Un flop in patria, pare per la rappresentazione discutibile di un autistico e per alcuni pregiudizi verso regista e protagonista; il film però non ha particolari demeriti se non una certa mancanza d'originalità (è un remake e batte strade già viste in The fan o One hour photo) e un finale che - per quanto violento e controverso - risulta raffazzonato. La prova di Travolta, pur sopra le righe, è adatta al ruolo; i momenti di tensione ci sono così come quelli più riflessivi, ma nel complesso è un buon compromesso tra critica sociale e thriller.
Un John Travolta davvero incredibile (sebbene sopra le righe, ma in modo realistico) tiene in piedi un film non sempre convincente. La storia sa di già visto ma nella prima parte si lascia seguire, scadendo poi nella svolta thriller che lascia vari buchi narrativi insoluti e si conclude troppo frettolosamente e con un inutile e fastidioso bagno di violenza. La regia non è affatto male, e sa seguire l'ispirato Travolta nei suoi gigionismi. Peccato, sarebbe bastata una sceneggiatura più solida e compiuta.
Un poveraccio di soldi e di spirito, ossessionato dalle celebrità del cinema e collezionista di memorabilia, resta deluso dall'incontro ravvicinato col suo divo preferito che lo tratta a pesci in faccia... Inizio che ricorda in peggio The Fan, approdo alla Misery con risvolto beffardo assurdo previa divagazione splatter, chiusura nel patetico più bieco: un pasticcio accompagnato da una voce off didascalica che vorrebbe dare un senso a quanto scorre sullo schermo. Missione impossibile: troppo forte l'imbarazzo di fronte alla prestazione pagliaccesca di un Travolta ai minimi storici.
Pellicola estremamente imbarazzante e irritante. Soggetto che richiama The fan di Tony Scott ma condifferenze a dir poco abissali. A partire dalla regia balbuziente di Durst, artista musicale e produttore discografico prestato per sbaglio al cinema; passando per una delle peggiori prove (forse la peggiore in assoluto) di un Travolta estremamente buffonesco e finendo a una sceneggiatura tanto ingenua quanto improbabile sotto ogni punto di vista. Risultato: un film dove i legami tra i personaggi risultano incomprensibili e in cui è impossibile empatizzare per qualcuno.
Un autografo; un maledetto schifosissimo autografo non firmato e tutto degenera nella reazione a catena dello stalking patologico. Per evitare fraintendimenti sarebbe bastato assegnare a Travolta un personaggio senza sindromi mediche ben identificabili; così facendo invece s'è stornato il capo d'accusa dal generale al particolare, accollando gli addebiti sociali del divismo hollywoodiano estremizzato e delle afferenti esasperazioni fanatiche al singolo individuo menomato. Un'ampia stoffa argomentativa risciacquata e infeltrita in lavatrice col sapone scivoloso dello stigma autistico.
MEMORABILE: Moose (Travolta) che in un raptus di rabbia tenta di strangolare il bullo che lo perseguita sbattendolo contro un muro; La fucilata spappolante.
Sulla falsariga del The fan di Tony Scott, "The fanatic" è un film che dice tutto ma non dice niente. Suspense e tensione non mancano, ma l'evoluzione e alcune dinamiche appaiono abbastanza illogiche. John Travolta, che da anni non offre interpretazioni di grande livello, qui invece risulta tutto sommato convincente. Discreta la colonna sonora. Consigliabile.
"Fan" abbreviativo di fanatico nel senso di appassionato di una celebrità, ma che in alcuni casi può sfociare nel vero fanatismo con atteggiamenti di stalking (se non peggio). Questa pellicola mette in luce il rapporto tra un fan (all'apparenza borderline o con ritardo) e la maschera che c'è dietro il suo idolo, che a volte può deludere. Sicuramente alcuni elementi sono grotteschi (sottolineati dai disegni al cambio d'atto) ma il quadro complessivo è efficace. Ottima la prova di Travolta, anche se il tutto avrebbe meritato un finale meno sbrigativo e più sostanzioso.
Josh Richman HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Digital ebbe a dire: Questo lo voglio vedere! Spero esca presto doppiato in italiano! (con Travolta doppiato dal grande Claudio Sorrentino...magari). L'uscita italiana pare confermata ma non ci sono ancora date...
Il film comunque non è male, credo che il flop in Usa sia un po' dovuto ai recenti insuccessi di Travolta (quando un attore è su una parabola discendente il pubblico tende a snobbarlo) e all'antipatia di molti verso il regista, che è il cantante dei Limp Bizkit (è sicuramente meglio come regista che come musicista). C'è stata anche una polemica su come è stato rappresentato il protagonista autistico, a mio avviso abbastanza immotivata ma si sa che al giorno d'oggi la gente si offende per qualunque cosa...
DiscussioneDaniela • 7/02/21 01:27 Gran Burattinaio - 5944 interventi
x Herr Scusa, ma dove hai trovato l'indicazione che si tratti di un remake del film indiano del 2016? Te lo chiedo perché non ho trovato questa indicazione su imdb, in cui si fa invece riferimento al fatto che il regista Fred Durst si sia ispirato ad una persecuzione da parte di un fan di cui è stato vittima anni fa lui stesso quando era il frontman dei Limp Bizkit. E' vero che anche il film indiano parla di un fan ossessionato dalla sua star bollywoodiana preferita, ma su un soggetto del genere sono stati girati vari film come Un'ombra nel buio (in originale The Fan) del 1981.
x Herr Scusa, ma dove hai trovato l'indicazione che si tratti di un remake del film indiano del 2016? Te lo chiedo perché non ho trovato questa indicazione su imdb, in cui si fa invece riferimento al fatto che il regista Fred Durst si sia ispirato ad una persecuzione da parte di un fan di cui è stato vittima anni fa lui stesso quando era il frontman dei Limp Bizkit. E' vero che anche il film indiano parla di un fan ossessionato dalla sua star bollywoodiana preferita, ma su un soggetto del genere sono stati girati vari film come Un'ombra nel buio (in originale The Fan) del 1981.
Dice che è un remake di Fan "perchè il regista lo ha detto in un'intervista". Sono quasi sicuro di aver fatto una ricerca per trovare l'intervista all'epoca dell'inserimento ma ora non riesco a ritrovarla. È probabilmente un remake non ufficiale, nel senso che han cambiato alcuni dettagli per non pagare i diritti agli indiani.
DiscussioneDaniela • 7/02/21 06:31 Gran Burattinaio - 5944 interventi