Parigi, 13 Arr. - Film (2021)

Parigi, 13 Arr.
Locandina Parigi, 13 Arr. - Film (2021)
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Titolo originale: Les Olympiades, Paris 13e
Anno: 2021
Genere: sentimentale (bianco e nero)

Cast completo di Parigi, 13 Arr.

Note: Aka "Parigi, 13Arr.". Soggetto dai racconti a fumetti "Amber Sweet" e "Morire in piedi" dello statunitense Adrian Tomine.

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Tutti i commenti e le recensioni di Parigi, 13 Arr.

TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/04/22 DAL BENEMERITO PAULASTER
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Paulaster 14/04/22 09:57 - 4770 commenti

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In un quartiere multirazziale parigino si intrecciano storie di trentenni. Se vuole essere un ritratto generazionale fa percepire voglia di leggerezza e sensualità, ma in fondo son tutti precari che non combinano chissà che. Situazioni alla Rohmer e chiacchiere come Godard, con un bianco e nero che aiuta a far scorrere bene le storie; i momenti intimi evitano l’effetto pruriginoso. Le dinamiche spaziano dalle gioie alle incomprensioni, lasciando una sensazione di evanescenza propriamente figlia dei tempi attuali.
MEMORABILE: La foto in discoteca; Il pugno alla ex amica universitaria; La finta visita alla nonna.

Daniela 22/06/22 19:26 - 13130 commenti

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In un quartiere residenziale alla periferia di Parigi, la centralinista Emilie si innamora del suo coinquilno Camille attratto a sua volta da Nora che scopre di essere la sosia di "Amber Sweet", star di un canale porno a pagamento... Girotondo sentimentale all'insegna della precarietà dei rapporti, costellato da delusioni e equivoci ma culminante di un epilogo inaspettatamente rasserenante. Adattando un graphic novel, Audiard, dopo essersi fatto affiancare da Sciamma in sceneggiatura, dirige un film formalmente elegante e ben interpretato che ricorda certe commedie rohmeriane.

Thedude94 5/08/23 01:48 - 1159 commenti

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Notevole opera di Audiard il quale, attraverso la sua visione autoriale che mixa il classico alla modernità, riesce a raccontare in maniera delicata e soddisfacente la vita amorosa e le relazioni di trentenni parigini alle prese con un futuro che dire incerto è dire poco. Grazie alla bravura dei protagonisti, una fotografia di livello e una colonna sonora ben costruita per ogni scena, il film tiene per tutta la durata e non stanca mai. Ottime anche le scene d'amore più spinte e in generale i dialoghi, scritti con intelligenza e vivacità. Un film da vedere.

Galbo 16/09/23 17:57 - 12604 commenti

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Jacques Audiard realizza un film sulla fluidità e precarietà dei rapporti umani in un quartiere di Parigi e compie una brusca "sterzata" rispetto ai suoi ultimi film sia come genere che come stile. Realizzato in un elegante bianco e nero, il film si concentra su pochi personaggi (il resto è un rumore di fondo) seguendoli nelle loro interazioni, ma il risultato è incostante, con momenti pregevoli alternati ad altri meno interessanti. Da segnalare la buona prova degli attori e un finale conciliatorio forse non adeguato allo spirito del film.

Cotola 3/11/23 23:32 - 9424 commenti

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Girotondo amoroso, firmato da Audiard con la collaborazione della Sciamma e non solo, che consta sostanzialmente di due storie, prima divise poi intrecciate tra loro. Al di là della labilità dei rapporti amorosi, ma non dei sentimenti (Emile ama Camille sin dall'inizio), uno dei temi principali dell'opera è la solitudine con cui tutti si è costretti prima o poi, una volta o l'altra, a fare i conti. Scritto bene per carità e girato ugualmente bene (ma perché il bianco e nero?), non riesce però a convincere fino in fondo, forse perché non coinvolge emozionalmente come potrebbe.

