Piccoli crimini coniugali - Film (2017)

Piccoli crimini coniugali
Locandina Piccoli crimini coniugali - Film (2017)
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2017
Genere: drammatico (colore)

Cast completo di Piccoli crimini coniugali

Note: Tratto dalla pièce "Petits crimes conjugaux" di Éric-Emmanuel Schmitt (2003).

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La nostra recensione di Piccoli crimini coniugali

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tratto dall'omonima pièce del francese Éric-Emmanuel Schmitt, un film che il regista Alex Infascelli s'impegna in ogni modo a liberare dall'inevitabile sensazione di trovarsi di fronte a semplice teatro filmato (solo due attori in scena e un unico set, il loro appartamento). Ci riesce e - grazie anche alla buona fotografia di Arnaldo Catinari, che esalta i chiaroscuri e le tante scene in penombra - l'effetto “cinematografico” è salvo. Non sta infatti lì il problema quanto piuttosto in una recitazione che a volte sale troppo di tono suonando artificiosa (teatrale, per l'appunto), limando talvolta via al serrato confronto tra moglie e marito il necessario realismo. Elia (Castellitto), scrittore...Leggi tutto di gialli di successo e fotografo per hobby, è reduce da un periodo in ospedale dal quale pare essere stato dimesso con un'amnesia che del passato ha cancellato ogni cosa. Per questo ha bisogno di indagare su se stesso attraverso l'aiuto di sua moglie (Buy); per capire chi era, cosa gli piaceva, se il loro matrimonio poteva definirsi felice. Lei, conscia del proprio ruolo maieutico, spiega, ma a tratti mostra qualche reticenza e forse non è sempre la verità, ciò che le esce di bocca. Siamo tuttavia certi che lo sia quello che invece dice Elia? Ha davvero perso la memoria o sta solo fingendo per capire meglio cosa lei voglia ricordare e cosa no? Il film gioca sulle verità di comodo, sull'alterazione pesante o impercettibile, certamente mirata della realtà e presenta indubbiamente qualche buon momento, in special modo quando a scoprirsi sono i lati nascosti nel carattere di ognuno. Col passare dei minuti conosciamo i due sempre meglio ma ad essere onesti non è che quanto dicano si riveli sempre così interessante. Anzi, più spesso prevale una stagnazione che mette in luce la scarsa consistenza della sceneggiatura in diversi punti, l'incapacità di andare oltre un confronto piuttosto stucchevole cui si aggiungono deboli colpi di scena. Se si esclude un curioso interludio con Castellitto che danza in controluce sulle note della "I Feel Love" di Donna Summer, il film è una lunga battaglia verbale che alterna momenti di timida tenerezza a duri faccia a faccia in attesa di capire come abbia fatto Elia a cadere dalle scale finendo in ospedale. La Buy, con un trucco appariscente che la invecchia, non sembra sempre indovinare l'interpretazione migliore, Castellitto ha gioco più facile e regge meglio la parte. Più di uno stimolante spunto di riflessione, ma a lungo andare (il film supera di poco l'ora e venti, per fortuna) la noia prende il sopravvento e, nonostante la stimabile maturità nell'approccio e qualche ottimo momento, non si esce troppo dal prevedibile. “Piccoli crimini coniugali” è il titolo del libro di Elia che divide i due nel giudizio: lui ci è molto affezionato, lei lo odia e si compiace di quanto abbia commercialmente fallito più di ogni altro.

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Tutti i commenti e le recensioni di Piccoli crimini coniugali

TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/09/17 DAL DAVINOTTI
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Capannelle 14/09/17 23:42 - 4572 commenti

I gusti di Capannelle

Ambientazione teatrale e dialoghi serrati, la materia non è da tutti e Infascelli tenta una via ambiziosa. Tra le innumerevoli schermaglie verbali qualcuna va a segno e nella prima parte il giochino del "chi ero veramente io" potrebbe funzionare. Peccato che in altre parti affiori la stucchevolezza, la sensazione del dialogo vacuo e fintamente provocatorio. E anche Castellitto e la Buy non sembrano acquistare valore con i rispettivi personaggi.

Galbo 5/06/18 05:47 - 12655 commenti

I gusti di Galbo

Un film che risente pesantemente e non sempre in modo positivo dell’origine chiaramente teatrale. Fatta salva la bravura degli interpreti, che tuttavia sembrano recitare in alcuni momenti con toni troppo sopra le righe, non funziona la storia, forzata, poco credibile è scarsamente coinvolgente. È invece efficace l’uso degli spazi da parte del regista. In definitiva, piuttosto noioso.

Bubobubo 5/04/21 12:12 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Affetto da amnesia in seguito ad una ferita alla testa, il celebre giallista Elia (Castellitto) cerca di ricostruire la propria vita assieme ad una moglie (Buy) che spesso lascia intendere più di quanto dice. Le ambizioni autoriali di Infascelli (riduzione di una pièce per due attori e un unico set di scena) non pareggiano il risultato conclusivo che, oltre ad essere in più punti inevitabilmente noiosetto e verboso all'inverosimile, non presenta per sua natura solidi colpi di scena. Rimane l'accurata indagine sulle dinamiche di una coppia borghese in aperto disfacimento.
MEMORABILE: Il punto di svolta: Elia (Castellitto), reclinato sulla poltrona, ascolta "I Feel Love" di Donna Summer e sembra ricordare qualcosa...

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