Lan Yu - Film (2001)

Non amo molto il cinema orientale, ma per questo faccio un'eccezione. In una città devastata dagli scontri, una storia d'amore d'impatto travolge due uomini. Il regista è abile nel confezionare una pellicola notevole realizzando un affresco melodrammatcico emotivo e sensuale. Dalla regia alla fotografia alla sceneggiatura, fascinoso.

L'altalenante storia d'amore tra uno spregiudicato businessman e uno studente di architettura è raccontata sullo sfondo dei grandi rivolgimenti sociali della Cina, da piazza Tienammen allo sfrenato sviluppo economico e edilizio. Insomma, una realtà in ebollizione su più livelli, calata nel melodramma ma raccontata con abilità e originalità, grazie a una frizzante sceneggiatura ellittica, che evita le scene madri per concentrarsi su momenti apparentemente secondari ma emotivamente più sottili. I bravissimi attori danno corpo e verità al film.

Storia d’amore omosessuale dai toni sfumati, rarefatti e melodrammatici, dove il tempo oggettivo, le differenze sociali, gli scontri, gli stravolgimenti politico-sociali e la distanza sono il fulcro principale su cui gravita un rapporto che parte come piccola amicizia, come iniziazione, come mero riempitivo di piccole solitudini facilmente colmabili col sesso… per poi evolversi in un sentimento non programmato, quindi sincero e indissolubile, che solo il destino, beffardamente, potrà cambiare. Ottima l’aderenza interpretativa dei protagonisti.