Stargirl - Film (2020)

Stargirl
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Titolo originale: Stargirl
Anno: 2020
Genere: sentimentale (colore)
Regia: Julia Hart
Note: Seguito da "Hollywood Stargirl" (2022).
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/06/22 DAL BENEMERITO MICHDASV
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Michdasv 24/06/22 21:38 - 117 commenti

I gusti di Michdasv

Strega da bruciare sulle fiamme (dell’intervista), sciamana o Figlia dei Fiori? Filosofia dei Figli dei Fiori del Sudovest USA: rifiutare l’omologazione, cercare la pace, essere tutt’uno con il Tutto, risolvere ogni cosa con dischi in vinile; ambientato negli anni ’80 con aggiunta posticcia di cellulari e (poco) internet. Assenti tutti i padri, l’unico professore dice solo “mi dispiace”. Ottima Stachfield (la mamma), terribile Arrington, gradevole VanderWaal, inespressivo Verchere, il povero Esposito pronuncia le peggiori frasi messe in bocca a un paleontologo. Belli luce e paesaggi.
MEMORABILE: La definizione di "Rane del Fango"; Gara regionale di oratoria; Un approccio stile "Pippi Calzelunghe".

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  • Musiche Michdasv • 24/06/22 21:39
    Galoppino - 285 interventi
     Musica. La canzone cantata dal ragazzo, Leo (Verchere) è “Just What I Needed” del complesso “The Cars”, dall’album pubblicato nel 1978 omonimo “The Cars” (la fantasia al potere). Il protagonista l’ha imparata ascoltando rigorosamente dal vinile, procurato fortunosamente perché nella famiglia di lui la musica si ascolta dal cellulare (teoricamente, la potrebbe trovare facilmente on line, ma seguendo la logica del film, dal vinile si ricava più magia).
     
    Big Star. La protagonista del film (VanderWaal) spiega che il nome “Stargirl” è ricavato dal testo della canzone “Thirteen” (traccia numero 4), tenendo in mano la copertina del vinile “#1 Record” pubblicato nel 1972 dal complesso “Big Star”.
  • Discussione Michdasv • 24/06/22 21:53
    Galoppino - 285 interventi
    A livello epidermico, sia il libro (di Jerry Spinelli) sia il film mi hanno ricordato più che altro la Pippi Calzelunghe della tradizione anticonformista svedese (i racconti risalgono agli anni Quaranta) anche se i riferimenti al consueto repertorio dei Figli dei Fiori nel solito percorso "New Mexico-Arizona-California" già visto in dozzine di film (da Zabriskie Point a... Rango, passando per Forrest Gump),
    quasi come se il deserto ispirasse profonde riflessioni sul significato della vita e sull'importanza dei fiori (che in questo film spuntano un po' troppo spesso).
    Personalmente mi è sembrato più che altro una operazione di vintage, con un'idolatria non facilmente condivisibile per i primi anni Settanta e per logiche filosofiche perlomeno... "datate", e stranamente messe in bocca a personaggi meno che maggiorenni.
    Incongruenza, potrebbe essere la parola.
    A proposito, spoilerando il finale...
    SPOILER...
    ...
    Ma lo "studio" magico della fata/maga/sciamana/figlia dei fiori, altro non è che una raccolta di articoli di giornali cartacei? Nel 2020? Questo è più anacronistico di un rolex al polso di Nerone. E per quanto possa sembrare poetico... è materiale per una indagine della polizia contro stalker.
    A proposito di "poetico". Cosa c'è di strano nell'annotarsi i compleanni di chiunque? Basta guardare sui social, ti avvisano pure (capisco che lo scrittore non ne fosse al corrente nel 2000 o meglio negli anni precedenti la pubblicazione, ma registi e sceneggiatori lo devono sapere...) il pubblico sente dire che è strano che S. sappia dei compleanni, ma è la cosa che chiunque oggi può sapere in un istante. (Discorso diverso sul "celebrare" i compleanni, che la protagonista fa in maniera anticonformista).


  • Discussione Mell kell • 25/06/22 10:09
    Galoppino - 4 interventi
    Michdasv ebbe a dire:
    A livello epidermico, sia il libro (di Jerry Spinelli) sia il film mi hanno ricordato più che altro la Pippi Calzelunghe della tradizione anticonformista svedese (i racconti risalgono agli anni Quaranta) anche se i riferimenti al consueto repertorio dei Figli dei Fiori nel solito percorso "New Mexico-Arizona-California" già visto in dozzine di film (da Zabriskie Point a... Rango, passando per Forrest Gump),
    quasi come se il deserto ispirasse profonde riflessioni sul significato della vita e sull'importanza dei fiori (che in questo film spuntano un po' troppo spesso).
    Personalmente mi è sembrato più che altro una operazione di vintage, con un'idolatria non facilmente condivisibile per i primi anni Settanta e per logiche filosofiche perlomeno... "datate", e stranamente messe in bocca a personaggi meno che maggiorenni.
    Incongruenza, potrebbe essere la parola.
    A proposito, spoilerando il finale...
    SPOILER...
    ...
    Ma lo "studio" magico della fata/maga/sciamana/figlia dei fiori, altro non è che una raccolta di articoli di giornali cartacei? Nel 2020? Questo è più anacronistico di un rolex al polso di Nerone. E per quanto possa sembrare poetico... è materiale per una indagine della polizia contro stalker.
    A proposito di "poetico". Cosa c'è di strano nell'annotarsi i compleanni di chiunque? Basta guardare sui social, ti avvisano pure (capisco che lo scrittore non ne fosse al corrente nel 2000 o meglio negli anni precedenti la pubblicazione, ma registi e sceneggiatori lo devono sapere...) il pubblico sente dire che è strano che S. sappia dei compleanni, ma è la cosa che chiunque oggi può sapere in un istante. (Discorso diverso sul "celebrare" i compleanni, che la protagonista fa in maniera anticonformista).


    Avrei molte riserve circa la forzata internettizzazione di vecchie opere. Holly e Benji che studiano gli schemi al computer, il grande sogno di Maya con lo smartphone, ecc. Sarebbe lo stesso che appioppare un blog ad Anna Frank e spingere Oliver Twist a farsi l'account Twitter...e purtroppo questi orrori sono gia' in produzione.
    In altre parole, se un libro o un film e' stato fatto nel 2000, oppure nel 1990/1980, rispettiamolo per quello che e' senza falsi modernismi.

    Ultima modifica: 25/06/22 10:21 da Mell kell