Seducente e ipnotico, pervaso da una luce noir oscura e tagliente.
Gran cinema quello di Audiard, che filma le vie notturne parigine come fossero la New York di un nero metropolitano settantiano americano.
Ottime caratterizzazioni, molti gli omaggi scorsesiani (le bagarre nei bar e nei locali dei "bravi ragazzi", il tradire le proprie mogli con le puttanelle occasionali, l'amicizia virile e la redenzione che mi hanno fatto venire alla mente
Mean Streets).
Finale violento e sospeso di cui il regista ammicca al più spietato "revenge movie", dove Audiard sottolinea la ferinità dell'uomo, incapace di cambiar vita (anche di fronte all'arte e alle propie passioni).
A questo punto sarebbe doveroso il ripescaggio di
Rapsodia per un killer, film che tra l'altro cerco da mezzo secolo (mai uscito , da noi, su nessun supporto home video).
Non solo perchè amo Toback, ma anche per fare un distinguo tra i due film.
A quanto sembra molto più violento e feroce l'originale americano (tanto da essere elencato nell'appendice nel volume
Guida al cinema splatter).
Di cui Audiard, sembra avere preso solo lo spunto, ma andando radicalmente in un altra direzione.