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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Comincia anche discretamente, con Lorenzo bambino che al cinema s'innamora dei film di arti marziali di Ceccke Lin (Ceccherini), idealmente concepiti guardando al KU-FU con Franchi. Purtroppo lo spunto si esaurisce presto, limitandosi in seguito a trasformare Cekke Lin in una sorta di idolo fantasmatico che di tanto in tanto compare di fronte al protagonista per consigliarlo (si fa per dire, i suoi suggerimenti riguardano sempre “la topa” come obiettivo ultimo di ogni pensiero). Cresciuto, Lorenzo (Paci) sbarca il lunario lavorando in fabbrica; una sera, incontrata davanti a un distributore di sigarette la bella Song Lee (Tempesta), prostituta che si spaccia per modella, si finge ricchissimo...Leggi tutto per attrarla. Un doppio inganno che proseguirà a lungo, fonte inesauribile di equivoci facilmente intuibili. Nel frattempo, per arricchire la storia, si dà una sguardo alla famiglia di Lorenzo, in cui la nonna “petomane”, sposata al nonno “abbronzato” (Monni), vivono con la figlia e i nipoti, che diventano il centro dell'attenzione: oltre a Lorenzo ci sono il fratello fanatico dei quiz televisibi (che resta sullo sfondo) e le due sorelle poppute. La prima, Vanessa (Del Basso), sogna di diventare un tenore e passa il tempo davanti a un bicchiere decisa a romperlo con un acuto, la seconda, Giovanna (Del Piano), è colei che il principale cinese di Lorenzo vorrebbe da sempre conquistare. Così, mentre prosegue la storia del protagonista con Song Lee tra reciproche, mitraglianti bugie, i caratteristi intorno cercano di dare varietà alla vicenda inserendosi saltuariamente per qualche blanda gag. Colpisce tuttavia che l'idea del kung-fu non sia supportata solo da un Ceccherini tutto sommato piuttosto spassoso nel ruolo di copia sbiadita e volgare di Bruce Lee (per quanto poco in scena) ma anche da una serie di combattimenti nemmeno mal coreografati tra il principale di Lorenzo e il braccio destro del pappone di Song Lee, da lei spacciato come stilista: calci e pugni conditi da un atletismo non indifferente. Il resto è la solita commedia alla Paci, che punta sulla simpatia del cast, l'avvenenza delle attrici e qualche battutina inserita qua e là accompagnata dalle inconfondibili espressioni del protagonista. Uno spunto vetusto e il rimpianto per non aver potuto vedere un film più centrato sul personaggio di Cekke Lin (che avrebbe avuto comunque bisogno di una sceneggiatura virtuosistica per reggere un intero lungometraggio). Relativamente frequente il ricorso ai sottotitoli (le cinesi amiche di Sung Lee non sono quasi mai doppiate), relegati a due o tre interventi al massimo Carlo Monni e Sergio Forconi (un collega in fabbrica), ultimo quarto d'ora prolungato senza un perché con un epilogo in Cina (vabbé, Cina...) tremendamente stiracchiato e favolistico nel senso più deteriore del termine.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/06/20 DAL BENEMERITO MARKUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 14/07/20
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Markus 4/06/20 09:41 - 3680 commenti

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Commedia a sfondo sentimentale che vede il protagonista fingersi ricco imprenditore per  conquistare una ragazza cinese, anch'essa con qualche scheletro nell'armadio. Domenico Costanzo cuce sulla figura da eterno bambino di Alessandro Paci un film che pare quasi una scheggia impazzita degli Anni '90, una commedia alla toscana che allora scaldava i cuori e oggi resta quasi nel limbo del film prettamente per un pubblico locale. Fiacche gag che faticano ad andare a segno; persino la presenza "cult" di Massimo Ceccherini si limita a poche (triviali) battute. 
MEMORABILE: "Sono o non sono il tuo Buddah, buddana!".

Capannelle 14/07/20 16:18 - 4394 commenti

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Il budget era esiguo e deve essere stato investito principalmente sui due professionisti di lotte marziali che ci sanno fare e recitano (almeno Tim Man) meglio di buona parte del cast. Ceccherini, Monni e Forconi infatti compaiono pochissimo mentre tutto il contorno di ragazze orientali e familiari del protagonista è da dimenticare. Si salvano giusto qualche battuta del Paci nella prima parte e i combattimenti. Location esilaranti: baracche come Cina rurale, parco delle Cascine per l'iniziazione di Ceccke Lin e poi pure giardini domestici e studi di casting improvvisati.

Pessoa 9/12/22 13:11 - 2476 commenti

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Film che sembra voler riprendere in salsa toscana i fasti di certe commedie romantiche che vent'anni prima ebbero qualche successo in Italia. I tempi però sono cambiati e nonostante un certo rigore formale e l'impegno di un Paci inesauribile si vola decisamente rasoterra, a causa soprattutto di una sceneggiatura che non ha nulla di nuovo da dire e si dipana tra ovvietà scontatissime che non fanno ridere quasi mai. Poco efficace anche il resto del cast, con i "fedelissimi" Monni e Ceccherini che si vedono poco. Si salva solo qualche movimento di lotta e poco più. Perdibilissimo.

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  • Discussione Capannelle • 14/07/20 12:40
    Scrivano - 3471 interventi
    A riprova della pochezza produttiva che sta dietro al film c'è un errore grammaticale ripetuto 3 volte nei sottotitoli dei personaggi cinesi: non lo sò accentato. A 10 minuti dalla fine, quando nella finzione Paci è arrivato in Cina.