St. Agatha - Film (2018)

Horror/thriller ambientato in un convento dove vengono accolte ragazze madri che nasconde terribili segreti. Il film del discreto Bousman non brilla per originalità, le influenze sono molteplici, da Argento a Hooper passando per i vari torture/survival e mille altri; la struttura frammentaria, tra flashback e sequenze oniriche, non aiuta a seguire la vicenda. La costruzione della tensione però è buona, l'escalation di violenza pure e l'atmosfera è ben resa; il film cresce con i minuti e nonostante una chiusa confusionaria ha bei momenti.

Una giovane donna si trasferisce in un convento di suore per ragazze madri. Il film è un thriller a tinte horror in cui emergono gli inquietanti usi iniziatici e di profitto della diabolica superiora e le sue adepte. Confezionato con molta cura, il film non fa uso della CGI per creare fenomeni paranormali come nei recenti film in tema suore (The nun[, The dawn), ma si concentra sulla sceneggiatura, che funziona a dovere (nonostante alcune forzature nella risoluzione) e sulla gestione della suspense , anch'essa studiata per intrattenere ottimamente. Tendente ai tre pallini.

Più affine alla nunsploitation che al recente revamping soprannaturale, è un discreto slowburn che in prima battuta verrebbe voglia di togliere seduta stante dal lettore (i flashback non funzionano, le novizie e le badesse sonnecchiano) ma poi, facendo di tutto per dar ragione a chi nella tunica vede la personificazione della perfidia e aggrappandosi a quel che resta del torture porn, riesce a portare in sicurezza la chiatta in porto nonostante qualche tremendo svarione. Bousman lavora d’istinto, la Hennesy ben titilla la nostra indignazione ma spesso cede alle leziosità. Mutevole.