Uccidi i tuoi amici – Kill your friends - Film (2015)

Uccidi i tuoi amici – Kill your friends
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Titolo originale: Kill Your Friends
Anno: 2015
Genere: commedia (colore)
Note: Soggetto dal romanzo omonimo scritto nel 2008 da John Niven, autore anche della sceneggiatura.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/06/16 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 11/06/16 06:51 - 12621 commenti

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Nella Londra della fine anni '90, un manager di una casa discografica è disposto a tutto pur di mantenere il posto e far carriera... Commedia nera con un protagonista privo di scrupoli che mentre sniffa, ammazza e ricatta, si rivolge direttamente allo spettatore per guidarlo, come un Virgilio bastardo, all'interno di un inferno stordente pieno di luci e suoni, una giungla urbana in cui può sopravvivere solo il più spietato. Film troppo ambizioso tracimante sarcasmo, per giunta poco originale, ma che si fa seguire con curiosità, nonostante alcuni brani musicali facciano dolere i denti.
MEMORABILE: Per calmarsi, il protagonista elenca tutti i termini con cui può essere definita la cocaina

Piero68 26/04/17 10:36 - 2955 commenti

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Cinico come solo certe black-comedy tutte british sanno esserlo, il film non è solo una sorta di satira sul mondo delle case discografiche, ma sfocia spesso nel grottesco. Peccato che alla fine suoni come uno sorta di Trainspotting per ricchi commisto a American psycho e la sceneggiatura non spazi davvero come avrebbe potuto. Il tutto si risolverà nel solito rampantismo/arrivismo abbondantemente già visto in altre pellicole. Buona la colonna sonora non eccezionale il parco attori su cui spicca, ovviamente, il solo Hoult. Godibile a metà.
MEMORABILE: Il tremendo cocktail di acidi, chetamina, cocaina e alcool servito ai nemici.

Anthonyvm 12/02/20 22:07 - 5637 commenti

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Black comedy correttamente eseguita, che rivisita in chiave satirica ed eccessiva il selvaggio mondo dell'industria discografica enfatizzando i luoghi comuni consueti (alcol, droga, sesso, denaro, arrivismo). Ne esce un prodotto tutt'altro che innovativo (in più occasioni si ha davvero la sensazione di assistere a una variante musicale di American psycho), ma cattivo al punto giusto e a tratti divertente. Hoult è adeguato nel ruolo del folle e cinicissimo protagonista e anche il resto del cast se la cava. Piccoli tocchi di splatter per gradire.
MEMORABILE: Il collega con la faccia disintegrata; L'inascoltabile performance delle Songbird; Il pubblico sfogo misogino; I malignissimi dieci minuti conclusivi.

Kinodrop 31/03/20 20:56 - 2921 commenti

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L’equipe di talent scout dell’etichetta discografica A e R è in perenne lotta con la concorrenza e non esita di fronte a nulla; ma anche all’interno sussiste una specie di guerra per il potere e l’algido e spietato Steven si fa largo con mezzi più atroci. Niente di originale in questa storia di yuppismo condito di black humor all’inglese, sullo sfondo delle ambizioni e anche dei capricci di nuove “meteore” musicali tra techno, indie, rap ecc. Fastidioso l’inutile parlottare del protagonista col pubblico e nonostante sesso/droga/alcol risulta asettico.

Bubobubo 23/07/21 14:54 - 1847 commenti

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Come squali sulla carcassa di una gallina dalle uova d'oro inconsapevolmente incamminatasi sul viale del tramonto, i discografici londinesi dei secondi '90 si gettano egualmente su brit pop, trip hop, trance d'accatto, pop da classifica e indie svenevole con il solo obiettivo di far soldi e carriera, eliminando ogni ostacolo sul loro cammino... Stordente, eccessivo, faticoso più spesso che appagante: il pirotecnico script di Harris fa incocciare Welsh e Ellis, la black comedy e l'anfetathrilling di grana grossa senza troppe mediazioni. Risultato a tratti divertente, ma risaputo.
MEMORABILE: Dissertazione sulle doti cantautorali di Paul Weller; Quattro tanga in fila indiana; Il finale beffardo.

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