Police story: Lockdown - Film (2013)

In una fabbrica in disuso trasformata in discoteca, una banda prende in ostaggio un gruppo di persone, fra cui un poliziotto... Poco a che spartire con i precedenti capitoli della saga: per motivi anagrafici, Chan mena di meno e salterella con maggior giudizio, per ragioni narrative appare stanco, oppresso dai sensi di colpa, mansueto fino alla santità. La bella ambientazione tecno e la curiosità di scoprire i veri moventi del piano criminale rendono potabile la visione, ma il risultato è comunque fiacco, soprattutto per colpa di una sceneggiatura sfilacciata e troppo melodrammatica.

Più thriller che action vero e proprio, con un Chan che limita le acrobazie (per raggiunti limiti di età) in favore di un personaggio più introspettivo e realistico. La sua interpretazione funziona ed è il vero motore del film, in una trama piuttosto prevedibile e che non sempre scorre liscia. Qualche bel combattimento ci scappa ancora e sono i momenti migliori, insieme alla spiegazione finale delle motivazioni del villain di turno. Non male.

Con l’età Jackie Chan veste i panni dell’eroe d’azione più riflessivo rispetto al passato. Ne è prova questo connubio di action e thriller in cui la star cinese interpreta un poliziotto in crisi come genitore di una figlia ribelle. Il film più banale nella prima parte, migliora nella seconda in cui il regista riesce a sviluppare bene la tensione e a realizzare scene d’azione ben congegnate. Non manca qualche esagerazione nelle performance fisiche del protagonista, ma si tratta di pellicola nel complesso godibile.

Non molta azione e praticamente zero umorismo. Ma è interessante vedere ogni tanto Jackie Chan fare qualcosa di diverso.  Non è ai massimi livelli per sceneggiatura, regia e montaggio. Ma non è affatto orribile. Forse sarebbe uscito molto meglio con un budget maggiore. Non ha nessun collegamento con la serie Police Story originale, il titolo è solo (inspiegabilmente) di facciata. I combattimenti, che non sono coreografati dal Jackie Chan Stunt Team, vengono girati in modo abbastanza incisivo.