Womaneater - Film (1958)

B-movie britannico sufficientemente spassoso, che unisce elementi fanta-horror a stilemi della tradizione gotica con un pizzico di esotismo (l'incipit avventuroso), fra mad doctor lascivi, fluidi rianimanti pre-gordoniani, pulsanti cuori in barattolo alla Hammer e sacrifici umani seriali per sfamare piante carnivore (in anticipo su Roger Corman). Difficile capire se prevale la satira antimaschilista (il famelico albero dai rami falliformi che si nutre di femmine) o la più o meno involontaria denigrazione misogina (le donne ochette o soggiogabili), ma pure questo fa parte del gioco.

Non è che il 1958 e rinfocolando il velleitarismo prometeico di quasi cinquant'anni prima, in 70' ci si porta di lustri o decenni avanti su un po' tutto: Martino e parte del cannibal, l'antropofagia vegetale di Corman, il mad-doctoring e annesso elisir di lunga morte di Gordon. Astrattamente tanto di selz fa yummyggiare il cultore, empiricamente siamo a chi fa quel che può con le briciole che ha sul piatto, vale a dire con cartapesta e gommapiuma animata da filii messa ad assolvere funzioni teriomorfe sempre a un millimetro dal risibile. Vero, l'ending è cattivello, ma tanto basta?