La seconda parte si tuffa nell'horror tout-court e non risparmia i soliti clichè vampirici che francamente diventano stucchevoli.
Ma Salomon a tocchi "pittorici" non indifferenti (bellissima, in questo senso, la sequenza di Salem ritratta in bianco e nero, dove pian piano entra il colore), regala momenti addirittura burtoniani (il matrimonio vampirico di Eva in chiesa, con tanto di grotteschi vampiri all'esterno), non rinuncia a crudeltà (l'esecuzione in ospedale da parte di un crudele e invasato padre Callahan, la fine di Susan, splatterose trappole alla "sega circolare" che non possono non far tornare alla mente situazioni analoghe alla
Casa Di Mary, l'eliminazione dei vampiri nella Marsten House, i flashback di Ben che riportano la notte di tregenda a casa Marsten, davvero ben diretta e angosciosa, con dentiere nel bicchiere, bambini morti nella vasca da bagno, impiccagioni, cadaveri con la bocca aperta e gli occhi spalancati zeppi di mosche, un tanfo di sulfureo orrore mixato al satanismo)
Gan finale apocalittico, con i vampiri così simili a degli zombi, che stà tra
Cose Preziose e
30 Giorni Di Buio
Anche se il Barlow di Hauger sembra uscito da un "vampire movie" della Asylum (davvero poco affascinante, ma quando converte padre Callahan al servizio del male, scatta l'applauso, come quando rammenta al prete le sue pulsioni pedofile), le battute finali , con la scoperta della sua bara nello scantinato, viene risolto con cromatismi argentiani non indifferenti.
Vabbè che i vampiri, una volta colpiti al cuore, si dissolvono che manco in
Buffy, ma un paio di scene meritano il plauso:
La prima: Lo scuolabus zeppo di piccoli vampiretti pronti a sferrare l'attacco (che era ben descritta nel libro di King, e credo mancasse nella versione di Hooper)
La seconda: L'immensa discarica all'aperto pululante di vampiri che si cibano di animali morti, pronti a divorare in massa il malcapitato di turno (un padre un pò troppo morbosamente attaccato alla sua figliola)
Di contro, il risveglio della vampira in obitorio, mi pareva fosse più riuscito nell'originale hooperiano, anche perchè qui ha movenze stile i fantasmini dell'horror giappo, con soliti sibili e digrignar di denti.
Restano una chiusa finale differente dal romanzo e un impeccabile confezione.
Sinceramente ho preferito la prima parte (con vizi e lazzi degli abitanti di Salem, che mi ha portato alla mente ricordi twinpeaksiani), mentre la seconda usa e abusa di stilemi horror vampirici da catena di montaggio.
Ma nel complesso non male davvero, con alcuni colpi che vanno a segno e un atmosfera tra il fiabesco e il putrido, il marcio e il meraviglioso .
Questa capatina nella nuova Salem mi ha piacevolmente deliziato (non con qualche riserva), armatevi di paletti, croci e acquasanta, visto che i vampiri sono proprio come quelli di mamma Hammer.