The blackening - Film (2022)

Gruppo di amici di colore affitta una baita per un weekend ma si trova vittima di un gioco mortale. Sorta di spoof a cavallo tra gli spunti metacinematografici della serie Scream e di quella Saw, parte dal noto cliché per il quale i neri muoiono per primi negli slasher, costruendovi attorno un whodunit condito con attacchi all'arma bianca dei misteriosi killer di turno. Qualche battuta va a segno ma in generale il film è abbastanza fiacco, nonostante l'autoironia nel trattare temi classici della cultura black; il mestiere del regista non basta a sopperire a un film un po' insipido.

Amici di colore ambosessi in uno chalet, ma qualcuno vuole ucciderli giocando. Commedia horror che ironizza e parodizza muovendosi su diversi livelli: sociale, sbeffeggiando luoghi comuni tra bianchi e neri e cinefilo con diverse citazioni indirette da Saw, a Clue, a Venerdì 13 e c'è perfino un gioco da tavolo alla Jumanji in versione razzista. Divertente, a volte brillante ma non così azzeccato nella sceneggiatura nonostante il colpo di scena; manca un vero fulcro nell'avvicendarsi della caccia al topo e le battute sociali rischiano di diventare retoriche e troppo cerebrali.

Gruppo di amici di colore amante delle storie dell'orrore deve difendersi da un killer pronto a tutto. L'intro col tizio mascherato che esclama "Bubusettete!" prima di ammazzare è quasi da film serio e anche discretamente girato; purtroppo, tuttavia, andando avanti, a parte le location buie che generano sempre un po' di suspense, la vicenda diviene surreale quanto ripetitiva e di conseguenza noiosa. Un vero peccato, in special modo perché i personaggi bizzarri risultano simpatici nonostante l'alternanza serio/faceto con una trama del genere manchi di efficacia. Infine mediocre.

Nei film dell'orrore i neri muoiono sempre per primi; che succede, allora, quando tutti i personaggi sono neri? Parte col piede giusto, questo slasher smaccatamente umoristico che sovverte le regole del genere e si diverte a traslarne in un'ottica "all-black" i noti cliché. Peccato che, a lungo andare, dalla sagacia di uno Scream si passi alla faciloneria parodistica di uno Scary movie, frastornando a furia di dialoghi iperattivi, riferimenti incessanti alla cultura pop e satira sociale solo saltuariamente centrata. Prevedibile e assai sottotono il comparto horror (splatter incluso).