Breve percorso in un genere che in Italia ha avuto ed ha fortuna: se la prima parte si può considerare storica con l'inserimento di scene celebri di Vianello, Tognazzi, Chiari, ecc., la seconda parte, invero più povera, mostra un assaggio della parodia portata in televisione con l'arrivo di personaggi come i Guzzanti e la TV delle ragazze. Cosa rimane? Anche la parodia moderna ha dovuto velocizzare i ritmi e cambiare obiettivi: se ieri era Mario Soldati, oggi si prende il giro il tormentone del momento, attori, pubbilcità e così via. Storico.
MEMORABILE: Riccardo Billi che imita Anna Magnani; walter Chiari che fa il verso a Marlon Brando.
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Prima parte di un viaggio nella parodia così come è stata intesa in Italia; nonostante l'aria "blobbesca " i pezzi presentati sinora sono stati molto interessanti per curiosità ed evoluzione del genere arrivato oggi a noi (Riccardo Billi che imita la Magnani è da antologia).
La seconda ed ultima parte venerdì 7 novembre 2008 sempre su Rai due ore 23.10 circa.
HomevideoZender • 3/11/08 14:42 Capo scrivano - 47726 interventi
Ops, era interessante questo... me lo son perso. Attendiamo di recuperarlo almeno attraverso il tuo commento, Gugly.
Dopo aver visto le due puntate posso dare un giudizio completo: programma interessante ma incompleto perchè due puntate ovviamente sono state troppo poche: se nella prima parte la cavalcata storica degli inizi ha permesso di tracciare un quadro quasi completo (iniziato con Petrolini e finito, indovinate....sì alle solite, con Proietti che riprende Petrolini alla fine degli anni 70),la seconda parte è stata una corsa velocissima e molto superficiale dove, meritorio ricordo di Enzo Trapani a parte (corredato di Verdone, la Smorfia e Fracchia- Villaggio), in reatà più che della Tv delle ragazze con i Guzzanti Brothers non si è parlato.
Peccato, perchè forse non se lo ricorda quasi nessuno, ma Pingitore e Co. prima di abbassarsi ai livelli attuali su Mediaset avevano iniziato proprio alla Rai con Biberon, insieme a Gabriella Ferri.
Quindi sono mancate tante parti della parodia: quella politica, quella di costume, ecc.ecc.ecc.
Esperimento interessante, ma da replicare su piùpuntate, come Stracult.
E' vero, mi sa che Pingitore & Co vengono un po' tropo facilmente dimenticati, forse per la loro appartenenza politica o più semplicemente per la scarsa qualità di certi programmi che ha finito col danneggiare anche quelli buoni.