Undone - Serie TV (2019)

Una giovane donna insoddisfatta della propria vita, dopo un incidente d’auto comincia ad avere esperienze extrasensoriali che mettono in dubbio il suo equilibrio mentale. Realizzata con la tecnica del “rotoscope”, una serie decisamente innovativa, in cui temi come la depressione, lo spiritualismo e l’elaborazione del dolore vengono trattate in modo originale seminando molti dubbi nello spettatore circa il concetto di normalità. La tecnica utilizzata consente una narrazione fluida e visivamente assai intrigante. Da vedere.

E' interessante il fatto che trattando di confini tra realtà vissuta e immaginata, "Undone" riprenda la tecnica utilizzata da altri due film che egregiamente hanno affrontato la stessa tematica: A scanner darkly e Waking life, così da fare del rotoscope una tradizione nelle storie di esplorazione dell'esistente. L'effetto grafico è anche piacevole ma non su tutti gli attori: la protagonista e il buon Odenkirk sono azzeccati, mentre sul fidanzato e sulla sorella sembra accentuata un'espressione smorfiosa. Piacevoli i toni narrativi e le atmosfere.

Come in A scanner darkly e Waking life il mezzo (il rotoscope) si fa messaggio e ci porta in questa miniserie a riflettere su realtà, esperienze, relazioni, senso, spostando qualche limite della fisica. Lo fa a partire dal volto di Rosa Salazar, ragazza rotta, circondata da relazioni mancanti o difficoltose e più brillante e accesa della vita che si trova a condurre. Bob Odenkirk mette sale nel suo personaggio ma è tutto il cast a funzionare e la serie gode di una buona scrittura soprattutto nella prima stagione. Poi qualche forzatura, ma il risultato è di quelli che si ricordano.