Sembrava un'operazione meritoria: riunire per la prima volta nello stesso cast due attori fondamentalmente incompresi come Franco Franchi e l'ex eroe di tanti poliziotteschi Maurizio Merli proponendoli come co-protagonisti (assieme alla coppia Gigi e Andrea) in ruoli non comici né tutta azione. Invece, per colpa di una sceneggiatura penosa e di una regia inesistente (entrambe opera di Alberto Bevilacqua) il progetto naufraga trascinandosi dietro gli attori, pur bravi. Si inizia subito male, con l'intrattenitore del night “Tango blu” Roberto De Marchi che riesce a rendersi insopportabile con atteggiamenti da fallimentare deejay, grida e strepiti da tuttofare iperattivo. Presenta i quattro protagonisti,...Leggi tutto tutti figli di ex frequentatori dei tempi d'oro del locale. I quattro fanno subito amicizia e se ne scorrazzano per la città incontrando Leo Gullotta, personaggio dall'indole poetica specchio di un film pretenzioso quanto sterile e noioso. Peccato per il cast, dove fanno la loro comparsa anche due vecchie glorie come Valentina Cortese (inascoltabile nei suoi vaneggiamenti da ex diva in pensione) e Carlo Dapporto (se non altro sempre simpatico), ma Bevilacqua, volendo usare uno stile tra il sussurrato e il surreale, riesce solo a creare situazioni artificiose e un serial killer (che si fa chiamare appunto Tango Blu) da far ridere i polli. Se non fosse per la bravura di Franchi e l'adeguatezza di Merli (fa il poliziotto della Buoncostume) ci sarebbe da abbandonare il campo dopo cinque minuti, perché Gullotta (che pure è commovente), la Cortese, De Marchi e la Ponziani interpretano tutti ruoli da schiaffi in faccia (per risvegliarli, sia chiaro!). Gigi e Andrea fanno correttamente il loro dovere, ma il film mette tristezza!
Bevilacqua va alla ricerca di uno stile intimista, surreale e lirico allo stesso tempo senza riuscirci per colpa di dialoghi artificiosi e velleitari che fanno andare a monte le poche idee interessanti (la vicenda della ragazza muta meritava di essere sviscerata in miglior modo). I protagonisti, felici di poter uscire dalle proprie maschere, ci credono, ma, asserviti da un copione fintamente autoriale senza possedere la classe e lo stile necessari, falliscono. Rimane soltanto la curiosità di vedere attori così eterogenei nella stessa pellicola.
Delusione pazzesca. Raro e famoso per essere l'ultimo film al cinema di due grandi del passato: Franco Franchi e Maurizio Merli. Si tratta di una insipida commedia, a tratti incomprensibile, che pare cucire (male) diversi film. Noiosissimo sopratutto dopo la prima mezz'ora, cast sprecato.
Disastro completo. Un film dislessico e cacofonico, la cui ambizione di confondere realtà, sogni e nostalgia – gli spettacoli di cabaret – presta il fianco a obbligati e imbarazzanti paragoni con le tipologie grottesche e il malinconico lirismo immaginifico di Fellini o di un Sergio Citti. Attori gloriosi ridotti all’ombra di se stessi: mai si erano visti Franco Franchi e Maurizio Merli così sotto tono.
MEMORABILE: Le irritanti presentazioni dell'intrattenitore del night (Roberto De Marchi).
Leo Gullotta HA RECITATO ANCHE IN...
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DiscussioneZender • 15/01/13 17:35 Capo scrivano - 48883 interventi
Bastano i link alle pagine dell'archivio della stampa, qui. E' bene lasciarle a loro le pagine intere.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi & Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Sabato club", 7 novembre 1992) di Tango blu:
CuriositàZender • 22/09/22 19:06 Capo scrivano - 48883 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: