Navalny - Documentario (2022)

L’attivista (o dissidente, per il Cremlino) Navalny riesce a sopravvivere a un tentativo di avvelenamento. Documentario che sembra un thriller politico e diviene film in memoria. La nascita del movimento per una Russia libera viene evitata e ci si concentra sul clima di regime che ostacola una nuova proposta. Sconvolgente è la telefonata che ammette il tentato omicidio e le prove rimediate per ricostruire i movimenti di chi ha cercato di farlo fuori. Conclusione profetica nel passaggio da eroe a martire.

È più di un ritratto del grande oppositore di Putin, ed è anche un po’ meno, perché si limita a raccontare la reazione al suo tentato avvelenamento. Non è un documentario "su" Navalny ma "con" Navalny e con la ricerca della verità in nome della libertà e usa con sapienza e consapevolezza il linguaggio del thriller investigativo unito a un’efficace presa diretta sui fatti nel loro accadere. Un invito a non arrendersi, ad andare a fondo nelle cose, a cercare i fatti, con grande attenzione ai nuovi media e al loro potere. Potente.

Quanto succede nella Russia di Putin non è l'argomento del documentario, che si concentra invece sulla persona Navalny e sull'incredibile attacco che dovette subire per le sue idee non allineate. Non si può non patrteggiare per lui, vittima di un totalitarismo assassino, ed è interessante ascoltare e vedere come il potere abbia manipolato tutto quanto lo riguardasse. Una tragica biografia, insomma.