On the road - Film (2012)

On the road
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Titolo originale: On the road
Anno: 2012
Genere: drammatico (colore)
Note: Tratto dal romanzo omonimo di Jack Kerouac (in italiano "Sulla strada").
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/10/12 DAL BENEMERITO XAMINI
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Xamini 24/10/12 02:37 - 1268 commenti

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Il fascino del romanzo originale stava nel forte elemento trasgressivo all'interno del contesto del tempo; letto con il senno di poi e di un adulto, lo smarrisce in gran parte e arriva alla noia. Questa riduzione riesce paradossalmente a stemperarne qualche difetto, pur avendo poco da offrire, oltre a qualche secchiata di trasgressione fuori tempo massimo (siamo nel 2012!) e il forte carisma di Neal Cassady. Risulta, in sostanza, un piacevole tuffo in una lettura giovanile (di formazione?).
MEMORABILE: "Perché le sole persone che mi interessano sono i pazzi, i pazzi della vita, pazzi delle parole"

Nancy 31/10/12 01:10 - 778 commenti

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Per me il film è uno svilimento totale della cultura beat, un abuso in chiave modaiola di quello che adesso è trend, ma che alla fine degli anni 40 aveva del potenziale esplosivo. Molto facile quindi abusare delle scene di sesso, infarcire i dialoghi di parolacce e far vedere fiumi di marijuana scorrere. Manca qualcosa di più, che Salles certo non cerca nei suoi attori: la Stewart si rivela come al solito scarsa e il più valido (Carlo) sparisce dopo metà film. Peccato averlo gestito molto male, poiché poteva essere un grande film.

Rullo 28/10/12 00:07 - 388 commenti

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On the road ha il difficile compito di portare al cinema il manifesto della beat generation, simbolo della ribellione e trasgressioni giovanili, da inserire in un contesto storico non indifferente. Purtroppo nel film l'atmosfera che si viene a creare risulta in un qualcosa di stantio e non esattamente riuscito, portando talvolta alla noia. Il cast è discreto, ma manca quel qualcosa in più. Forse bisognerà aspettare ancora per avere un On the road al cinema come Dio comanda e che faccia fare degna figura al libro da cui è tratto.
MEMORABILE: Scena conclusiva carica di pathos.

Dusso 14/04/13 22:57 - 1568 commenti

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Un libro molto difficile da portare su grande schermo; il film di Salles risulta infatti frammentario, con una storia poco interessante a causa dei tanti salti temporali (dovuti ma che non aiutano lo spettatore). La Stewart (che per la prima volta si spoglia) non convince nel personaggio di Marylou. Un film che si dimentica subito purtroppo...

Homesick 21/04/13 08:34 - 5737 commenti

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Tra romanzo e film c’è un abisso. Del road trip di Sal Paradiso si sono prelevati solo gli aspetti più superficiali e scabrosi per attrarre il giovane pubblico d’oggi (sesso facile e promiscuo, fumo, alcol, droga), senza dare alcun rilievo al contesto storico, culturale e musicale del fenomeno Beat Generation né alla simbiosi tra l’Io e il paesaggio nordamericano, tuttora costituenti la vera essenza del libro di Kerouac. Gli attori hanno facce fredde e sin troppo pulite e lo stile è artificiosamente levigato: tutto nella norma dell’arido cinema mainstream dei giorni nostri. Fuori epoca.
MEMORABILE: Il cameo di Steve Buscemi; nel bordello messicano.

Luchi78 9/10/13 17:06 - 1521 commenti

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Fin troppo facile sfruttare gli eccessi della beat generation e riportarli sul grande schermo attraendo il pubblico con scene piccanti interpretate dall'attrice del momento (che tra l'altro non riesce ancora a uscire dal suo personaggio vampiresco). Qualche ardita esibizione verbale e non molto altro per un film che dovrebbe riportare alla luce un'epoca dalle tinte forti e invece si perde in un arco di tempo fin troppo vasto senza assumere una precisa connotazione temporale. Visto e ben presto dimenticato.

Capannelle 4/12/13 08:46 - 4479 commenti

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Non è fatto male, la regia mi è piaciuta e la fotografia è di prim'ordine. Il problema, non da poco per un film di oltre due ore, è che nella seconda parte l'interesse scema e i motivi diventano ridondanti, ripetitivi. C'è giusto tempo per vedere Buscemi in una gustosa scenetta, ma è poca roba. Anche i personaggi non sono tutti funzionali o empatici. Insomma, si arriva al finale tra uno sbadiglio e l'altro.

Galbo 27/02/15 07:02 - 12513 commenti

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Da un romanzo che è anche un genere letterario e cinematografico, un film di Walter Salles che nel complesso non si può dire riuscito. Gradevoli la fotografia e l'interpretazione di parte del cast (l'eccezione più macroscopica è quella della Stewart davvero fuori parte) il film tende a rappresentare la vicenda del libro ma non lo spirito libertario ed errabondo dello stesso. Autore del bellissimo Central do Brasil, Salles si impegna, ma l'impressione è quella di un film realizzato fuori tempo massimo e che non coglie lo spirito dell'epoca.

Bubobubo 26/12/18 14:03 - 1847 commenti

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Difficile accusarlo di "ripetitività", dal momento che il celeberrimo (e assai sopravvalutato) manifesto beat da cui è tratto certo non può essere incensato come modello di variatio narrativa. Meno peggio di quanto si poteva temere, anche se porta a compimento il disinnesco del potenziale anarchico dei suoi personaggi, compensa i riferimenti fuori luogo al passato turbolento dei protagonisti (una giustificazione easyrideriana che vorrebbe motivarne l'eterno e insensato vagare) con un buon ritmo e un cast discreto. Guardabile.

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