The eternal daughter - Film (2022)

Tilda Swinton non può recitare una parte sola, all'interno di un film. È una regola non scritta del cinema. E così, in questo drammone un po' thriller fantasmoso le toccano le parti della figlia e della madre, dirette in una trista villa nella campagna attorno a Liverpool per una breve vacanza. Pochissimi altri gli attori in gioco; ne consegue che i dialoghi sono quelli che sono, i momenti di stanca parecchi, i colori quasi da horror a dispetto di una tensione che fatica a decollare, nonostante tutta la buona volontà dei cigolii che animano la magione.

Un soggiorno madre-figlia nel cupo maniero un tempo di famiglia, con il più difficile dei compiti: realizzare un film sulla propria madre. Il tentativo disperato della figlia di rendere confortevole il soggiorno con continue premure tradisce la ricerca irraggiungibile di un’intesa perfetta: i genitori sono sempre altro da sé, impossibile coglierne il mistero. In un continuo gioco di specchi materiale e metaforico (con una divina Swilton in doppio ruolo), il film mette a nudo le angosce di tale legame. L'unione è perduta all'atto di nascere, il tentativo a renderci figli eternamente.