Monster party - Film (2018)

Tre ragazzi si infiltrano come camerieri in una lussuosa festa con lo scopo di arrivare alla cassaforte. Purtroppo per loro, gli ospiti non sono per niente ospitali, anzi daranno sfogo alle loro tendenze più sanguinarie. Horror ambientato in una villa da sogno in cui si accentua il contrasto tra apparenza di casta e istinti primordiali; ciò nonostante, molto presto il meccanismo si inceppa in un rincorrersi senza un'effettiva suspense, in una sequela di facile splatter e scontri in stile videogame. Cast più che modesto, per un finale che vorrebbe sorprendere.

Titolo e locandina sgargiante sembrerebbero promettere un horror grottesco ai limiti della commedia e invece, nonostante la sceneggiatura paradossale e a tratti surreale, i toni sono piuttosto drammatici ed inquietanti. In pratica inizia come un noir/crime, poi i ragazzi organizzano un furto in una villona, ma all'interno di questa si sta svolgendo una riunione di assassini sanguinari in via di recupero. La famiglia in questione potrebbe essere la versione altolocata dei Sawyer (senza cannibalismo ma con splatter) e non mancano il deforme o la motosega. Buona l'idea ma non la resa.

Un centrifugato ipocalorico dello Yuzna più politico: gustoso quando prendendosi sul serio gioca un torneo ad eliminazione diretta tra i personaggi e i comandamenti tipici del genere, troppo acidulo e quasi indigesto quando sul calare cambia pelle in un grottesco e pseudo-amatoriale pulp-ettone tutto budella e frattaglie, rozzo e decontestualizzante. Nel mentre il risultato visivo, fortemente discontinuo, va di pari passo e l’hype si arena man mano che le teste volano: peccato non essersi fermati prima del tamarro imbarbarimento finale. Accattivante eppure monco.