Outrage coda - Film (2017)

Outrage coda
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Titolo originale: Outrage Coda
Anno: 2017
Genere: gangster/noir (colore)
Note: Terzo capitolo di una trilogia iniziata con "Outrage" (2010) e proseguita con "Outrage Beyond" (2012).
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/05/18 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 3/05/18 14:25 - 12672 commenti

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Per aver subito uno "sgarbo", una potente organizzazione criminale sudcoreana pretende un risarcimento da parte di un clan yakuza, a sua volta alle prese con una lotta intestina per la conquista del potere... La trilogia dedicata al personaggio di Otomo, laconico gangster che spara con la stessa facilità a pesci e uomini, si conclude con un altro bagno di sangue ma in calando: tecnica sempre eccellente ma troppo di routine il contorno che circonda il protagonista, unico motivo di interesse in una vicenda piuttosto opaca.

Minitina80 23/06/19 08:00 - 2986 commenti

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Di nuovo, come nei due capitoli precedenti, è soltanto il potere a fare la differenza. A contare sono i conflitti interni ai clan e i continui sovvertimenti di poltrone, mentre tutto il resto non esiste. Considerando che si tratta di un terzo capitolo, alla lunga stanca perché non ci sono variazioni sul tema. La polizia è sempre relegata ai margini e perennemente collusa, mentre non esistono figure femminili, se non prostitute. Un po' troppo invincibile e senza paura la figura di Otomo. Quasi sembra una telenovela sulla Yakuza.
MEMORABILE: “Voglio sapere il tuo nome, chi sei?” “Il mio nome è levati dai coglioni!”

Giùan 22/11/20 09:59 - 4565 commenti

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Chiusura col botto (di Otomo) e smitragliate (agli Anabishi) per la trilogia di Outrage, con cui Kitano regola (momentaneamente?) i conti con lo yakuza-eiga e continua a disarticolare con fulgida intelligenza registica e consapevolezza clownesca (l'indugiare sulla propria maschera amorfa e un corpo non in-forma) l' "autorialità" del suo cinema. Particolarmente stordente la divergenza tra dilanianti faide mafiose e un protagonista malinconicamente fuori dallo spazio-tempo che pure attraversa a suon di spari e colpi. Nishida e Shiomi facce da anime gokudo. Takeshi beats another blow.
MEMORABILE: L'inizio al mare in Corea del sud con Otomo e il fido Ichikawa a pescar pesci piccoli.

Puppigallo 27/10/21 16:20 - 5281 commenti

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Se non fosse per l'effetto domino provocato da una somma pagata come risarcimento sembrerebbe una riedizione delle vicissitudini dei clan impegnati nella lotta per il potere. Invece, grazie all'idea dell'escalation partita da un fatto di poca importanza, che verrà usato come prestesto per scatenare violenze, ecco che il tutto acquisisce un suo perché. Ovviamente quella sensazione di déjà vu rimane, ma non ne inficia la visione; e il finale rappresenta piuttosto bene il credo e la tempra del protagonista, uomo tutto d'un pezzo. Non male.
MEMORABILE: "Il mio nome è levati dai coglioni, bel nome vero?"; Gli sgherri "Benvenuto!"; La domanda che frega il sicario; Carneficina in sala.

Rufus68 8/12/22 11:54 - 3845 commenti

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Le solite cose di Kitano, viene da dire, derivate dai suoi vecchi capolavori: automobili scintillanti, gangster in cravatta, sparatorie brucianti e l'outsider a disarticolare la trama (il personaggio di Otomo). Lo svolgimento è avvincente poiché da un casus belli insignificante si sviluppa una trama di interessi sordidi e di capovolgimenti di fronte che ben illustrano la vacua prosaicità dell'ambizione. Niente fronzoli (si assiste solo a violenza e sopraffazione), assenti melodramma e visionarietà, rimane sul campo una rocciosa disillusione nel genere umano.

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  • Discussione Kaciaro • 4/05/18 00:03
    Galoppino - 506 interventi
    invecchia anche il mitico takeshi lontano anni luce dai capolavori iniziali
  • Discussione Daniela • 4/05/18 15:23
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Kaciaro ebbe a dire:
    invecchia anche il mitico takeshi lontano anni luce dai capolavori iniziali

    Purtroppo, i tempi di Sonatine sembrano irripedibili. Intendiamoci: mica è brutto questo Outrage Code, la tecnica c'è, le rare scene d'azione sono ben girate, anche se a prevalere sono i discorsi dei boss grandi e piccoli seduti attorno ad un tavolo, però, se non si affacciasse ogni tanto il personaggio strambo e spiccio di Otomo, non lascerebbe proprio alcuna traccia nella memoria.
  • Discussione Daniela • 4/05/18 15:30
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    x Zender

    perché è stata modificata la nota che avevo scritto al momento di inserimento nella scheda?
    "Secondo sequel" suona male, trattandosi del terzo capitolo di una trilogia che porta a termine uno stesso filo narrativo trovo più utile citare sia il primo Outrage del 2010 che Outrage Beyond del 2012, entrambi presenti nel database.
  • Discussione Zender • 4/05/18 16:03
    Capo scrivano - 47805 interventi
    Perché da tempo non mettiamo tutti i sequel di un film, altrimenti non si finirebbe più. Perché non metterne tre quando son quattro allora, e via dicendo. Se si mette il primo si è certi di non sbagliare, perché è quello a cui si fa riferimento.
  • Discussione Daniela • 4/05/18 16:34
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Quel che dici va certo bene per le saghe, per le quali basta citare il primo della serie, dato che quel che contano sono i personaggi - tanto è vero che i registi dell'uno o dell'altro capitolo possono benissimo essere diversi.
    Torna meno per i film di uno stesso autore che portano avanti la stessa narrazione come la presente trilogia: ad esempio nessuno definirebbe Il padrino 3 come il secondo sequel del Padrino.

    Quindi dissento, ma ovviamente mi adeguo.
  • Discussione Zender • 4/05/18 16:54
    Capo scrivano - 47805 interventi
    D'accordo, visto che è una trilogia si può fare. Detto che di solito quando l'ascendenza è ovvia (tipo "Il padrino" appunto, non scriviamo secondo sequel perché è ovvio) nemmeno mettiamo nulla, qui il titolo cambia un po' quindi ok, si può fare.
  • Discussione Kaciaro • 7/05/18 19:52
    Galoppino - 506 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Kaciaro ebbe a dire:
    invecchia anche il mitico takeshi lontano anni luce dai capolavori iniziali

    Purtroppo, i tempi di Sonatine sembrano irripedibili. Intendiamoci: mica è brutto questo Outrage Code, la tecnica c'è, le rare scene d'azione sono ben girate, anche se a prevalere sono i discorsi dei boss grandi e piccoli seduti attorno ad un tavolo, però, se non si affacciasse ogni tanto il personaggio strambo e spiccio di Otomo, non lascerebbe proprio alcuna traccia nella memoria.


    si lascia vedere si ma e' una tristezza infinita pensare hai primi 5 /6 capolavori ....
  • Discussione Daniela • 7/05/18 20:14
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Kaciaro ebbe a dire:
    ]

    si lascia vedere si ma e' una tristezza infinita pensare hai primi 5 /6 capolavori ....


    Dai, non perdiamo la speranza, magari non è morto (come grande autore), ma solo mezzo addormentato...
    Ultima modifica: 7/05/18 20:14 da Daniela
  • Discussione Buiomega71 • 24/02/19 23:48
    Consigliere - 26015 interventi
    E' mancato Ren Osugi

    http://www.asahi.com/ajw/articles/AJ201802220050.html