Sconclusionato assemblaggio diretto da un Cavallone che ha sempre voglia di sperimentare, ma questa volta per puro divertimento, senza prendersi sul serio. In un racconto alogico - interrotto da inserti animati e fumettistici con funzione autorionica - si tenta una parodia delle pellicole spionistico-avventurose facendo convivere villaggi western, mafiosi, guerriglieri centroamericani, arabi, spie e assicuratori. «Squinternato»: così lo definì consapevolmente lo stesso regista. Però da guardare c'è almeno il personale femminile, con la Avril in testa.
MEMORABILE: Il vigile che dirige il traffico di jeep militari e carri armati.
Viene sfornata una pagnotta a base di spy movie e cartoon, ma c'è veramente tanta tanta ironia su tutto... spettatore, industria cinematografica, censura... certo si deve essere svegli e rilassati: il film va talmente veloce e certi personaggi si sovrappongono che è facile ingubbiarsi dopo i primi 10 minuti, non per noia ma per stanchezza acuita dal film. Merita un buon voto per gli scenari svariati, le gag, l'italiano maccheronico e l'impronta surreale-onirica, che non manca neanche in questo film atipico di Cavallone.
Ho sempre detestato il regista Cavallone che viene presentato come un semidio da certi afficionados del cinema anni 70. Il solito stile scadente contraddistingue anche questa sua pellicola, che non fa ridere, non stupisce (la trovata dei cartoni animati la si è vista anche in altri film e con risultati migliori). Fastidioso il cast, film parecchio brutto.
Sicuramente un film minore nella breve (ma intensa) filmografia del compianto Cavallone, che comunque non manca di dimostrare ancora una volta la verve sperimentale ed autarchica del regista, slegato da qualsivoglia stilema e proiettato verso la creazione di un cinema personale, fortemente anticommerciale. Ne esce un lavoro bizzarro, una sorta di satira dello spy-movie che alterna avventura, inserti fumettistici, colorate elaborazioni pop-art della pellicola. Molto anni '70, a tratti riuscito e a tratti meno, ma a suo modo interessante.
La trama è quello che è: scombicchierata ed insulsa, ma è voluto e non è questo quello che conta. Cavallone prende bellamente e scherzosamente in giro lo spettatore e le sue aspettative, il cinema ed i suoi stilemi (specie quelli di genere) e verso la fine anche lo strumento censorio. Pur essendo però il ritmo molto veloce, annoia non poco nonostante qualche trovata. In definitiva è quel che si dice, sotto tutti i punti di vista, un film discontinuo.
Che Cavallone fosse tutt’altro che uno scalzacani lo dimostran la genesi e la concezione di Quickly, col suo corollario di destrutturazione dei generi, sintassi e grammatica cinematografica. Il problema semmai, come sovente capita nei suoi film, è il gap che, vuoi per questioni economiche ma anche per difetti di carattere ontologico, viene a crearsi tra teoria e pratica. Così, a parte la discontinuità di livello tra le gag, a soffrirne è soprattutto il ritmo dell’operina, che definire scompensato è un eufemismo. Attori non terribili, Konopka pezzo di ragazzona.
Alberto Cavallone HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.