Red screening - Proiezione mortale - Film (2020)

Horror uruguayano che omaggia il cinema slasher e giallo delle decadi '70/'80, specialmente quello italiano e spagnolo; dall'ambientazione presa in prestito a Dèmoni fino a uno svolgimento che ricorda cose come Deliria o Pieces (tra gli altri), Contenti sembra divertirsi un mondo a mettere in scena personaggi curiosi che vengono massacrati dal pazzo di turno senza apparente motivo. Splatter di buon livello, fotografia dai cromatismi accesi che riporta ai tempi che furono, script minimale; l'originalità è nulla e il ritmo altalenante ma lo stile c'è e il film è un godibile déjà vu.

In un cinema danno un ipotetico Frankenstein e un maniaco inizia a far fuori i pochi spettatori. Frangenti ottantiani di scuola Argento o Lamberto Bava ma il riferimento più vicino è il Luna de L'angoscia, sia per l'ambientazione in sala (e per alcune scene) che per la morbosa ossessione dei bulbi oculari, tanto che a volte sembra scimmiottare il modello. Rispetto ai riferimenti c'è del grottesco nella caratterizzazione dei personaggi (ai limiti del caricaturale) e un uso dello splatter volgare e di cattivo gusto, imbastardito da stilemi del nuovo millennio. Non pessimo ma evitabile.

Un cinema di Montevideo, 1993, in cui si proietta "Frankenstein: day of the beast" è lo scenario nel quale si muove un invasato serial killer. La produzione è argentino-uruguayana, i colori sono quelli del nostro thrilling anni '70, lo slasher è il genere d'elezione. Il risultato? Ritmo non eccelso però si lascia guardare e gli omicidi sono uno spasso. Non c'è alcuna pretesa dietro questa pellicola, solo il puro divertimento del regista che mette in scena una godibile mattanza. Buona colonna sonora con protagonisti al limite della caricatura. Comunque un film che merita una visione.