Piccoli orrori - Film (1994)

Piccoli orrori
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1994
Genere: drammatico (colore)
Regia: [+e] Tonino De Bernardi
Note: Episodi: "Titanic", "Contagi", "Monaca", "Orrore buffo", "Chiamatemi Fedra", "Muta", "Morbo", "Passaggio", "Girotondo", "Sorelle", "Macello con teatro", "Macello ancora", "Macello con musica", "Annunciazione", "Pulizia", "Prigione" e "Euridice".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dispiace dover stroncare un film che qualche ottima qualità indubbiamente ce l'ha: Tonino De Bernardi racconta sprazzi di vita vissuta con tocchi di poesia, atraverso immagini a volte di indiscutibile valore, centellina le parole lasciando spazio a una varietà enorme di musiche, dal rap alla lirica, manda in sollucchero la critica con un ermetismo misterioso che ci accompagna dal primo all'ultimo minuto; ma se parliamo di coinvolgimento PICCOLI ORRORI sta sotto il livello di guardia: vediamo gli attori vagare perduti sul set mentre una voce fuori campo (e loro stessi, di tanto in tanto) commenta i loro movimenti, i loro pensieri. Capita di seguire la stessa inquadratura per dei minuti, di ascoltare...Leggi tutto filosofia spicciola o più semplicemente aforismi, considerazioni profonde sulla vita. Diviso in episodi brevi o brevissimi (sui cinque minuti ciascuno), dapprima afffascina, intriga. Poi si rivela pesante, saccente (non per niente nell'episodio "Prigione" il protagonista è il creatore di "Blob" Enrico Ghezzi, in linea con un certo tipo di comunicazione). Il film procede a fatica, coerente ma soporifero nel tentativo di trasporre l'arte poetica in immagini, lasciando il campo libero a un cast teso ad esprimersi coi gesti, gli sguardi, mentre la regia si concentra sugli sfondi naturali: gli alberi secchi, la spiaggia, i cieli grigi, facendo emergere uno stile e una visione cupa del mondo ben precisi. Chi ha voglia di sorbirsi un'ora e mezza di "alta arte cinematografica" dal più intimista dei registi italiani indipendenti non esiti. Gli altri si astengano pure.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Panza 7/10/20 15:51 - 1842 commenti

I gusti di Panza

Cinema fatto di sensazioni, principalmente la solitudine e l'isolamento, costruito attraverso vari episodi. De Bernardi, regista con un'ampia filmografia alle spalle, ha una poetica ben precisa, facilmente riconoscibile, e non c'è da mettere in dubbio che in qualche frangente emerga qualche frammento ispirato. D'altro canto la lentezza e l'ampio ricorso a contorti monologhi rendono l'opera davvero faticosa e a tratti pedante (sopratutto nell'eterno trittico "Macello"), soprattutto quando i dialoghi scadono in anodine contorsioni verbali. Da vedere solo a patto d'avere molta pazienza.

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