Incubi e deliri vol. 2 - Film (2006)

Su come certo best of del King in pillole sia stato sfacciatamente vilipeso in questa sciagurata serie andrebbe steso un velo impietoso. Privilegiando la filologia alla risonanza, e difettando di verve narrativa e affabulatoria, i risultati basculano attorno al modesto (end of the whole mess) o all'obbrobrioso (road to virus leads to north). Il quinto quarto è l'eccezione che si conferma regola: diretto con più diligenza e senso del ritmo e della tensione, ma dimenticando King nel cassetto.

Tre episodi di diverso valore, anche se nessuno spicca in modo particolare. Il meno riuscito è il primo, interpretato da un Berenger assai imbolsito, che fa registrare calma piatta. Il secondo parte bene, con la registrazione in diretta del racconto da parte del fratellio superstite, ma finisce per afflosciare la forza del racconto originario. Storia più tradizionale per "Il quinto quarto", noir incentrato sulla ricerca di una mappa del tesoro: ben diretto e ben recitato: merita la sufficienza anche se l'epilogo che risulta piuttosto sbrigativo

Non ho letto l'antologia di King quindi non so fino a che punto gli episodi di questa serie siano aderenti al libro, tuttavia si può parlare di un film a episodi piuttosto gradevole. Quello con Berenger parte da una buona idea e offre vari momenti riusciti, ma delude nel fiacco finale; va meglio con il secondo, che a partire da una storia piuttosto assurda riesce a mantenere alta l'attenzione e risulta ben girato; bello anche l'ultimo, dalle classiche tinte noir, non particolarmente originale ma piuttosto avvincente. Nel complesso, non male.

Tra i tre episodi di questa secondo volume il migliore risulta essere il secondo, che lascia senza dubbio un forte senso di angoscia. Sono comunque episodi troppo brevi per esprimere al meglio le potenzialità dei racconti di Stephen King. Questa è l'unica pecca di una miniserie godibile soprattutto per chi ama storie che si concludono velocemente.

Buono "La fine del gran casino", una delle migliori apocalissi del fantastico recente, ben realizzata e interpretata; discreto l'episodio con Sisto, teso, duro e quasi avvincente nella prima parte; non malaccio quello con Berenger che rinnova il mito del dipinto malefico e cangiante sulla scorta de "La mezzatinta" di M. R. James. In generale spira un'aria di solidità, grazie a una costruzione sobria e a un cast di livello: alcune delle trasposizioni migliori di King sono in tale serie.