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La nostra recensione di Ossessione

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tra thiller e dramma un curioso film olandese di ambientazione bucolica, quasi interamente girato nei pressi di un casolare nel Sud della Francia che Simone (Haverkort) ha ereditato dalla madre insieme a un bel po' di denaro. Decisa a ristrutturarlo per farne la loro nuova abitazione magari affittando le camere in più, la donna vi giunge dall'Olanda insieme al marito Eric (Van Euwen) e ai due figli. Conosciuto casualmente al supermercato Peter (Muller), imprenditore edile che rivedono una sera al bar, Eric e Simone gli affidano il compito di risistemare il casale. Lui propone di costruire anche qualche bungalow, sull'ampio terreno a disposizione, ma lei rifiuta e chiede che con la...Leggi tutto sua squadra si occupi esclusivamente della loro residenza.

I muratori del gruppo sono gente semplice, apparentemente cordiale (per quanto nessuno parli troppo nel film, a dire il vero); tra di loro il giovane Michel (Boulanger) è pure decisamente attraente. Simone ne è turbata e, anche per via del fatto che suo marito è quasi sempre assente per lavoro, finisce col subirne il fascino; quel che è più grave, non sembra volersene sottrarre. Il tradimento è insomma a un passo e un po' tutti, in zona, capiscono che tra i due sta nascendo qualcosa. Come si evolverà la situazione? In modo piuttosto elementare, a dire il vero, perché in fondo il film non mira a stupire. La regia di Anotinette Beumer si cura piuttosto di avvolgerlo in un clima rarefatto, in cui il bel volto perennemente attonito della bionda Haverkort vi vagabonda alla ricerca di qualcuno che la possa davvero comprendere, parlarci. Trova invece chi la seduce e, considerate le scarse attenzioni rivoltele dal marito... Quest'ultimo tra l'altro, prima di piantarla al casale coi figli per l'ennesima volta, la fa raggiungere lì dalla sorella (Hoffman), felice di stare con lei nonché veloce a capire come Simone e il bel Michel si scambino sguardi carichi di desiderio.

Scelta la suggestiva location su di un piccolo lago, RENDEZ-VOUS (un titolo originale anonimo quanto il nostro) muove le sue pedine mantenendo il focus sulla protagonista, giocando sulla sua "debole" presenza (Simone non sembra mai davvero rendersi pienamente conto di quanto le sta accadendo intorno) per lasciare che si proceda senza cadere nella tentazione di salire sopra le righe. E non è un male, con la storia che come sospesa ci accompagna verso un finale piuttosto inatteso che restituisce un po' di senso a un film a dire il vero non molto coinvolgente.

C'è però da evidenziare come imperdibile il doppiaggio italiano, esilarante per la scelta di voci improponibili, mal microfonate, dalle inflessioni e dai toni lontanissimi da ciò a cui la professionalità nel settore in Italia ci ha da sempre abituati. Impossibile prendere il film seriamente, ascoltandolo nella nostra lingua! Mentre invece discrete qualità tecniche le avrebbe, a cominciare da una splendente fotografia per arrivare alla non comune bellezza fragile della Haverkort (e non le è da meno la Hoffman, che potrebbe davvero essere scambiata per sua sorella). Qualche scivolata nel ridicolo involontario per alcuni dialoghi lasciati cadere nel nulla (il doppiaggio li affossa definitivamente) per una produzione lontana dall'artificioso spettacolarismo della maggior parte di quelle americane medie, elegante e tutto sommato guardabile (con sottotitoli, per forza di cose).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/10/22 DAL DAVINOTTI
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Anthonyvm 14/11/22 16:11 - 6492 commenti

I gusti di Anthonyvm

Coniugi con figlioletti si trasferiscono dall'Olanda in Francia nella casa della madre di lei; un sedicente appaltatore e un bell'operaio sconvolgeranno gli equilibri familiari. Fra rimembranze di Chabrol (o anche di Lyne) e vaghi echi da Peckinpah (l'ostilità dei paesani contro i forestieri, la bella donnina in mezzo agli operai), si scioglie un dramma nero di cui non è arduo prevedere le dinamiche, benché si debba riconoscere alla Beumer un certa dimestichezza nel coniugare erotismo e suspense. Peccato solo per un finale sentimentalista che non rispetta la cupezza delle premesse.
MEMORABILE: Il flash forward poliziesco nel prologo; Gli agghiaccianti spaghetti cucinati dalla protagonista; La sorella capta il tradimento; L'incidente letale.

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  • Discussione Zender • 12/10/22 10:38
    Capo scrivano - 48839 interventi
    Ho sentito il doppiaggio a cui fa riferimento il Marcel nel commento e devo dire che non si capisce come si possa proporre un doppiaggio simile. Consiglio l'uomo al negozio tra il minuto 6 e 7 circa o l'uomo che sussurra per tutto il film (lo si vede per esempio al minuto 19 e seguenti). Ma è l'intero film a risultare di fatto infruibile nella nostra lingua... Un disastro paragonabile a quello storico che si era fatto col primo doppiaggio esilarante di Summer of 84.