Toys - Giocattoli - Film (1992)

Toys - Giocattoli

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/12/07 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 30/12/07 07:56 - 12390 commenti

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Surreale battaglia tra buoni e cattivi per il controllo di una fabbrica di giocattoli che si vuole trasformare in un'industria bellica. Film non memorabile in cui la forma supera decisamente il contenuto. L'opera di Barry Levinson si segnala infatti sopratutto per le eccellenti scenografie (dell'italiano Scarfiotti) e per l'apparato tecnico in generale. Trama e sceneggiatura sono piuttosto ridicoli con personaggi inconcludenti ed improbabili. Si salva la simpatia di Robin Williams. Occasione perduta.

Vstringer 31/10/09 19:30 - 349 commenti

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Si lascia guardare in virtù di un impatto visivo innegabile: il mondo colorato di Scarfiotti (elementare il contrasto con le tinte scure dei laboratori bellici) è una gioia per gli occhi. Il film in sé vale pochino, una favoletta estremizzata e caratterizzata da una satira antimilitarista di grana grossa: per fortuna ci sono abbastanza momenti piacevoli. Williams è nel suo periodo migliore e si vede; bravina anche la Cusack.
MEMORABILE: Il videoclip Magrittiano improvvisato per distrarre la sorveglianza.

Cotola 15/02/10 01:28 - 9039 commenti

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L'idea di partenza era folgorante: ambientare un film nel coloratissimo mondo dei giocattoli. Peccato però che a delle discrete ma non eccezionali scenografie (opere del "nostro" Ferdinando Scarfiotti) non corrisponda una storia degna di questo nome: tutto si riduce ad una banale storiella tra buoni e cattivi con esiti finali del tutto prevedibili. Insopportabili i due protagonisti, specie Williams.

Rambo90 3/09/14 16:49 - 7693 commenti

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Commedia surreale, al limite della favola, dove si immagina una battaglia tra giocattoli "buoni" e "cattivi" (rappresentati da macchine da guerra di vario tipo). Divertente, anche se con qualche prolissità e ben costruito dal punto di vista visivo, con belle scenografie e costumi coloratissimi. Williams è bravo, ma stavolta si fa rubare la scena da Gambon nel ruolo dello sconsiderato zio generale.

Daniela 2/12/11 13:52 - 12654 commenti

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Alla sua morte, un giocattolaio lascia la sua fabbrica al fratello generale, che cercherà di trasformarla in una industria bellica, scontrandosi con il nipote pazzerello. Film dalle bellissime scenografie, dal sapore surreale, popolate da un minuscolo popolo a molla, afflitto da una sceneggiatura buonista ma niente affatto buona permeata da un antimilitarismo tanto rozzo ed elementare da risultare controproducente, con Williams particolarmente stucchevole. Il risultato è una favoletta che purtroppo banalizza l'impianto visivo di pregio.

Rigoletto 3/08/20 11:28 - 1786 commenti

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Non il migliore film di Williams, si rivela un film riuscito a metà e che avrebbe potuto essere un valido clone del Willy Wonka del 1971 rapportato al mondo dei balocchi. Probabilmente il vero problema sta nel fatto che l'apparenza visiva non è supportata da ciò che più conta, ovvero quel sentimento capace di accedere al cuore dello spettatore. L'impegno profuso da Williams (e da Gambon) rendono il prodotto sì accettabile ma, perlomeno all'occhio contemporaneo, un po' troppo puerile.

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  • Discussione Raremirko • 23/01/15 01:02
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Il muro olografico nella scena del video musicale anticipa di svariati anni quello di Mission impossible 4 (la scena, video musicale a parte, è quasi identica, riferendosi a modi di fare, location, intenti).
  • Curiosità Mauro • 11/10/16 13:04
    Disoccupato - 11973 interventi
    Nei titoli di coda è ringraziato Giancarlo Giannini che come hobby è inventore e, nello specifico, ha creato la giacca parlante indossata da Robin Williams, come segnalato su wikipedia, fatto confermato dallo stesso Giannini in un'intervista rilasciata sull'ultimo numero di TV Sorrisi e Canzoni, in edicola da martedì 11 ottobre 2016. Qui sotto l’estratto dell’intervista

    Tra le sue invenzioni, la più nota è la giacca parlante di Robin Williams nel film “Toys”
    Ci sono voluto sei giorni, sei notti e un centinaio di pacchetti di sigarette… Ma ora ho smesso di fumare
    Come è nata?
    Osservando i miei figli davanti a un computer, il Commodore 64: vedevo che interagivano con quell’oggetto in modo passivo. Allora ho pensato: la tecnologia potrebbe essere usata in modo più divertente. Ho inventato un giubbotto all’apparenza normale, ma che muovendosi emetteva dei suoni, così con il corpo si poteva comunicare.