Achab50 1/12/23 09:12 - 115 commenti

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C'è di bello in quest'opera che la multietnia caratteristica dei quartieri periferici di Parigi non viene presentata nelle sue difficoltà di convivenza ma semplicemente come incontro e a volte scontro a livello sentimentale ed esistenziale; notevole la scelta del bianco-nero, adeguata la prova dei tre protagonisti. Al netto di questo il film lascia qualcosa di inespresso, di non completamente maturato che è difficile da spiegare. Buona opera con limiti.

Giùan 9/12/23 10:20 - 4865 commenti

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Inattesa commedia sentimentale per Audiard (con la Sciamma allo script) che, mettendosi in scia al coevo cinema di Assayas e riprendendo la lezione di Rohmer, squaderna con apparente leggerezza ma profonda complessità la deriva affettiva della (neo?) classe operaia intellettuale, che al disorientamento economico vede aggiungersi quello urbanistico (l'imperversare dell'argomento immobiliare) e relazionale (l'invadenza social). Il finale ottimistico è una chiara cesura autoriale ma pure uno sberleffo agli strascicamenti di tanta menosa serialità. Splendono Merlat e Zhang, sciapo Samba.
MEMORABILE: I tentativi a letto della Merlat; La parrucca bionda di Amber Sweet; La sorella di Camille e lo stand up.

Reeves 11/12/23 08:12 - 2807 commenti

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Bella commedia ambientata in uno dei tanti quartieri multietnici di Parigi, con le tematiche sociali collocate decisamente sullo sfondo a vantaggio dei rapporti umani e delle vicende sentimentali, raccontate con grazia e passione. Non ci si può non innamorare della protagonista per come vive la sua storia d'amore e Jacques Audiard si conferma regista sagace e completo.

Didda23 22/12/23 09:48 - 2458 commenti

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Un'opera sostanzialmente riuscita che poggia molto sulla modernità dell'agire quotidiano, frutto di pulsioni immediate, evanescenti e superficiali con l'unico scopo di soddisfare il proprio individualismo che non cura l'altrui aspettativa. Immersa in un ragguardevole bianco e nero, la pellicola di Audiard si caratterizza per una buona regia e una sceneggiatura che sfrutta dialoghi ben scritti e scelte narrative spesso non banali. Il finale non convince interamente, nel mentre - invece - si apprezza la buona e sentita recitazione dell'intero cast. Autoriale, ma adatto a ogni palato.
MEMORABILE: Nora che viene presa in giro all'università perché scambiata per la sex worker Amber Sweet; L'arrivo del coinquilino; Le azzeccate location.

Kinodrop 23/09/24 18:39 - 3279 commenti

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In un ambizioso e autoriale bianco e nero, il regista, ispirandosi a una graphic novel americana, mette in scena le distonie e le incertezze sentimentali di tre personaggi che si intersecano più o meno fortuitamente nell'ambiente della banlieue parigina. Un soggetto che si discosta molto dalla cinematografia precedente e cerca, spesso invano, di accendere l'interesse per vicende del tutto ordinarie, attraverso una giostra di stop & go emozionali fatti passare per scandaglio psicologico. La cura formale è notevole, ma il contenuto e il finale sanno di inautentico e di letterario.

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Jj berzeli 13/01/25 23:21 - 18 commenti

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La fotografia è buona e propone inquadrature interessanti, ma il bianco e nero più che esprimere nasconde una povertà di scrittura evidente e piena di incongruenze. Ed è un peccato perché gli attori, Zhang e Merlat in primis, sono molto bravi e generalmente ben caratterizzati. Ma è come disegnare con i guantoni da boxe: il montaggio è a volte aleatorio, le inquadrature ondivaghe, ci si distrae con orpelli (commenti sovrimpressi in transizione, split screen) inutili. Il finale è telefonato e buonista. Film almeno non banale o irritante.
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