelli si affranca (al di là della firma sullo schermo) dal sodalizio con Steno. Si nota in maniera nitida dalla cura con cui vengono tratteggiati i "caratteri" (firmano lo script, tra gli altri, il vecchio Amidei ed il giovane Maccari) e dall'originale mix tra melodramma e commedia comica. Sottovalutato all'uscita è invece uno dei film di Mario che meno sente lo scorrere del tempo, grazie ad una lucida (a tratti spietata) e sempre attuale analisi del mondo dell' (avan) spettacolo. Fabrizi capocomico-mattatore, brave Lollo e Scala.

Furetto60 10/09/13 08:12 - 1229 commenti

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Un resoconto della dura vita condotta dagli interpreti dell’avanspettacolo italiano negli anni ‘50/60, costretti a inventarsi il sistema per sbarcare quotidianamente il lunario; in questo ricorda quanto visto in Uomo e galantuomo di De Filippo, mentre la figura di Franca è simile a quella della Sandrelli in Io la conoscevo bene, anche se con esiti opposti. Fabrizi è strepitoso, tanto nel comico che nel tragico, pare che alcune scene siano tratte da fatti realmente vissuti dall’attore, menzione anche per la giovane Lollo e la britannica Lees.
MEMORABILE: Siamo tutti italiani; L’anello mai consegnato.

Rufus68 15/04/18 17:15 - 3902 commenti

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Ritratto più agro che dolce di un'Italia smagrita dalla guerra e costretta a rinnegare l'ideale o la tradizione in nome del soldo. Ammirevole la semplicità in cui una tesi come questa viene calata nei paludamenti della commedia con una serie di caratteri e caratteristi impagabili (Fabrizi su tutti, ovviamente, colla sua umanità e i suoi impacci, fra arie da finto tonto, scatti d'ira e improvvisi rabbonimenti). L'unico limite risiede in un certo manicheismo di fondo. Bellissime le signore.

Reeves 30/01/21 20:31 - 2672 commenti

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Mélange perfettamente riuscito di momenti comici e momenti drammatici, con molti episodi direttamente ispirati da racconti di coloro che avevano frequentato i teatri dell'avanspettacolo, primo tra tutti Aldo Fabrizi. Gli episodi si susseguono con naturalezza, i personaggi sono ben scolpiti, appena ci si commuove c'è subito una scena divertente e viceversa. Un punto di passaggio molto importante tra il cinema dei comici e la futura commedia all'italiana.
MEMORABILE: Fabrizi che ceca di pagare con un assegno; Giuffrè barista nostalgico che causa un bel problema.

Paulaster 31/01/21 10:50 - 4702 commenti

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Compagnia di rivista si arrabatta nei vari spettacoli. Il clima da dopoguerra, col motto "Siamo tutti italiani", mostra chi cerca di sbarcare il lunario (anche col sorriso). Equamente distribuiti i momenti più leggeri con il mestiere di capocomico di Fabrizi e le varie vicende legate alla povertà delle soubrette. Nel finale si chiudono le situazioni in un modo non troppo filante. Bene la Lollobrigida come presenza e piccolo apporto della Scala; cameo di Tino Scotti. Monicelli discreto in regia.
MEMORABILE: L'assegno per l'albergo; La passerella di legno; La compagnia sul camion; La Lollobrigida cacciata.

Zampanò 1/03/21 21:54 - 386 commenti

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La storia parallela di due sventurate. La prima fa successo (una Lollobrigida funzionale alla parte), la seconda anche: sposa un miliardario com'era nei piani ma se ne pente (Tamara Lees col volto serio e spigoloso, à la Lempicka). Questi i due legni che diramano da una quercia, Aldo Fabrizi, irascibile capocomico, dogana vivente e agitatissima di tutto ciò che passa nel film. La vita della rivista è curata al centesimo grazie agli apporti memoriali dello stesso Fabrizi con Tonti, e soprattutto Maccari. Ineccepibile e variegata la regia in doppio. Grande classico.
MEMORABILE: Le tre ballerine dormono nello stesso letto; L'escamotage dell'"amministratore" per scappare dall'hotel senza pagare.

Magi94 27/12/21 16:48 - 988 commenti

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Primi vagiti della commedia all'italiana, anche se smussata dall'assenza del suo tratto più distintivo: il finale tragicomico colmo di elementi drammatici. Qui invece son proprio le repentine soluzioni conclusive per le tre ragazze ad essere il punto più debole del film, con una morale semi-consolatoria che poco si sposa con la storia appena narrata. Molto meglio la prima parte, che ci fa immergere nel mondo dimenticato degli avanspettacoli di provincia. Fabrizi, va da sé, è un genio immortale, ma anche la Lollobrigida fa il suo mestiere. Molti gli spezzoni da ridere e ricordare.
MEMORABILE: Lo spettacolo a Civita Pratese dopo il consiglio del cameriere!; La fuga dall'hotel senza pagare; La canzonetta sull'Ecuador.

Rambo90 13/05/23 04:53 - 7853 commenti

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Forse uno dei primissimi esempi di neorealismo rosa, pur ancora imperniato anche sulle vicende alterne di una compagnia di guitti, con la classica vena ironica di Steno e Monicelli (e soprattutto l'amarezza del secondo) per un mix riuscitissimo e ancora oggi valido. Il film sa far ridere e intenerire al tempo stesso, grazie anche alla bella interpretazione di Fabrizi, umanissimo, coadiuvato da un cast di ottime attrici e validi caratteristi. Notevole.

Daniela 12/11/24 09:39 - 13009 commenti

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Commedia resa piacevole dall'amabile ironia con cui vengono rappresentate le vicende di una piccola compagnia di avanspettacolo sempre con l'acqua alla gola e dall'interpretazione esuberante di Fabrizi nei panni del capocomico burbero ma protettivo che si deve ingegnare per non pagare i conti. Meno bene vanno le cose sul fronte delle fanciulle a causa di un vistoso errore nella scelta del cast: credibile come regina Antinea, l'algida Tamara Lees non lo è affatto come ex operaia in cerca di rivalsa sociale e questo influisce sulla svolta drammatica impressa al suo personaggio.

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  • Discussione Reeves • 30/01/21 20:26
    Formatore stagisti - 746 interventi
    Il film fu realizzato in gran fretta da Steno e Monicelli perchè uscisse sugli schermi prima di un altro film che un'altra coppia di registi (Lattuada e Fellini) stava girando ambientato anch'esso nel mondo dolceamaro dell'avanspettacolo, Luci del varietà.
    Fonte Mario Monicelli, Il Castoro Cinema