Piacevole nel suo genere, resta il dispiacere per la classe persa dal telefilm alle due traposizioni cinematografiche le quali, per l'accessiva brevità in termini di durata, peccano per l'eccessività dei clichè riscontrabili. Rispetto al primo capitolo il film mi è piaciuto e mi ha divertito di più. Curato nei particolari, bellissime le protagoniste, storia ridotta ai minimi termini ma simpaticissimi gli scambi. Ottimo per pasare una serata in allegria, ma certamente non memorabile né all'altezza del telefilm.
Le ragazze (anche se ragazze ormai non sono più) sono tornate e con loro gli amori, l'amicizia, i problemi di quattro ex single. Rispetto al primo film la storia è ridotta al minimo, ma c'è molto più umorismo. Non è niente di che, ma a noi ragazze piace tantissimo, come i vestiti, scarpe, gioielli, accessori che si vedono nelle due ore e mezza di durata.
Secondo "obbligato" lungometraggio della serie, che vive sull'onda del successo del predecessore e soprattutto del telefilm. Questa volta però il copione è davvero ripetitivo e il cambio di location da New York alla sfarzosa Dubai rende il tutto molto ampolloso ed esageratamente pacchiano. Scontato il clichè dello scontro tra la cultura americana e quella araba, soprattutto in tema di sesso e moda. Qualche scena simpatica ma nulla di più. Evitabile.
Sequel di un primo film che tradiva in parte lo spirito della serie originale ma che rimaneva comunque accettabile, questo Sex and the city 2 appare francamente un'operazione senza molto senso se si esclude quello meramente economico. La storia è praticamente inesistente e l'escamotage della trasfera orientale è un piccolo espediente mal sfruttato. Rimane il fascino, ormai un pò appannato delle protagoniste, ma è decisamente troppo poco.
Confrontate un cinepanettone qualsiasi e questo film e avrete la misura di quanto Hollywod sia superiore al nostro cinema: trama banalissima, personaggi e situazioni stereotipate, un po' di volgarità sparse in giro, esattamente come i nostri vituperati filmetti, ma la bravura degli autori e sceneggiatori è tale che riescono ad amalgamare tutto, ad inserire dialoghi credibili e qualche argomento serio, come la crisi di mezza età. Incredibile come siano riusciti ad impacchettare quel poco che avevano fino a farne una confezione sontuosa.
Se Giallo è stato definito un film ben confezionato, qui siamo di fronte ad un regalo incartato cinque volte. Si colpisce lo spettatore con l'opulenza, la ricchezza, il lusso e il colore. Le ragazze sono donne mature e non bastano chili di fondotinta, decine di messa in piega e sequenze continue di cambi di abito a far dimenticare che gli anni sono passati anche per loro. Ne esce vincitrice Samantha che dimostra una volta per tutte di essere lei la vera prima donna. Sotto gli incarti resta un certo talento comico che fatica ad emergere. Kitsch.
MEMORABILE: Like a virgin cantata in arabo, Samantha con le mutandine calate che si rinfresca in ufficio, Liza Minnelli, la sequenza hot a bordo piscina.
Più o meno siamo sui livelli del primo capitolo, forse un pochino inferiore. Gli amanti della serie tv apprezzeranno e la Catrall come al solito offre serietà e bravura, ma per il resto si può decisamente evitare. Confezione di lusso, regia così così.
Filmaccio trash ed inutile, incentrato sull'effimera vanità delle stagionate protagoniste, tra le quali spicca l'irresistibile sex-appeal (da acciuga in scatola) di Sarah Jessica Parker e l'intensa (in)espressività del di lei marito Christopher David Noth (pari a quella di uno pesce appena scongelato). Grande risalto, poiché trend, ad un pacchiano matrimonio tra omosessuali, con una Liza Minnelli ammiccante ma fuori luogo. MdP che indugia sempre sul kitsch guardaroba delle tardone e dei loro futili problemi esistenziali. Assolutamente inguardabile.
Il secondo capitolo non è assolutamente paragonabile al primo: volgare, noioso e assolutamente non necessario. La prima parte del film proprio non va, poi quando le ragazze arrivano ad Abu Dhabi c'è qualce risata, ma è sempre tutto fondato sul tradimento di Carrie. Nel primo film c'era un po' della magia che aveva caratterizzato la serie di Sex and the City, questo è un film a parte. L'unico motivo per guardarlo sono Kim Cattrall e la fantastica colonna sonora.
Carrie, Charlotte, Miranda e Samantha sono decise a prendersi un po' di spazio per loro stesse, abbandonando ciò che le disturba nel quotidiano tran tran. E questa volta scappano negli Emirati Arabi, a Abu Dhabi. La vicenda, lunga più di due ore, si muove tra banalità che in realtà tali non sono in quanto, dietro a quel parlare di scarpe vestiti e menopausa, si cela il vero horror vacui di ognuno di noi. Siamo davvero soddisfatti di quello che siamo? Un viaggio che è una catarsi emozionale, persa tra umorismo e tristezza. Gran bel film.
Almeno la serie originale aveva un suo scopo; questo secondo film è ancora peggio del precedente che già prendeva il bel finale della serie e lo massacrava con trame insensate. Tra tate che mostrano seni come le vittime in uno slasher, un matrimonio gay stereotipato all'eccesso (tra due personaggi che nella serie si detestavano, tra l'altro) alla valanga di stereotipi e razzismi vari quando le protagoniste arrivano ad Abu Dhabi, il film è orribile. Evitare.
MEMORABILE: Carrie che si supera in sgradevolezza; Il consumismo sfrenato ad Abu Dhabi; Charlotte che cucina indossando una gonna vintage.
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Nel film, in uno scambio di battute tra Carrie e Stan (che sta per sposarsi con il compagno, Anthony) i due si dicono:
Carrie: Stan, sei tutto vestito di bianco...!
Stan: Like a virgin!
Carrie: Touched for the very first time!
Si tratta ovviamente di un riferimento ad una delle hit più famose di Madonna, Like a Virgin appunto.